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Redazione Comicus

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Cynical Orange 2

Cynical Orange 2Il fumetto coreano è figlio di quello nipponico, e non è raro trovare nei manwha influenze di famosi manga.
In questo caso il debito è nei confronti di autrici come Ai Yazawa, da cui arrivano intuizioni sia estetiche (le illustrazioni di inizio capitolo simili a quelle di Paradise Kiss) che narrative (l’utilizzo del monologo interiore come commento).

Oltre alle influenze c'è però una storia con spunti interessanti: la protagonista è una ragazza che a causa della sua bellezza si trova oggetto di pregiudizi che la portano a chiudersi sempre di più, covando rabbia dietro un’apparenza di impassibilità, fino al giorno in cui rinuncia a questa maschera. Una storia sulle aspettative degli altri, su quanto possano influenzarci e su come far invece trionfare la propria individualità.

Purtroppo gli spunti si perdono in una narrazione confusionaria, che mette in ballo da subito troppi eventi e variabili che si oscurano tra loro, tradendo le premesse iniziali e trasformandosi in un’accozzaglia di eventi poco approfonditi.
Un plauso all’edizione italiana, con un ottimo formato ed un tentativo di redazionali.


Gianluca Reina

Magico Vento 112

Magico Vento 112Il centododicesimo appuntamento con Magico Vento (distribuito lo scorso mese di ottobre) è quello che i lettori anglofoni definirebbero un fill-in: un episodio di transizione, realizzato da autori diversi da quelli che curano la serie regolare, un “riempitivo” prodotto per dare loro una boccata di ossigeno.

Non per questo, però, l’albo in questione sfigura rispetto alla qualità delle storie cui ci ha abituati Gianfranco Manfredi, e presenta, anzi, numerosi motivi interesse. L’episodio è, infatti, sceneggiato da Renato Queirolo, severissimo supervisore della testata, il cui nome da anni non compariva in qualità di sceneggiatore in un colophon.

Bisogna ammettere che nonostante gli anni di “inattività” l’autore non si è assolutamente arrugginito, e nelle centotrentadue pagine dell’albo, splendidamente coadiuvato da un suntuoso Bruno Ramella, mette a punto una trama avvincente, ricca di colpi di scena e soprattutto di brutti ceffi; una allucinate galleria di personaggi brutti, sporchi e cattivi che getta una ombra sulla vera natura del romantico west, rivelandoci – nonostante si tratti di un’opera di fantasia – la vera natura selvaggia del lontano ovest.


Stefano Perullo

Gli Archivi di Nexus Volume 1

Gli Archivi di Nexus Volume 1Ritorna finalmente in Italia l’opera che ha lanciato Mike Baron e Steve Rude nell’olimpo del fumetto, in una pregevole edizione offertaci dalla sempre raffinata Bottero Edizioni.

Nexus narra le vicende dell’omonimo personaggio, una figura velata da un’aura quasi onnipotente che si erge in difesa dei deboli e agisce da giudice, giuria e boia colpendo i vari criminali disseminati negli angoli più remoti dell’universo.

Nexus è caratterizzato da quell’ambientazione fantascientifica innocente, primordiale ma serissima tipica degli anni ’80, e da tematiche che non nascondono la loro natura politica (la degenerazione del regime di stampo socialista sostenuto e poi distrutto dal padre), psicoanalitica (il rapporto con il padre e la ricerca di una dimensione uterina nel serbatoio) e sociale (il ruolo moralmente discutibile di Nexus come giustiziere).
Completano l’opera le anatomie perfette di Rude e l’uso piacevole e inevitabilmente retrò che questi fa dei retini.

Ci piace? Un ottimo fumetto d’annata.


Matteo Mezzanotte

Bobobo Bobobo Bo

Bobobo Bobobo BoNon poteva cominciare peggio l’avventura coi manga della Planeta.

Già dalla trama (un uomo che combatte, usando i peli del naso, contro un malvagio dittatore calvo che ruba i capelli alla gente) si intuiva che questa serie fosse una produzione demenziale e surreale, ma la cosa non giustifica l’assoluta manca di struttura narrativa.

Bobobo Bobobo Bo è un prodotto pessimo, un susseguirsi di gag ripetitive e sterili che difficilmente riescono a strappare un sorriso, a cui si aggiungono dei disegni piatti e scadenti, al limite dell’amatoriale.

Il tutto, ironia della sorte, inserito in una confezione ottima, dalla carta all’impaginazione, forse una delle migliori edizioni di manga viste in Italia.


Gianluca Reina
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