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Cris Tridello

Cris Tridello

Ricordando Sergio Bonelli

  • Pubblicato in News

Sergio_BonelliÈ passato un anno da che ci ha lasciato Sergio Bonelli, e oggi sono molte le iniziative nate per omaggiarlo.

Stasera, presso il Teatro Sala Umberto di Roma avrà luogo una serata in cui sarà proiettato il documentario “Come Tex Nessuno Mai” (di cui vi presentiamo la recensione)e sarà presentata in anteprima una puntata del nuovo sceneggiato radiofonico di Radio 2 dedicato a Tex.
La serata, presentata da Luca Raffaelli, prevede la presenza dei doppiatori ufficiali dello sceneggiato (tra cui Francesco Pannofino, voce di Tex, e Rodolfo Bianchi, voce di Carson) che reciteranno “live” la puntata. Lo sceneggiato, realizzato da Armando Traverso e di imminente programmazione, è ispirata a una celebre storia di Tex contro Mefisto, pubblicata nel mensile dedicato al ranger nei numeri dal 501 al 504. Del docunentario di Giancarlo Soldi, già presentato la scorsa settimana, vi avevamo già parlato qui. Tutti i dettagli sulla serata di stasera, a ingresso libero fino ad esaurimento posti, li potrete trovare direttamente nel sito di Sergio bonelli Editore.

Parlando di eventi, allo WOW di Milano dal 2 al 7 ottobre sarà allestita una mostra con delle tavole originali dedicate a Sergio. La mostra godrà della presenza di amici e collabori dell'editore nella giornata di sabato 6. Tutti i dettagli nel sito del museo.

Oltre alla serata numerosi sono anche gli omaggi cartacei o elettronici, a partire dall’Almanacco dell’avventura 2013, uscito da pochi giorni, interamente dedicato a Sergio e di cui vi offriamo la recensione, passando per il primo volume degli Archivi Bonelli della Rizzoli Lizard, fino al Magazine digitale PostcardCult che realizza uno speciale monografico dedicato all’autore.

Ma non solo in Italia si festeggia Sergio Bonelli; in Portogallo, ad esempio, il blog portoghese dedicato a Tex organizza un lungo omaggio con video, interviste e molto altro materiale dedicato all’editore scomparso.

Insomma, a un anno dalla morte Sergio Bonelli è, ovunque, tutt’altro che dimenticato.

Almanacco dell'Avventura 2013

Un anno fa ci ha lasciato Sergio Bonelli, personaggio icona nel mondo del fumetto, editore, sceneggiatore e fondatore della più grande e conosciuta casa editrice italiana, ovunque identificata grazie ai suoi personaggi. Nomi come Tex, Zagor, Mister No e Dylan Dog (solo per citarne alcuni).

In molti in questo periodo rendono omaggio e festeggiano un nome che, tutt’altro che dimenticato, vive ancora nella casa editrice da lui fondata e, soprattutto, in tutte le testate da essa prodotta che, nonostante i decenni passati dalla nascita, sono più conosciute che mai grazie anche alle linee guida del fondatore e alla passione che Sergio ha messo nel suo lavoro, passione che (fortunatamente) è riuscito a trasmettere alle persone che lavoravano con e per lui.
Così come fecero alla scomparsa del padre di Tex, Gian Luigi Bonelli (al quale fu dedicato uno albo di cento pagine allegato all’Almanacco del West del 2002) per ricordare Sergio la sua casa editrice stampa uno speciale Almanacco dell’Avventura che, in 256 pagine a colori, rende omaggio all’uomo che, quando sceneggiava, si nascondeva dietro allo pseudonimo Guido Nolitta.

Partendo dall’editoriale scritto dal figlio Davide Bonelli, attraverso le pagine di quest’almanacco andiamo a scoprirne i gusti letterari, filmici e musicali (attraverso tre articoli firmati, rispettivamente da Graziano Frediani, Maurizio Colombo e Stefano Marzorati); vivremo le “vere” avventure vissute da Bonelli grazie alle parole degli abituali compagni di viaggio Alfredo Coppa e Luigi Boitani (la testimonianza di quest’ultimo raccolta da Gianmaria Contro) e, soprattutto, riscopriremo il personaggio che più era caro a Sergio: Mister No.

