Extremity 1: recensione: Un inventario variegato (e non proprio originale) della fantascienza moderna
- Scritto da Luca Giovanelli
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Thea e Rollo sono fratello e sorella, appartengono alla tribù Roto, in guerra atavica contro i conquistatori Paznina. Lei, che porta sul proprio corpo i segni del conflitto, ha dovuto rinunciare alle sue inclinazioni artistiche e intraprendere la medesima strada della vendetta tracciata dal padre; il secondo, macchiato dell'imperdonabile peccato di ripudiare la violenza, in un mondo dove questa è considerata strumento di giustizia, troverà in Shiloh, androide-killer pentito, quell'umanità e quell'affetto che gli viene negata dal risoluto genitore. Queste sono le premesse non proprio originalissime a dire il vero, di Extremity, serie fantascientifica a firma di Daniel Warren Johnson, ambientata in un mondo post-apocalittico crudo e spietato. Saldapress ne raccoglie i primi 6 numeri dell'edizione originale.
L'autore, che cura disegni e testi, crea una space-opera in equilibrio fra fantascienza e fantasy, che ricorda Dune quanto Mad Max, Conan il Barbaro quanto l'immancabile Star Wars. Cronache del dopo-bomba unite a suggestioni tecno-medievali insomma con una trama costruita attorno ad un escalation di scontri e schermaglie fra fazioni e conflitti intrafamiliari. In più c'è uno spunto iniziale buono, che affronta il tema delle aspettative dei genitori per i figli e sulla volontà di questi di trovare la propria strada al di fuori del cammino che eredità e destino sembrano avere riservato loro. Non manca il dinamismo in Extremity quindi, anzi forse il difetto principale è che sono troppi gli elementi messi in moto e con eccesso di riferimenti e citazioni: gli ingredienti base del genere ci sono, stanno tutti al posto giusto, ma proprio lì dove te li aspetti, senza riservare grandi sorprese. Buon intrattenimento intendiamoci, ma non ci sono impennate dal punto narrativo, la storia è lineare, semplice, ma prevedibile, i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene, ma sai già cosa faranno e in che direzione andranno. Forse il meglio riuscito è proprio Jerome, il padre, figura senza fronzoli ma dotata comunque di una sua monolitica complessità psicologica.
Per ora ci accontentiamo – si fa per dire – dei disegni di Johnson, che rappresentano la parte migliore di questo volume: estremamente curati, gradevoli, ricordano in più punti Katsuhiro Ōtomo, e danno il meglio di sé nelle scene di azione, cinetiche, violente, ben distribuite su tavole orizzontali ampie che si aprono in un paio di occasioni in spettacolari splash page. Unica componente realmente “extrema” di un'opera altrimenti piuttosto canonica. Notevole anche “l'accompagnamento” cromatico di Mike Spicer che descrive l'ambientazione decadente con toni lividi (il verde, il viola) attraversati dall'impeto del rosso come colore cardine che condisce le scene più cruente.
Che cosa sia dunque questo Extremity, non si capisce bene e forse i prossimi numeri saranno decisivi per rispondere a questa domanda.
Dati del volume
- Editore: Saldapress
- Autori: Testi e disegni di Daniel Warren Johnson, colori di Mike Spicer
- Genere: Fantascientifico
- Formato: 16,8x25,6, 136 pp, B+al, col.
- Prezzo: 14,90€
- ISBN: 9788869193453
- Voto della redazione: 6