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Ghost Rider: Pista di lacrime

Ghost Rider: Pista di lacrimeNon tragga in inganno il titolo in copertina: il teschione fiammeggiante di Ghost Rider in questo volume farà capolino solo verso la fine e non sarà certo protagonista, ma solo un “pretesto” per Garth Ennis che, un po’ Sergio Leone e un po’ H.P. Lovecraft, ci racconta un western dalla tinte horror ambientato durante la guerra civile.
Sfuggito alla morte sul campo di battaglia, il soldato Travis Parham viene salvato dallo schiavo liberato Caleb: quando questi vieni brutalmente massacrato, Travis intraprende il cammino della vendetta.

La storia, partendo da presupposti classici ma interessanti, si sviluppa in maniera confusionaria, senza una direzione precisa e incapace di chiarire vari snodi cruciali della trama.
Non aiutano i disegni di Clayton Crain che, pur riuscendo a creare delle inquietanti suggestioni, sono confusi nella gestione della tavola e non differenziano i volti dei personaggi, rendendo ancora più difficile tradurre quello che accade.


Gianluca Reina
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