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Redazione Comicus

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L’Uomo Ragno 482

L’Uomo Ragno 482Sbarca sulle pagine de l’Uomo Ragno Red Sonja, la letale (e poco vestita) guerriera compagna di Conan il barbaro. L’occasione è un crossover tra la rossa e il ragnetto: una storia discreta, ma basata su un espediente pretestuoso, e non esente da alcune banalità.

Viene proprio da chiedersi a chi possa interessare la pubblicazione di un prodotto del genere sul quindicinale: l’impressione è che interessi all’editore, il quale nello stesso mese lancia un volume collegato. In definitiva, una storia di cui nessuno avrebbe sentito la mancanza.

A risollevare il morale del lettore arriva la conclusione del primo arco narrativo dei Thunderbolts post-Civil War. Warren Ellis è bravissimo a imbastire una trama ricca di suspense e di tensioni tra i protagonisti, con caratterizzazioni riuscite e interessanti. Completa l’equazione un Mike Deodato sempre in forma, capace di plasmare le figure con un uso estremamente efficace di ombre invadenti e profonde, molto adatte al tono della serie.
Purtroppo, questa storia occupa solo un terzo dell’albo.



Valerio Coppola

Wolverine 219

Wolverine 219Giunge al termine la run di Jeph Loeb e Simone Bianchi su Wolverine. L’ultimo episodio di questa saga in sei parti è un duello all’ultimo sangue tra Logan e Victor “Sabretooth” Creed. Loeb porta a termine una trama che tuttavia rimane aperta, e che alla fine lascia con più domande che risposte. Ma anche con alcuni dubbi: uno su tutti, dove andrà a parare la storia dei “lupoidi”, che si presenta come un terreno alquanto scivoloso. Di grande impatto i disegni di Bianchi, sia per l'uso dei mezzi toni (parzialmente nascosti dai comunque ottimi colori), sia per l’impostazione spettacolare e dinamica delle tavole e delle inquadrature.

Segue l’annual 2007 di Wolverine, con una storia intima e metropolitana, piacevole tanto nei testi quanto nei disegni. Peccato che a tirare giù la media dell’albo arrivi in chiusura l’insignificante storia di New Excalibur, che peraltro viene come al solito tagliata, cosa che di sicuro non contribuisce a farla apprezzare. In questo caso, scarsi anche i disegni di Jim Calafiore, rozzi e pressapochisti.


Valerio Coppola

Crimson Hero 1

Crimson Hero 1Nobara è una ragazza di 15 anni che ama la pallavolo e che ha un carattere tutt’altro che femminile. Osteggiata dalla madre, che vorrebbe che la figlia prendesse il suo posto nella conduzione del rinomato ristorante di famiglia, decide di lasciare la propria casa e di fare la donna delle pulizie nel dormitorio maschile della sua scuola; il suo scopo è quello di potersi dedicare anima e corpo alla formazione del club di pallavolo femminile, nonostante le notevoli difficoltà e resistenze che incontra anche all’interno dell’istituto.

A prima vista Crimson Hero, ancora in corso in Giappone, può sembrare il classico manga sportivo, sullo stile dei famosi Attacker You! (in Italia noto come Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo) e Attack No.1 (Mimì e la nazionale di pallavolo). Tuttavia lo stile del tratto, più moderno e maturo, e la trama più articolata, danno a quest’opera una marcia in più. La caratterizzazione dei personaggi è molto ben curata fin dalle prime pagine. Sicuramente consigliato per chi ama gli shoujo sportivo-scolastici dove non manca l’originalità.


Sara Moro

Strangers in Paradise Pocket 13

Strangers in Paradise Pocket 13 Immaginate di essere Freddie Femur, un insipido e fastidioso essere umano che trova sollievo solo nel mondo fittizio dei suoi sogni.
Immaginate se anche quei sogni vi dovessero dipingere come un fesso, alle prese con la conquista (?) del mondo.

Ora immaginate di chiamarvi Katina Chovanski, e di stare per ricongiungervi alle persone che amate al prezzo di un ultimo, grande sacrificio: lasciare il potere nelle mani di chi odiate di più.

Strangers in Paradise Pocket arriva esattamente a metà del suo cammino: inizia in modo leggero con un divertissement supereroistico incentrato su Freddie Femur, per poi lasciare spazio a un finale che ha le stimmate del dramma.
Se la prima parte è un po' piatta, e Terry Moore adotta delle soluzioni grafiche forse troppo esplosive e poco bilanciate nei bianchi e neri, la seconda ripaga sicuramente il lettore della sua pazienza.

Piuttosto, dispiace constatare ancora una volta la scarsissima qualità di stampa della versione pocket: l'inevitabile compromesso da pagare per avere Strangers in Paradise in edicola a un prezzo bonelliano.


Luca Baboni
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