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Drakka

Durante l’edizione 2013 di Lucca Comics & Games è stata presentata da ReNoir la versione italiana di Drakka, graphic novel francese scritto da Frédéric Brrémaud e disegnato da Lorenzo De Felici.
Il volume racchiude in unico albo i due episodi che compongono la storia originale.

Il protagonista della storia, Drakka, è un mezzosangue figlio dal lato del padre del più importante boss della malavita newyorkese e dal lato della madre di una vampira. Sarà proprio la morte del padre a costituire l’incipit della storia: il boss ha infatti due figli, la Iena, che è l’erede designato dell’impero malavitoso anche in virtù di un carattere tipicamente malvagio, e Drakka, figlio che invece è stato tenuto nascosto perché nato da un rapporto segreto. Contrariamente a quanto considerato scontato da tutti, il boss in punto di morte rivela l’esistenza del secondo figlio e decide di lasciare in eredità i suoi affari solo al discendente in grado di uccidere il fratellastro.
Da qui nascerà un tremendo conflitto tra i due che, seppur in momenti e situazioni diverse, di fatto coinvolgerà quasi tutto il racconto.
Il contesto in cui la storia si svolge è del tutto particolare: Drakka infatti è ambientato in una sorta di scenario post atomico dove si incontrano personaggi e contesti strani sia all’interno del quadro più civilizzato di New York, dove risiedono il padre dei protagonisti e La Iena, sia a Balach, la città di Drakka distrutta in un tempo passato da un incidente atomico e dalle conseguenti attività radioattive.

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La storia di Drakka offre diversi spunti interessanti, pur presentandosi leggera nel suo modo di essere raccontata e nella bizzarria dei suoi personaggi.
In primis, uno dei punti di forza è costituito dai suoi personaggi. La vicenda vive del contrasto tra i due fratelli che sono diametralmente opposti dal punto di vista caratteriale; la Iena è il tipico duro pronto ad affrontare sul campo quello che considera come unico ostacolo all’ambita eredità paterna e l’accentuazione fino all’inverosimile delle sue peculiarità lo porta ad essere una figura interessante all’interno del racconto.
Il personaggio di Drakka invece è ancora più particolare: vive in un contesto molto complesso (come si vedrà in seguito) e, pur apparendo nelle fasi inziali come una figura molto leggera, acquisisce complessità man mano che il racconto va avanti e viene spigato il suo legame con la madre e con il gruppo di vampiri di cui fa parte.
Il rapporto tra i due fratelli, fra l’altro, viene raccontato in maniera diversa nelle diverse fasi della vicenda, evolvendosi soprattutto nel passaggio dalla prima parte del volume al secondo, con la presa di coscienza da parte di Drakka della necessità di dover combattere il fratello.
Un altro punto di forza di Drakka è costituito dalle sue ambientazioni. In particolare, la descrizione della città di Balach, per quanto stereotipata nel suo genere, riesce ad essere particolarmente suggestiva; inoltre risulta essere riuscita anche la rappresentazione del luogo dove vive Drakka, il sottosuolo di Balach, e del gruppo di vampiri che di fatto costituiscono la sua famiglia.
A questo buon risultato contribuiscono due aspetti: dal punto di vista narrativo la presenza di tanti personaggi secondari, che con le loro particolarità arricchiscono il contesto, e il racconto da ghost town di Balach con i suoi cittadini costretti a sopperire alla mancanza di cibo e a contendersi i resti dei palazzi crollati con gang di motociclisti; dal punto di vista illustrativo, invece, la capacità da parte di De Felici di arricchire ottimi disegni, sia nelle tavole più statiche che in quelle più di combattimento, con un eccellente lavoro di colorazione. Infatti, un po’ come apprezzato di recente nel primo numero di Orfani, De Felici riesce a rendere i colori protagonisti della storia, dando valore aggiunto a tutte le atmosfere da evocare di volta in volta per ciascuna scena. Un Drakka senza colore sarebbe in questo senso una storia monca, perché priva di un elemento fondamentale capace di dare al lettore una sensazione in più su quello che sta succedendo.

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La pecca che rende Drakka un lavoro non del tutto compiuto sta nel suo voler essere ibrido; la sua bizzarria e la sua stranezza fanno si che l’opera non sia seriosa del tutto, ma al contempo queste trovate non sono così divertenti da trasformare la storia in una vicenda ironica. Viceversa, allo stesso tempo la tematiche di fondo sono proprie di un racconto ben più drammatico del tono che viene utilizzato in Drakka.
Il personaggio stesso di Drakka è scritto e disegnato in maniera caricaturale, ma al contempo risulta avere anche una storia alle spalle e un profilo molto più seri.
Nonostante questa distonia, Drakka risulta essere comunque una storia varia e ben sviluppata sia per quanto riguarda il suo soggetto, sottolineando anche un finale a sorpresa sconvolgente, che per quanto riguarda la parte illustrativa..

Dati del volume

  • Editore: ReNoir Comics
  • Autori: Testi di Frédéric Brrémaud, disegni di Lorenzo De Felici
  • Formato: 156 pagg, a colori
  • Prezzo: 15,90€
  • Voto della redazione: 7
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