È, infatti, l’avventura Il re del Sertão a occupare la parte centrale dell’albo; pubblicata nel terzo Speciale Mister No (luglio 1988) e qui ricolorata nella classica maniera Bonelli dallo studio GFB Comics, la storia legata al furto della testa del noto Cangaceiro Lampião, è una delle più belle e indicative della vita editoriale dell’avventuriero di Manaus creato da Nolitta/Bonelli e qui graficamente reso in maniera ineccepibile da colui che ne è diventato il principale disegnatore: Roberto Diso.

Dopo la storia a fumetti e grazie ai pezzi di Frediani, Marzorati, Luigi Mignacco e Michele Masiero ripercorriamo tutta l’epopea di Jerry Drake e numerosi sono i parallelismi tra le gesta di Mister No e i viaggi effettuati da Sergio Bonelli, che sono serviti da spunto per molte avventure dell’avventuriero.
A completare le numerose pagine di approfondimento su Bonelli e le cose da lui amate, troviamo infine l’articolo di Mauro Boselli che continua (e chiude) i racconti dei viaggi di Sergio analizzando il genere bellico e i campi di battaglia che questi amava visitare, per coglierne l’atmosfera e cercare ispirazione per le proprie storie. Proprio da una canzone molto amata da Bonelli, l’inglese “Rose of Picardy”, è nato un prossimo episodio di Dampyr, dal titolo Terra di Nessuno, che sarà ambientato nella prima guerra mondiale, sarà sceneggiato dallo stesso Boselli e disegnato da Alessandro Bocci (uscita dicembre 2012).
Chiude un volume colmo di affetto, un pezzo di Frediani che parla del lato ironico di Guido Nolitta e arriva alle avventure di Mister Bo, alter ego fumettistico di Bonelli co-creato da Fabio Celoni (con il benestare dello stesso Sergio) la cui ultima avventura, creata proprio l’anno scorso per la morte dell'autore, chiude il volume con un Mister Bo che parte per avventure a noi ignote.

La formula dell’almanacco sarà rivista in futuro e questo volume non è esente da difetti - per quanto interessanti tutti gli articoli non possono che affrontare superficialmente gli argomenti trattati e la prima parte sui film, libri e canzoni per essere goduta appieno necessita di una conoscenza, da parte del lettore, dei titoli trattati e risulta poco più di una lista per chi tali titoli non li conosce - ma vorremmo tralasciare le critiche che, in occasioni come questa, sono fuori luogo.

A questo volume va riconosciuto l’innegabile pregio di voler essere tutt’altro che funereo (a partire dalla copertina in cui sorridenti Tex, Zagor e Mister No accolgono gli altri personaggi creati da Bonelli che sembrano arrivare da un altro luogo) ma, anzi, si dimostra colorato, allegro, colmo di affetto e creato Ad Hoc per essere dedicato a tutti i lettori di Sergio Bonelli e, nel contempo, omaggiare un autore che ha dato (e continua a dare con la sua eredità) tanto al genere avventuroso, al mondo del fumetto e a tutto il suo pubblico.

Edizioni BD sbarca sul Kindle

  • Pubblicato in Nerd

Da venerdì 7 settembre è in preordine da Amazon.it il tablet Kindle Fire e Edizioni BD ha già reso diponibili i primi titoli per quello che è il maggior concorrente del tablet di casa Apple.

Già ad agosto, nel catalogo per l'ebook kindle, era spuntato il bel saggio "Le regine del Terrore" di Davide Barzi (che si può acquistare al prezzo di €4,99 o anche meno visto...); per l'occasione avevamo raggiunto Andrea Ferrari per fargli alcune domande:

Da cosa è nata la decisione di appoggiarsi a Amazon per pubblicare "Le regine del Terrore" in versione Ebook?

Siamo innanzitutto lettori e utenti, e in questo Amazon è uno dei negozi fissi da monitorare. Contando che in America sono leader dell'editoria digitale e che in Italia il bello deve ancora arrivare, sono insieme ad Apple un pilastro di qualunque strategia digitale. Quindi anche della nostra. Insomma, era ora.

Cosa vi ha portato a scegliere questo titolo, oltre al cinquantenario della nascita di Diabolik?

Il fatto che l'autore, Davide Barzi, era entusiasta e si è fatto coinvolgere nel progetto. Poi ci sono ragioni sentimentali e scaramantiche: è un libro a cui vogliamo bene e che ci ha sempre portato bene, e sembrava la scelta giusta.

