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Redazione Comicus

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Minaccia Rossa

Minaccia RossaFinita la Seconda Guerra Mondiale, l'America trova un nuovo nemico nei comunisti: in questa caccia alle streghe, il giustiziere mascherato noto come Aquila, patriota ed eroe di guerra, si trova sotto accusa.  Inizia per lui un lungo calvario per ripulire la sua reputazione, ma scoprirà presto di essere al centro di un intrigo più grande…

Scritto dal Seth Cohen di OC e dai responsabili del fallito rilancio di Flash dopo Infinity Crisis, il volume ha il suo punto di forza nella parte iniziale dove riesce a creare l'angosciante atmosfera in cui sprofonda il protagonista, che si trova da solo in un mondo che gli è nemico.
Perde purtroppo colpi andando avanti, fallendo nel creare una trama coerente e imbastendo un complotto con troppi buchi per risultare credibile.

Una buona occasione sprecata che viene comunque arricchita dai disegni di un Jerry Ordway dal tratto classico e pulito perfettamente funzionale alla storia.


Gianluca Reina

La Ragazza che Saltava nel Tempo

La Ragazza che Saltava nel TempoToki o Kakeru Shōjo, questo il titolo originale dell'opera, nasce come romanzo nel 1965 e da lì si susseguono svariati adattamenti per un totale di due film per il grande schermo, un telefilm e un film TV.
Il più recente remake risale al 2006, vanta le animazioni dello studio Madhouse ed ha vinto molteplici premi, giungendo in Italia attraverso la casa editrice Kaze.
Il manga edito da Panini Comics ripropone la storia dell'anime che, prendendo solo un blando spunto dal romanzo originale, rielabora ex-novo la storia.

La giovane Makoto, scampando ad un incidente, scopre la facoltà di saltare nel tempo e comincia a sfruttarla per i propri comodi finché non impara che ogni azione ha una conseguenza.
È una classica storia di crescita, dai toni malinconici e ironici, che, glissando sua alcune illogicità relative ai salti temporali, emoziona e diverte.
Il problema del fumetto è che è un bignami del film, a stento ne può essere un compendio, non aggiunge nulla e anzi risulta carente in alcune sequenze.

Consigliato solo a chi ha amato l’anime e vuole rivederne i personaggi. Agli altri dirà poco.


Gianluca Reina

Ghost Rider: Pista di lacrime

Ghost Rider: Pista di lacrimeNon tragga in inganno il titolo in copertina: il teschione fiammeggiante di Ghost Rider in questo volume farà capolino solo verso la fine e non sarà certo protagonista, ma solo un “pretesto” per Garth Ennis che, un po’ Sergio Leone e un po’ H.P. Lovecraft, ci racconta un western dalla tinte horror ambientato durante la guerra civile.
Sfuggito alla morte sul campo di battaglia, il soldato Travis Parham viene salvato dallo schiavo liberato Caleb: quando questi vieni brutalmente massacrato, Travis intraprende il cammino della vendetta.

La storia, partendo da presupposti classici ma interessanti, si sviluppa in maniera confusionaria, senza una direzione precisa e incapace di chiarire vari snodi cruciali della trama.
Non aiutano i disegni di Clayton Crain che, pur riuscendo a creare delle inquietanti suggestioni, sono confusi nella gestione della tavola e non differenziano i volti dei personaggi, rendendo ancora più difficile tradurre quello che accade.


Gianluca Reina

Ultimates 36

Ultimates 36 Si concludono su Ultimates le due miniserie Ultimate Power e Ultimate Vision.
La fine del crossover tra l’Universo Ultimate e il mondo di Supreme Power riserva quello che già aveva offerto l’intera serie: molto poco. Nonostante i grandi nomi posti a blasonare “l’evento”, anche in quest’ultima parte la storia messa in scena da Jeph Loeb si rivela poco più di una scazzottata con colpi di scena improvvisi e fini a se stessi, inseriti senza una minima costruzione ragionata.

Meno che superficiali anche le caratterizzazioni dei personaggi. Se bisogna attendersi questo dalla gestione Loeb di Ultimates, non c’è da stare allegri. I disegni di Greg Land, piacevoli per una o due pagine, finiscono irrimediabilmente per risultare stucchevoli e ripetitivi.

Molto meglio Ultimate Vision, squisita e sofisticata tanto nella storia e nei testi di Mike Carey, quanto nei particolari disegni di Brandon Peterson. Una sorpresa che salva questo albo da una bocciatura totale e risparmia il lettore dalla tristezza di una inutile rissa tra supereroi.



Valerio Coppola
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