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Cronache di Gerusalemme

L'autore sarà presente al Festivaletteratura di Mantova domenica 9 settembre. Clicca qui per la news

I viaggi raccontati da Guy Delisle possono essere divisi in due gruppi: quelli che ha fatto per lo studio di animazione per il quale lavorava (Pyongyang e Shenzen) e quelli che ha fatto per seguire la moglie che lavora per Medici Senza Frontiere (Cronache Birmane e questo Cronache di Gerusalemme).
Nelle sue trasferte dal mondo occidentale (e conseguentemente in tutti i sui diari di viaggio), Delisle si pone un unico obiettivo: fornire un punto di vista da uomo della strada sulla vita che si vive nei luoghi definiti “caldi” dalla società occidentale.
Corea del Nord, Cina industriale, Birmania e Israele sono passati attraverso gli occhi analitici dell'autore che tutto osserva, incuriosito non tanto dagli aspetti che emergono dalla cronaca giornalistica, quanto dal capire come si possa vivere quotidianamente in ambienti così diversi da ciò che si considera, in occidente, “normale”.
In ogni sua opera Delisle ricerca una chiave di lettura adeguata da fornire al lettore e, soprattutto nei suoi ultimi due volumi, c’è la volontà di assumere un atteggiamento il più neutrale possibile su quanto si sta osservando e vivendo.
In questo Cronache di Gerusalemme Delisle raggiunge il giusto equilibrio e la giusta struttura del racconto: un racconto fiume di oltre trecento pagine che, di mese in mese, ci illustra un anno di vita dell’autore e della propria famiglia nella città santa.

Dall’Agosto del 2008 al Settembre del 2009 Delisle e famiglia abitarono a Gerusalemme Est (lato arabo della città). Il fumettista segue la moglie Nadége che svolge un ruolo amministrativo per Medici Senza Frontiere; così come in Cronache Birmane le sue giornate si alterneranno tra grandi interrogativi (cui, saggiamente, non si cercherà di dare risposta) e di piccoli momenti quotidiani come la ricerca dell’asilo/scuola per i due bimbi, la socializzazione con gli altri genitori/compagni di lavoratori in ONG, feste e, soprattutto, lunghe passeggiate per la città e la prima periferia osservando la vita comune, interagendo con gli abitanti del luogo e disegnando quanto più possibile. Delisle si scontra con i pregiudizi ormai radicati a Gerusalemme, dove ogni cosa è misurata e vista come un atto politico e religioso, e dove si vive in un costante clima di tensione.
Il pregio principale di questo libro è proprio la leggerezza con cui l’autore affronta temi pesanti, complessi e gravi condendo il racconto sempre con un umorismo mai fuori posto, neanche quando sembra che il tono da usare non possa che essere grave.
Il 27 dicembre 2008, infatti, ci fu la tristemente nota "Operazione Piombo Fuso", in cui aerei israeliani bombardarono la striscia di Gaza uccidendo centinaia di palestinesi; l’attacco è raccontato efficacemente e la narrazione alterna il resoconto giornalistico ai gesti quotidiani compiuti dall’autore mentre si compivano i bombardamenti, con la città di Gerusalemme in assoluta tranquillità. Così facendo trasmette efficacemente la sensazione di estraneità vissuta; un’atmosfera, per usare le stesse parole del fumettista, che “è insieme terribile e indecente”.
Come ha raccontato in parecchie interviste, uno degli scopi principali che Delisle si era preposto, con questa sua opera, è che l’uomo si può abituare a tutto: a un muro eretto per dividere gli arabi dai palestinesi, a bombardamenti aerei che avvengono a poche ore di distanza ma le cui ripercussioni non si avvertono nel vicinato, a persone che girano armate con il figlioletto per mano e ai continui controlli e checkpoint dove i più basilari diritti umani sono calpestati a favore di una presunta “sicurezza” ricercata fino alle più estreme conseguenze.
Non c’è limite alle capacità di adattamento dell’essere umano e Delisle lo dimostra (ancora una volta) semplicemente vivendo nella città (quasi) come farebbe un qualsiasi altro abitante.
Una volta stabilitosi nel proprio appartamento con la famiglia, infatti, egli ricerca la normalità che, per un autore di fumetti, significa anche viaggi all’estero per presenziare a convention, allestimento di mostre o corsi di animazione, e ricerca di uno studio dove poter dedicarsi in pace al proprio lavoro (ne troverà uno unico in cima al monte degli ulivi, grazie ad un prete luterano appassionato di fumetti).
La neutralità dell’autore a volte vacilla e tende verso il lato filopalestinese, soprattutto quando assiste impotente a soprusi che non riesce (e non vuole) spiegare. Ce la mette tutta, però, per far capire anche l’altra faccia della medaglia (specialmente negli ultimi mesi del soggiorno).

Il percorso stilistico dell’autore raggiunge la piena maturazione: con un tratto essenziale ed espressivo, e una bicromia le cui tonalità cambiano con il passare delle stagioni, il fumettista canadese ci porta per le strade della città santa facendocene respirare l’atmosfera (cosa che, in verità, già ha fatto più che degnamente anche nelle sue precedenti opere). Ogni momento vissuto è raccontato efficacemente, l’uso delle parole ridotto all’essenziale o a volte del tutto assente.
Il mestiere imparato nel lavoro di animatore è dimostrato nelle scelte operate nell’illustrare nella miglior maniera possibile ogni momento tramite l’esatta sequenza d’immagini; magistrale, in tal senso, è la parte in cui viviamo il passaggio a un checkpoint attraverso gli occhi del protagonista/autore.
Senza usare nessuna parola e in sei (apparentemente) semplici vignette Delisle comunica più sensazioni di quanto riuscirebbero a fare mille parole.
Se è vero che l’autore utilizza principalmente la bicromia per il suo racconto (anche per rendere giustizia al panorama di Gerusalemme che è, cromaticamente, monotono essendo la città tutta costruita con pietre color sabbia), non disdegna l’uso di colori base per raccontare fatti che si svolgono altrove, narrati da altri o flashback ed evidenziare suoni o rumori forti; espediente efficace per attirare l'attenzione del lettore dove serve ai fini narrativi.

Cronache di Gerusalemme ha meritatamente vinto il Feuvre d’Or al festival di Angoulême di quest’anno come miglior opera del 2012; a lettura ultimata non si sarà compreso la questione israelo/palestinese ma avremmo camminato tra le strade della città insieme a Guy Delisle, avremmo vissuto con lui un anno intenso e, soprattutto, avremmo avuto uno spaccato di umanità e di vita a Gerusalemme che difficilmente avremmo potuto avere altrove.

Dati del volume

  • Editore: Rizzoli / Lizard
  • Autori: testi e disegni di Guy Delisle
  • Formato: Brossurato, 336 pagine a colore
  • Prezzo: € 20,00
  • Voto della redazione: 8
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