Menu

Strangers in Paradise Pocket 13

Strangers in Paradise Pocket 13 Immaginate di essere Freddie Femur, un insipido e fastidioso essere umano che trova sollievo solo nel mondo fittizio dei suoi sogni.
Immaginate se anche quei sogni vi dovessero dipingere come un fesso, alle prese con la conquista (?) del mondo.

Ora immaginate di chiamarvi Katina Chovanski, e di stare per ricongiungervi alle persone che amate al prezzo di un ultimo, grande sacrificio: lasciare il potere nelle mani di chi odiate di più.

Strangers in Paradise Pocket arriva esattamente a metà del suo cammino: inizia in modo leggero con un divertissement supereroistico incentrato su Freddie Femur, per poi lasciare spazio a un finale che ha le stimmate del dramma.
Se la prima parte è un po' piatta, e Terry Moore adotta delle soluzioni grafiche forse troppo esplosive e poco bilanciate nei bianchi e neri, la seconda ripaga sicuramente il lettore della sua pazienza.

Piuttosto, dispiace constatare ancora una volta la scarsissima qualità di stampa della versione pocket: l'inevitabile compromesso da pagare per avere Strangers in Paradise in edicola a un prezzo bonelliano.


Luca Baboni
Torna in alto