C'è molta differenza di prezzo tra la versione cartacea e la versione elettronica. Pensate che il costo del libro elettronico debba essere più basso rispetto alla sua controparte da scaffale? Se sì perchè?

Sì, ne sono convinto io per primo come utente e anche il mercato sta andando in quella direzione. Ci sono costi tecnici e di distribuzione diversi, e la carta ha tanti plus che nel digitale si perdono. Ne "le Regine del Terrore", per esempio, l'edizione stampata ha un apparato iconografico strepitoso, che nell'edizione Kindle manca. Questo però ci ha permesso di stare particolarmente bassi con il prezzo del digitale, e speriamo i lettori apprezzino.

"Le Regine del Terrore" è solo il primo titolo che renderete disponibile per Kindle in Amazon? Se no, quali altri titoli sono previsti per il futuro?

Sì, è il primo. Presto arriveranno i primi 7 fumetti, altri seguiranno, ed entro  la fine del mese anche Revolver, la nostra collana di romanzi crime, avrà qualcosa pensato ad hoc.

In corrispondenza del lancio del Kindle Fire quei sette titoli sono apparsi nello store elettronico diventando i primi ebook in Italia a sfruttare la tecnologia Panel Magnification di Amazon, che permette di godersi al meglio il fumetto ingrandendo le singole vignette. Per ora i fumetti sono visualizzabili correttamente solo tramite l'app kindle per Android (che si può scaricare dal sito) essendo il tablet di casa Amazon disponibile solo in preordine per essere spedito a partire dal 25 ottobre.

Ecco quindi la lista dei titoli disponibili nella sezione "Kindle Store" di Amazon da venerdì 7 settembre:
iInfierno! di Tito Faraci e Silvia Ziche
È tutto sotto controllo di Silvia Ziche
Milano Criminale – La città esige vendetta 1 di Diego Cajelli e Giuseppe Ferrario
Magnifica Ossessione e Heavy MetaLove di Maurizio Rosenzweig
David di Stefano Ascari e Andrea Riccadonna
Cave Canem di Nicolò Assirelli

Alleghiamo, in galleria, le cover dei titoli pubblicati e un esempio della resa del Panel Magnification.

Cronache di Gerusalemme

L'autore sarà presente al Festivaletteratura di Mantova domenica 9 settembre. Clicca qui per la news

I viaggi raccontati da Guy Delisle possono essere divisi in due gruppi: quelli che ha fatto per lo studio di animazione per il quale lavorava (Pyongyang e Shenzen) e quelli che ha fatto per seguire la moglie che lavora per Medici Senza Frontiere (Cronache Birmane e questo Cronache di Gerusalemme).
Nelle sue trasferte dal mondo occidentale (e conseguentemente in tutti i sui diari di viaggio), Delisle si pone un unico obiettivo: fornire un punto di vista da uomo della strada sulla vita che si vive nei luoghi definiti “caldi” dalla società occidentale.
Corea del Nord, Cina industriale, Birmania e Israele sono passati attraverso gli occhi analitici dell'autore che tutto osserva, incuriosito non tanto dagli aspetti che emergono dalla cronaca giornalistica, quanto dal capire come si possa vivere quotidianamente in ambienti così diversi da ciò che si considera, in occidente, “normale”.
In ogni sua opera Delisle ricerca una chiave di lettura adeguata da fornire al lettore e, soprattutto nei suoi ultimi due volumi, c’è la volontà di assumere un atteggiamento il più neutrale possibile su quanto si sta osservando e vivendo.
In questo Cronache di Gerusalemme Delisle raggiunge il giusto equilibrio e la giusta struttura del racconto: un racconto fiume di oltre trecento pagine che, di mese in mese, ci illustra un anno di vita dell’autore e della propria famiglia nella città santa.

