Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano, recensione: L’adolescenza tra icone pop anni 90 e pagine di diario
- Scritto da Emanuele Amato
- Pubblicato in Recensioni
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Eris Edizioni non smette di lanciare opere interessanti. Dopo la collaborazione con AkaB, col suo Progetto Stigma, la casa editrice torinese propone un’altra opera molto interessante: Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano. Graphic novel incentrato sul periodo pre-adolescenziale, ambientato in quel momento storico che ben conosciamo e, tornato prepotentemente di moda, degli anni '90. Scritto da Francesca Ruggiero e disegnato da Eleonora Antonioni, il libro è una finestra sul passato di tematiche, però, senza tempo. Come si vivevano alcuni drammi da primo amore, da attenzioni mancate di amici, dalla pressione dei genitori, nell’epoca in cui non c’erano i social e nemmeno i telefonini? Le due autrici ce lo spiegano in maniera molto abile e interessante.
La storia vede le vicissitudini di tre ragazzine in un trittico di storie che si intrecciano. Le protagoniste, tutte al femminile, si troveranno a dover gestire i primi batticuori, screzi, battibecchi e liti con genitori. Insomma, l’ingresso nel mondo adulto, quella porta che ci conduce verso la fine della fanciullezza, pur non essendo ancora maturi.
La prima storia è raccontata a mo’ di diario. Quello reale che tutti avevamo e dove inserivamo dettagli e vicende di ciò che ci capitava a scuola e con gli amici. Litigi, sconforti, amori, attenzioni, tutte le emozioni e i pensieri che ci passavano per la testa. Giulia è la protagonista della prima storyline. Timida ed introversa, improvvisamente si ritrova catapultata nelle grazie della più popolare della scuola, Federica. Tra eccitazione e ansia, la vicenda si dispiega seguendo le pagine del suo diario in quegli intensi momenti.
La seconda invece ha come personaggio perno, Anna. Una ragazza sempre accompagnata da amici skater e che non conosce ancora nulla della vita o dell’amore. Un giorno incontra Marilena, ovvero la ragazza "alternativa", quella contro il sistema, suo padre, la scuola. Insomma l’adolescente ribelle contro tutto e tutti. La ragazzina resta affascinata dall’indole ribelle della sua nuova amica maturando, per lei, un’attrazione quasi amorosa.
Infine, c’è Clarice. Amante della musica, coltiva la sua fortissima passione per la corsa. L’insegnate la sprona sempre a migliorarsi per l’enorme potenzialità della ragazza. Viene notata da una talent scout televisiva ma a lei non interessa quel mondo, eppure si troverà ad urlare al mondo ciò che pensa, chiudendo il trittico delle attenzioni che le ragazzine si prendono in maniera seppur diversa. Tutte si intrecciano e si mescolano senza forzature.
I disegni sono affidati ad Eleonora Antonioni. In verità, come le autrici stesso rivelano, dopo la prima storia il lavoro è stato fatto a stretto contatto e scambio di idee. Un’alchimia di forze e creatività che ha reso questo lavoro un vero processo di team-up. La Antonioni usa un tratto pulito e preciso e il tutto è stato realizzato con la penna Bic quattro colori in cui ogni colore ha una sua precisa utilità (come dichiarato nella nostra intervista). Sì nota la profonda conoscenza del periodo, grazie a chicche e perle che chi in quelli anni ci ha vissuto conosce bene. Icone, idoli, spot e gadget che all’epoca erano sulla bocca di tutti, sono rappresentati in maniera perfetta, senza ostentare e senza risultare fastidiose. Le tre storie, vengono raccontate con media diversi: Giulia, seguendo le pagine del diario, come detto. Anna, secondo patchwork visivo. L’ultimo, invece, è narrato seguendo la colonna sonora di quegli eventi con la musica fa da "narrastorie" agli accadimenti, carpendo emozioni e stati d’animo.
Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano è un lavoro ben riuscito e che dà una panoramica, essenziale e fedele, di ciò che erano gli anni '90. Il lettore facilmente riesce a cogliere come l’idolatria, le difficoltà, le battaglie, restano con i decenni, ma il loro affrontarsi muta col cambiare dei mezzi e dei linguaggi. Dove c’è Whatsapp prima c’erano i messaggini. Dove c’è lo status di Facebook prima c’era la pagina del diario. La mancanza di un’attenzione a scuola ora può essere il visualizzato e non risposto della chat di Messanger. Insomma una bella e chiara trattazione psicosociale, narrata con freschezza e maestria.
Dati del volume
- Editore: Eris Edizioni
- Autori: Testi di Francesca Ruggiero, disegni di Eleonora Antonioni
- Genere: Romanzo di formazione
- Formato: 17x24 cm, 176pp, C., col.
- Prezzo: 17,50€
- ISBN: 978-8898644506
- Voto della redazione: 8