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Francesco Borgoglio

Francesco Borgoglio

Swamp Thing #1

Secondo centro dopo Animal Man per la neonata collana "DC Dark" e ulteriore, ennesima conferma per Scott Snyder quale autore dalle infinite risoluzioni narrative. L'horror è certamente un genere congeniale all'attuale scrittore di Batman, ma questa volta l'ex-serie Vertigo su cui cimentarsi non è la sua creatura, American Vampire, ma un titolo storico come Swamp Thing, creato da Len Wein e Berni Wrightson nel 1971 e riplasmato e portato alla ribalta di pubblico e critica dal genio di Alan Moore negli ormai lontani anni '80, un successo mai più sfiorato dagli autori che si sono approcciati al personaggio dopo di lui.

Il volume raccoglie le prime sette uscite della serie americana che si apre subito in modo singolare: il protagonista è doc Alec Holland in carne e ossa e non il suo “alter-ego di palude”, di cui conserva soltanto memoria della sua mostruosità. Snyder ci propone un personaggio in fuga dal suo passato, che ha abbandonato laboratorio e ricerca e si è ricostruito una nuova vita e un nuovo lavoro come operaio edile; ma l'incubo è alle porte. L'“Altro” è tornato prepotentemente a reclamare il proprio dominio sulla Terra, tanto che lo stesso Superman si rivolge a Holland per avere aiuto su misteriose morti di animali in giro per il globo.
Attraverso lo Swamp Thing che ha preceduto Holland in questo difficile incarico, l'autore fornisce la nuova interpretazione del personaggio; si viene infatti a sapere che l'esplosione nel laboratorio in cui aveva sviluppato la formula biorigenerativa capace di far nascere la vita dalla più arida desolazione, non trasformò lo studioso nella “Cosa della palude”, come la continuity precedente al reboot sosteneva, anzi tale incidente impedì la trasformazione, invece necessaria ora per scongiurare la catastrofe.
Snyder si rifà al concetto di “Verde” ideato da Moore: la forza elementale che connette e rappresenta la flora, una sorta di rappresentazione metafisica e poli-antropomorfica del Regno Vegetale, contrapposta all'inquietante “Altro”, la “Putrefazione”, simboleggiante la morte nella vita e la sua negazione.
Il Verde e il “Rosso”, il suo corrispettivo del Regno Animale, introdotto da Jeff Lemire in Animal Man, dovranno, attraverso il loro campioni, i loro avatar, ripristinare l'equilibrio in Natura e fermare l'avanzata del prescelto dall'Altro, un bimbo dai potere spaventosi e raccapriccianti, William Arcane, fratello di Abigail, figura storicamente e sentimentalmente legata a Holland da sempre, anche nella passata continuity, e ora riproposta in modo credibile come misteriosamente connessa alle forze oscure.

Fin dalle prime pagine sono poste le basi dell'intreccio di trame con la serie scritta da Lemire, che sfocerà in un vero e proprio crossover nei numeri a venire; l'impianto grafico curato da Yanick Paquette, coadiuvato da Marco Rudy (che firma il quarto e il sesto numero degli albi originali) è in sintonia con quello di Travel Foreman in Animal Man, anzi è ancora più audace nella destrutturazione del concetto di tavola, al di là della nota “gabbia libera” e molto vicino allo stile inconfondibile e visionario di J.H. Williams III; non è un caso infatti che Swamp Thing, Animal Man e Batwoman si attestino come le tre serie più innovative e intriganti del nuovo Universo DC.

Astorina, albi di dicembre

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Con questa prima news, Comicus inaugura un appuntamento che diventerà mensile con i lettori e che immaginiamo gradito, ovvero le anticipazioni con le uscita del mese venturo di una casa editrice storica, naturalmente italiana: Astorina.

Ecco di seguito, quello che si potrà trovare a dicembre in edicola; oltre al consueto numero inedito di Diabolik, la ristampa della collezione completa Diabolik R e la seconda ristampa Diabolik Swiisss.

 

a_prova_di_fuga
1 dicembre 2012
DIABOLIK (Anno LI) #12 - A prova di fuga
Soggetto: M. Gomboli - A. Pasini da un’idea di P: Martinelli
Sceneggiatura: P. Martinelli
Disegni: P. Cerveglieri  - G. Montorio - L. Merati

Basta una sfortunata coincidenza, una donna con un particolare spirito di osservazione... ed Eva Kant si ritrova rinchiusa in un luogo “a prova di fuga”. Per liberarla, Diabolik è disposto a tutto, anche a pagare milioni di riscatto.

 

la_clinica_della_morte
10 dicembre 2012
DIABOLIK R #618 (Anno XXXVII – 1998 - #8) – La clinica della morte
Testi di: Gomboli - Martinelli
Disegni: Zaniboni - Montorio

A Diabolik serve una trasfusione ed Eva gli ha iniettato sangue rubato alla clinica “La Quiete”. Solo dopo scopre con orrore che, là dentro, un’oscura presenza ha reso quel sangue portatore di una quiete eterna!

 

Senza_passato
20 dicembre 2012
DIABOLIK SWIISSS #223 (Anno XI – 1972 - #17) – Senza passato
Testi di A. e L. Giussani
Disegni: S. Zaniboni - A. Ongaro

Dopo tante trappole andate a vuoto, la sorte, aiutata da un’amnesia di Eva, offre finalmente a Ginko l’occasione giusta. Per catturare Diabolik non dovrà far altro che azionare… dei semafori.