Dall’Agosto del 2008 al Settembre del 2009 Delisle e famiglia abitarono a Gerusalemme Est (lato arabo della città). Il fumettista segue la moglie Nadége che svolge un ruolo amministrativo per Medici Senza Frontiere; così come in Cronache Birmane le sue giornate si alterneranno tra grandi interrogativi (cui, saggiamente, non si cercherà di dare risposta) e di piccoli momenti quotidiani come la ricerca dell’asilo/scuola per i due bimbi, la socializzazione con gli altri genitori/compagni di lavoratori in ONG, feste e, soprattutto, lunghe passeggiate per la città e la prima periferia osservando la vita comune, interagendo con gli abitanti del luogo e disegnando quanto più possibile. Delisle si scontra con i pregiudizi ormai radicati a Gerusalemme, dove ogni cosa è misurata e vista come un atto politico e religioso, e dove si vive in un costante clima di tensione.
Il pregio principale di questo libro è proprio la leggerezza con cui l’autore affronta temi pesanti, complessi e gravi condendo il racconto sempre con un umorismo mai fuori posto, neanche quando sembra che il tono da usare non possa che essere grave.
Il 27 dicembre 2008, infatti, ci fu la tristemente nota "Operazione Piombo Fuso", in cui aerei israeliani bombardarono la striscia di Gaza uccidendo centinaia di palestinesi; l’attacco è raccontato efficacemente e la narrazione alterna il resoconto giornalistico ai gesti quotidiani compiuti dall’autore mentre si compivano i bombardamenti, con la città di Gerusalemme in assoluta tranquillità. Così facendo trasmette efficacemente la sensazione di estraneità vissuta; un’atmosfera, per usare le stesse parole del fumettista, che “è insieme terribile e indecente”.
Come ha raccontato in parecchie interviste, uno degli scopi principali che Delisle si era preposto, con questa sua opera, è che l’uomo si può abituare a tutto: a un muro eretto per dividere gli arabi dai palestinesi, a bombardamenti aerei che avvengono a poche ore di distanza ma le cui ripercussioni non si avvertono nel vicinato, a persone che girano armate con il figlioletto per mano e ai continui controlli e checkpoint dove i più basilari diritti umani sono calpestati a favore di una presunta “sicurezza” ricercata fino alle più estreme conseguenze.
Non c’è limite alle capacità di adattamento dell’essere umano e Delisle lo dimostra (ancora una volta) semplicemente vivendo nella città (quasi) come farebbe un qualsiasi altro abitante.
Una volta stabilitosi nel proprio appartamento con la famiglia, infatti, egli ricerca la normalità che, per un autore di fumetti, significa anche viaggi all’estero per presenziare a convention, allestimento di mostre o corsi di animazione, e ricerca di uno studio dove poter dedicarsi in pace al proprio lavoro (ne troverà uno unico in cima al monte degli ulivi, grazie ad un prete luterano appassionato di fumetti).
La neutralità dell’autore a volte vacilla e tende verso il lato filopalestinese, soprattutto quando assiste impotente a soprusi che non riesce (e non vuole) spiegare. Ce la mette tutta, però, per far capire anche l’altra faccia della medaglia (specialmente negli ultimi mesi del soggiorno).

Il percorso stilistico dell’autore raggiunge la piena maturazione: con un tratto essenziale ed espressivo, e una bicromia le cui tonalità cambiano con il passare delle stagioni, il fumettista canadese ci porta per le strade della città santa facendocene respirare l’atmosfera (cosa che, in verità, già ha fatto più che degnamente anche nelle sue precedenti opere). Ogni momento vissuto è raccontato efficacemente, l’uso delle parole ridotto all’essenziale o a volte del tutto assente.
Il mestiere imparato nel lavoro di animatore è dimostrato nelle scelte operate nell’illustrare nella miglior maniera possibile ogni momento tramite l’esatta sequenza d’immagini; magistrale, in tal senso, è la parte in cui viviamo il passaggio a un checkpoint attraverso gli occhi del protagonista/autore.
Senza usare nessuna parola e in sei (apparentemente) semplici vignette Delisle comunica più sensazioni di quanto riuscirebbero a fare mille parole.
Se è vero che l’autore utilizza principalmente la bicromia per il suo racconto (anche per rendere giustizia al panorama di Gerusalemme che è, cromaticamente, monotono essendo la città tutta costruita con pietre color sabbia), non disdegna l’uso di colori base per raccontare fatti che si svolgono altrove, narrati da altri o flashback ed evidenziare suoni o rumori forti; espediente efficace per attirare l'attenzione del lettore dove serve ai fini narrativi.

Cronache di Gerusalemme ha meritatamente vinto il Feuvre d’Or al festival di Angoulême di quest’anno come miglior opera del 2012; a lettura ultimata non si sarà compreso la questione israelo/palestinese ma avremmo camminato tra le strade della città insieme a Guy Delisle, avremmo vissuto con lui un anno intenso e, soprattutto, avremmo avuto uno spaccato di umanità e di vita a Gerusalemme che difficilmente avremmo potuto avere altrove.

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