Menu
Giovanni Fabris

Giovanni Fabris

Invincible: Duro a morire

Robert Kirkman è senza dubbio uno degli scrittori di fumetti più geniali e interessanti degli ultimi dieci anni. Sceneggiatore di primo piano, ha lavorato sia per la Marvel, dove ha firmato lavori importanti quali Marvel Zombies o Ultimate X-Men, sia, soprattutto, per Image Comics, con cui ha collaborato per i suoi progetti di maggior successo. Sotto questa etichetta, infatti, ha dato vita ad alcune delle storie più riuscite e applaudite da critici e fan: basti citare il serial zombesco The Walking Dead, la cui trasposizione televisiva, dopo il boom dei primi sei episodi, è già alla seconda stagione; la nuova fatica Haunt, affiancato da nientemeno che Todd McFarlane; o l’annunciato The Infinite, con le matite di Rob Liefeld. Ma la sua opera più importante e originale non può che essere Invincible.

Partito nel 2003 in maniera molto simile alle trame supereroistiche classiche, il fumetto racconta la vita del teenager Mark Grayson, che scopre di essere il figlio di Omni-Man, il superumano più potente della Terra, e di averne ereditato gli straordinari poteri grazie alla sua origine aliena. Ben presto, però, la storia prende una piega molto più adulta e introspettiva, non limitandosi più alle semplici scazzottate con il malvagio di turno, ma scavando nelle psiche del protagonista e mettendo a nudo i suoi dubbi e le sue paure, ampliando a dismisura il concetto di “supereroi con superproblemi” di marvelliana memoria. Come Mark avrà modo di imparare a sue spese, il bene e il male non avranno più una separazione netta e spesso si confonderanno, così come l’eterna questione dell’eroe che non uccide diventerà più che una scelta ipotetica. Proprio in questo decimo numero questa eventualità sarà più reale che mai, nella lotta senza quartiere che Invincible sarà costretto ad ingaggiare prima con un esercito di doppi malvagi e poi con uno spietato guerriero viltrumita, la razza di conquistatori spaziali a cui lui stesso appartiene. Questi scontri metteranno a dura prova sia la mente che il fisico dell’eroe: dovrà infatti accantonare la correttezza e la cavalleria per cercare di uscire vivo da una battaglia quasi senza speranza, che cambierà profondamente il suo carattere e i suoi metodi, oltre che il cast dei personaggi principali.

Quest'ultimo volume è uno sviluppo organico per l'intera serie. Ogni sottotrama, per quanto possa sembrare secondaria, diventa un tassello fondamentale dell’universo creato da Kirkman e, prima o poi, fa la sua ricomparsa nel grande mosaico che compone la storia. Ovviamente, a parte il proprio lato interiore, Mark si trova ad affrontare uno stuolo di avversari pronti a tutto per eliminarlo, ognuno con una caratterizzazione fortissima e intrigante: da nemici più classici e quanto mai decisi a “conquistare il mondo”, come l’anziano Dottor Seismic, a villain ben più letali e senza scrupoli, quali il viaggiatore dimensionale Angstrom Levy, tornato in questo albo per distruggere definitivamente l’odiato eroe con ogni mezzo necessario.

A valorizzare questa magnifica serie contribuiscono le splendide matite di Ryan Ottley, disegnatore regolare dopo i primissimi numeri di Cory Walker e uno degli artisti di maggior talento del panorama fumettistico. Non per nulla, Kirkman lo ha voluto anche per l’esordio di Haunt, ma, visti i troppi impegni lavorativi, Ottley ha deciso di passare il testimone a Greg Capullo, per concentrare tutte le sue attenzioni su Invincible. Il suo tratto dettagliatissimo e coinvolgente, soprattutto nelle scene d’azione, catapulta il lettore nell’universo immaginato dagli autori, e il design di ogni personaggio ha uno charme e un’originalità tutte particolari. L’artista dà il meglio di sé in splash page impressionanti e la sua passione per vignette al limite dello splatter ben si adatta al taglio adulto della trama, con il forte contrasto fra i colori accesi e cartooneschi e la cruda violenza di molte scene. In quest’ultimo numero, Ottley scende leggermente dai suoi standard qualitativi in qualche inquadratura, non intaccando, comunque, la solita ottima fattura dell’insieme.

In conclusione, Invincible è uno dei fumetti migliori attualmente in circolazione, magistralmente scritto e disegnato da due autori di prim’ordine. Per quanto riguarda l’edizione italiana, curata da BD, si tratta di un prodotto molto ben confezionato e fedele all’originale; in aggiunta, vi sono una serie di schizzi e sketch in coda al volume, gradito omaggio per ogni appassionato.