Cremona Produce presenta: Con la testa tra le nuvole

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Copertina

Con la testa fra le nuvole è il titolo dell’opera pubblicata dalle Edizioni Cremona Produce,  insieme alla collaborazione col Comune di Cremona (Assessorato alle Politiche Giovanili) e col Centro Fumetto “Andrea Pazienza” rappresentato da Valentina Mauri e Michele Ginevra.  
Il libro raccoglie buona parte delle interviste realizzate dal giornalista cremonese Fabio Canesi e apparse sulle pagine del quotidiano La Cronaca di Cremona dal 2006 al 2011, fra cui quelle con Sergio Bonelli (a cui Canesi ha scelto di dedicare l'opera), Mauro Marcheselli, Mauro Boselli, Giancarlo Berardi, Tito Faraci, Paola Barbato, Pasquale Ruju, Giovanni Freghieri, Corrado Mastantuono, Giovanni Ticci, Fabio Civitelli, Gino D’Antonio e Mario Gomboli.

Si tratta di un libro che, sotto un certo punto di vista, può essere a ragione considerato davvero unico nel suo genere, spiega l’autore, perché non è stato pensato come analisi di un personaggio oppure come il racconto della storia di una determinata casa editrice, bensì come una sorta di “making of”, di "dietro le quinte" di un intero mondo. Attraverso le interviste agli artisti (fra soggettisti, sceneggiatori e disegnatori), ha continuato, il lettore avrà dunque la possibilità di capire appieno gli elementi, le suggestioni e gli spunti che portano alla creazione di un eroe oppure alla messa in atto di un’avventura a fumetti”.

Il  volume, arricchito da due prefazioni, una di Marcheselli e l'altra di Gomboli, nonché dalla copertina realizzata da Freghieri, sarà in vendita a partire dal 13 novembre, per ora nelle librerie cremonesi al prezzo di 15 euro.

Speciale Dampyr #8: Orrore tra gli Amish

Diego Cajelli e Luca Raimondo organizzano un viaggio davvero singolare per questo speciale di Dampyr dentro il mondo Amish, setta appartenente alla religione protestante è divenuta nota in Italia soprattutto grazie al film di Peter Weir, Witness – Il Testimone (1985) con Harrison Ford.
Appartenenti al movimento anabattista, nati in Svizzera e diffusisi ampiamente in Germania, gli Amish (esistenti solamente in America), rimangono legati a uno stile di vita seicentesco negli abiti, nella morale e nel rifiuto del progresso tecnologico e parlano ancora una specie di dialetto tedesco, oltre all'inglese naturalmente. Il termine “Rumspringa”, di chiara etimologia sassone, indica nella loro lingua, la prova, il rito di passaggio a cui ogni giovane è chiamato ad adempiere e che implica la più assoluta facoltà di viaggiare, vivere e godere di tutte le esperienze a cui i suoi coetanei sono abituati nel mondo esterno, per poi decidere liberamente di abbandonare la comunità oppure tornarvi per sempre (come accade nella maggior parte dei casi).

Questa volta però, non si tratta del consueto e collaudato rituale, che invece viene stravolto dall'assassinio di una ragazza da parte di uno i due giovani Amish coinvolti. Harlan, informato da Draka, e recatosi insieme a Kurjak nella cittadina della Pennsylvania teatro del crimine, avrà a che fare con una scia di morti e una comunità molto particolare, retta da Graber, un altro temibile rivale per il  protagonista; si tratta di un nuovo, arcigno maestro della notte che gli autori hanno voluto raffigurare con le fattezze e la mimica di uno straordinario e compianto attore tedesco, che prestò il suo volto proprio a Nosferatu.
Cajelli, che firma soggetto e storia probabilmente ispirato dal film di Weir, rielabora e plasma una sceneggiatura ad hoc per la testata e la sua logica, sviluppando una trama solida, convincente e fruibile proprio come una pellicola cinematografica in cui ritmo e azione si alternano con mestiere al racconto, ai dialoghi e ai giusti richiami storici e di continuity. La storia scorre fluida e  coinvolgente anche per l'apporto grafico delle tavole di Raimondo, precisi, ricchi fotogrammi in carta e grafite. Questo speciale grazie all'ottimo lavoro dei due autori conferma e  garantisce un livello di qualità sempre alto per la serie e per i suoi numeri extra, uno standard tuttavia che appare quasi scontato al lettore affezionato di Dampyr e abituato a team creativi di prima grandezza, a episodi e ambientazioni sempre diversi e avvincenti.

Quando esordì  più di dodici anni fa, sembrava difficile pronosticare per questo titolo un così longevo e robusto successo editoriale, avendo come argomento fondante i vampiri e come  “collega” in Bonelli, un certo Dylan Dog.
Eppure Mauro Boselli e Maurizio Colombo, insieme a una serie di  autori d'eccellenza, sono riusciti a costruire un complesso e coerente universo “horror-fantastico” e a popolarlo di personaggi straordinari attorno alle tre figure vincenti di Harlan, Tesla e Kurjak; non solo, sono riusciti a realizzare una serie dalle potenzialità narrative pressoché infinite, capace sempre di stupire e rinnovarsi, lo hanno fatto cogliendo l'occasione di fondere storia, folklore e avventura e andandone talvolta a leggere i risvolti più sconosciuti e affascinanti; il prodotto finale offerto al pubblico è un raffinato equilibrio  tra l'elemento d'azione e quello erudito che offre stimoli e spunti di interesse e approfondimento al lettore, centrando un obiettivo per un fumetto “popolare”, che solo Martin Mystère, in Bonelli e altrove, poteva vantare in passato.

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