Altro che eroi DC in edicola o recupero di materiale di vecchia data della casa editrice americana.
Il vero e inaspettato colpaccio la Planeta lo ha fatto portando nelle edicole un fumetto franco-belga.
Certo, un’azione che necessita di una limitata dose di coraggio, dato che i Puffi godono senza dubbio di una certa popolarità nel nostro Paese, ma trovarsi un’edizione cartonata di lusso e ottimamente curata, ad un prezzo popolare, al giorno d’oggi non è poca cosa.

Un’occasione da non perdere, non solo per il formato, ma anche per le storie presentate.
I Puffi sono una pietra miliare del fumetto europeo, capaci di parlare ai lettori di ogni età, grazie a delle storie fresche e genuine dai molteplici livelli di lettura. Come delle moderne fiabe, questi racconti avventurosi ed umoristici sono l’occasione per una critica più o meno velate ai vizi dell’uomo.

I volumi, dai testi brillanti e dai disegni espressivi, potrebbero presentare come unico piccolo difetto un ritmo un po' lento in alcune sequenze, ma che risulta funzionale al "crescendo" della vicenda.

Con quest’opera Yuu Watase, autrice di manga famosi in Giappone e nel mondo, come Fushigi Yuugi, Ayashi no Ceres e Alice 19th (per citarne solo alcuni), si cimenta in un’opera singolare, ma non nuova tra i mangaka: un manuale ricco di suggerimenti, consigli e segreti per chi voglia intraprendere la carriera di disegnatore di shoujo manga, il tutto spiegato a fumetti.

È la stessa Watase, che si disegna con l’auto-ironia che la contraddistingue, a seguire passo passo la giovane Eri Mangawa nella sua scalata al professionismo, spiegandole i trucchi del mestiere nella stesura della sua prima opera.

Manuale decisamente ricco di curiosità per gli appassionati di manga: attraverso la creazione della storia disegnata da Eri, il lettore apprende i retroscena su ideazione, realizzazione e pubblicazione; piccole chicche che favoriscono una lettura più attenta e critica delle opere del Sol Levante.

L’edizione Play lascia parecchio a desiderare per quanto riguarda la copertina, orribilmente modificata rispetto all’originale; apprezzabile invece il formato 16x23 del volume.

Questa nuovo fumetto della Tokyo Pop, in un certo senso ci riporta alla mente Berserk.
Il volume si apre su un protagonista sfregiato in cerca di vendetta, poi salta, con vari flashback, ad un passato felice in cui un ladro e avventuriero ha trovato la felicità tirando su famiglia.
Ma un vecchio nemico lo trascina in una tortura fisica e mentale, privandolo degli affetti e rendendolo il vagabondo affamato di vendetta che abbiamo conosciuto all’inizio.

Il flashback in questo caso, a differenza di Berserk, resta un esercizio di stile, che nulla aggiunge, ma anzi spezzetta la narrazione, che già di suo risente della figura di un narratore esterno che commenta gli eventi in maniera troppo didascalica.
Escluso questo piccolo difetto la lettura resta valida, intrigante, ricca di colpi di scena e con un plot pieno di snodi che conquistano l’attenzione del lettore.

Ottimo, infine, il tratto di Dan Hipp, capace di passare da bucoliche immagini di tranquillità ad efferati massacri, mantenendo sempre riconoscibile il proprio stile.

Benché il titolo originale “Once upon a crime” sia molto più d’effetto della traduzione italiana, anche quest’ultima si adatta bene all’ultimo volume del cult Vertigo della premiata ditta Brian Azzarello & Eduardo Risso.

È infatti il passato il filo conduttore del tomo (perché di un tomo di quasi 200 pagine si tratta), che si insinua sia in improvvisi flashback sui minutemen, quindi nell’arruolamento di un giovane Shepherd da parte dell’agente Graves, ed in generale nelle motivazioni che spingono i vari personaggi ad agire.
Personaggi che, a parte sporadici casi, conosciamo ormai bene, ed i cui destini si incrociano avvicinandosi alla fine della saga, la quale si preannuncia decisamente sanguinolenta.

Quel che a Brian Azzarello riesce così facile è infatti tenere sulle spine il lettore, dato che niente è da dare per scontato, nemmeno che i personaggi principali restino in vita fino alla fine dell’episodio.