Mostri sacri a confronto: Todd McFarlane intervista Stan Lee

  • Pubblicato in News

stanandtoddIn occasione dei festeggiamenti per il duecentesimo numero di Spawn, Todd McFarlane ha intrattenuto i propri fan al Golden Apple Comics di Hollywood, uno dei più famosi e frequentati comic book store di Los Angeles. Il co-fondatore della Image si è poi improvvisato giornalista ai microfoni di Comic Book Resources per chiacchierare con un ospite d’eccezione, il Sorridente Stan Lee in persona.

Negli oltre venti minuti di intervista, le due leggendarie personalità si sono confrontate su vari temi legati al mondo dei fumetti, a cui entrambi hanno dato un marchio indelebile. McFarlane ha celebrato quello che può essere considerato il primo autore vero e proprio della storia dei comic moderni e il padre della Marvel ha risposto con la sua solita ironia alle critiche secondo le quali leggere fumetti, rispetto che libri, non svilupperebbe l’immaginazione: “Perché mai non dovrebbe? Prendete una commedia di William Shakespeare, lungi da me paragonarmi a lui: assistere ad una rappresentazione teatrale o ad un film è come leggere un fumetto. Una volta Steven Sbileberg, un mio vecchio compagno di bevute, mi ha detto 'Io e te facciamo lo stesso lavoro, con l’unica differenza che le mie immagini si muovono'”.

Il creatore di Spawn ha ribadito il concetto, sottolineando come un comic possa essere un ottimo inizio per indirizzare un bambino verso la lettura, affiancando i disegni alle parole e facilitando così la comprensione. Inoltre, dai fumetti si possono imparare molti concetti e termini prima sconosciuti e, quanto più il lettore sarà interessato e coinvolto nella storia, tanto più sarà invogliato poi ad approfondire e cercare determinate nozioni.

Stan Lee ha poi analizzato il rovesciamento dell’importanza del mondo dei fumetti rispetto ai suoi esordi negli anni ‘40: “Il mio vero nome è Stanley Martin Lieber, ma decisi di cambiarlo perché all’epoca, stupidamente, mi vergognavo di scrivere su dei comic. Oggi, invece, ci lavorano alcuni dei migliori sceneggiatori e novellisti del mondo e il cinema stesso, che un tempo guardava quasi con ironia e superiorità ai fumetti, ora ne trae abbondantemente ispirazione; è stato proprio il grande schermo a dare una svolta impressionante al concetto di comic, che sono passati da essere considerati un passatempo per bambini a vere e proprie opere celebrate da milioni di appassionati. È molto importate spendere una parola a favore di questa arte, perché merita di essere elogiata e tutelata. Ma basta difendere gli editor, perché ancora non mi hanno pagato”. Il grande cambiamento che i film hanno impresso ai fumetti è visibile anche alle convention che ogni anno vengono organizzate: “Una volta si vedevano solo ragazzini e qualche adulto che era stato costretto a portarceli. Adesso sono i bambini che devono accompagnare i genitori!”.

Parlando delle possibilità per un giovane artista di iniziare una propria carriera, i due hanno illustrato come ogni persona abbia un talento particolare in un determinato campo, qualunque esso sia. “Bisogna guardare non a quanto denaro un mestiere potrà fruttare, ma a quanto piacere e passione potrà regalare; non sarà più un lavoro, ma una gioia e durerà per tutta la vita”, spiega Stan Lee. “Quando andai a proporre Spider-Man per la prima volta, dissi che si trattava di una storia di un adolescente con molti problemi delle persone comuni. La risposta fu che era la peggiore idea che si fosse mai sentita, per tre ragioni: un eroe non può essere un teenager, non può avere problemi e soprattutto la gente odia i ragni”.

McFarlane rincara: “Prima di mandare in stampa i miei lavori ho ricevuto rifiuti per un anno e mezzo e solo alla fine uno stanco editor, che fu proprio la Marvel, mi disse 'D’accordo Todd, ti facciamo pubblicare queste dieci pagine'. Se cento persone vi dicono di no e una sì, credeteci fino in fondo, se siete fermamente convinti. Molti non hanno la sensibilità di comprendere a pieno le nuove idee”.

Con questo augurio per gli autori esordienti si chiude l’intervista, con Stan Lee che ridendo aggiunge “Ma come? Avevamo appena iniziato!".

Anche gli zombie festeggiano il Natale

  • Pubblicato in News

MARVELZOMBIESXMASCAROL3_02"Il Canto di Natale" di Charles Dickens è forse uno dei racconti più famosi al mondo e può vantare un numero di trasposizioni, sia cinematografiche che cartacee, praticamente infinito: dal disneyano Zio Paperone nelle ovvie vesti dell’avaro Ebeneezer Scrooge, al più recente film in animazione 3D con Jim Carrey a dare la voce e le sembianze al taccagno protagonista. Anche la Marvel si aggiungerà alla lista questa primavera, ma con un progetto che si allontana di molto dalla classica riproposizione della novella vittoriana: Marvel Zombie Christmas Carol.

Sulla scia di fumetti quali Orgoglio e Pregiudizio e Zombie, lo sceneggiatore Jim Mc Cann, già visto su alcuni one-shot e graphic novel della Casa delle Idee, narrerà il viaggio fra passato, presente e futuro di Scrooge per scoprire l’origine della piaga non-morta che affligge la Londra del diciannovesimo secolo; ad accompagnarlo sarà il socio defunto Jacob Marley, ritornato nel mondo dei vivi per guidare il vecchio amico alla ricerca di una soluzione contro la morte che cammina. “Quando ho iniziato a lavorare all’idea, mi sono stupito di quanto bene si adattasse il testo originale al concetto degli zombie. Non ci siamo limitati ad inserire dei non-morti in un racconto popolare, ma abbiamo creato un vero e proprio horror ottocentesco, con un'unica scintilla di speranza nel freddo cuore di Scrooge”.

Alle matite ci sarà David Baldeon, artista acclamato da diversi fan per opere quali Young Allies o Blue Beetle: “Questo fumetto non è solamente disegnare zombie perché sono divertenti. Si tratta di tratteggiare i personaggi e l’ambientazione horror con un look nuovo e spaventoso, seguendo la fantastica sceneggiatura di Jim. Abbiamo cercato di dare alla storia una sua atmosfera particolare e farla apparire come nessun altra versione de 'Il Canto di Natale'”.

Riuscirà Scrooge, un uomo che non ha mai conosciuto la felicità, a tornare dai Natali passati in tempo per vedere che cosa ha fatto la non-morte al suo presente e al suo futuro? I lettori scopriranno la risposta solo nei cinque numeri di Marvel Zombie Chirstmas Carol, in uscita negli USA questo maggio.

Kirkman e Liefeld insieme per The Infinite

  • Pubblicato in News

infiniteFondata agli inizi degli anni ’90 da alcuni fra i più talentuosi e famosi artisti dell’epoca, la Image Comics sin dalla sua nascita concorre per il ruolo di terza grande major negli Stati Uniti, subito dopo i mostri sacri Marvel e DC. Punto di forza di questa casa editrice relativamente giovane sono le serie creator-owned, grazie alle quali ogni autore mantiene i diritti sulle proprie creazioni; forte di questa indipendenza, la Image ha dato i natali a personaggi di enorme successo come Spawn, Savage Dragon, Pitt e Witchblade.

Sotto questa etichetta è stato annunciato per quest’estate un nuovo progetto, The Infinite, che vede al timone una coppia d’eccezione: Robert Kirkman e Rob Liefeld. Il primo è uno degli sceneggiatori più in forma del momento, con all’attivo numerose serie particolarmente amate da pubblico e critica, quali The Walking Dead, la cui trasposizione televisiva è ormai alla seconda stagione, l’acclamato serial supereroistico Invincible e il recente Haunt, affiancato dal “papà” di Spawn Todd Mc Farlane. Rob Liefeld è stato uno dei più applauditi e controversi disegnatori dell’ultimo ventennio, con i lettori profondamente divisi fra fan sfegatati e detrattori intransigenti, soprattutto a causa del suo stile ipertrofico e particolarissimo. Co-fondatore della stessa Image, la abbandona qualche anno più tardi per divergenze con la dirigenza, che più volte lo aveva accusato di comportarsi in maniera controproducente all’azienda e crea una propria casa editrice, la Awesome Comics. Ritorna in seguito alla Marvel su alcune sue vecchie testate come X-Force e di nuovo alla Image per rimettere mano alla sua creatura, Youngblood.

The Infinite, seconda collaborazione dei due autori dopo il crossover Image United, sarà una avventura fantascientifica con protagonista Bowen, un soldato in viaggio nel tempo per cercare di sconfiggere il despota del suo presente. “La fantascienza è qualcosa che ancora non ho provato e sono molto eccitato di entrare in questo universo”, spiega Kirkman. “Molti fumetti parlano di salvare il pianeta, ma non altrettanti di salvarlo dopo averlo visto distrutto”. Nel futuro, infatti, il tiranno il cui nome dà il titolo alla serie, proprio grazie ai trasporti temporali è riuscito a conquistare il mondo e toccherà a Bowen reclutare un giovane sé stesso e altri personaggi per battere Infinite e prevenire la catastrofe. “Ad entrambi piacciono la tecnologia, James Cameron, Star Trek e Star Wars”, dice Liefeld, “per cui sarà un grande sci-fi epico, ma avrà anche un sacco di cuore”.

Sottoscrivi questo feed RSS