The Secret
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Uno scherzo innocente, una telefonata ad uno sconosciuto, poche parole pronunciate per scherno che danno il via al dramma di un gruppo ragazzi: queste sono le premesse di The Secret, miniserie Dark Dorse realizzata da Mike Richardson e Jason Shawn Alexander.Storia breve dalla marcata impronta dark, The Secret si rivela una lettura piacevole: la narrazione è veloce e avvincente, e le atmosfere cupe di Alexander si prestano molto a questo racconto tra il thriller e il soft horror.
Il dramma dei ragazzi è raccontato in maniera avvincente; sia le scene veloci che quelle più di suspense sono accompagnate da un tratto scuro e corposo, abbinato ad un taglio delle vignette dinamico ed efficace.
The Secret è un piacevole viaggio al di fuori del genere supereroistico, e viene presentato dalla Renoir Comics in una buona confezione, arricchita in chiusura dalla galleria delle splendide copertine dipinte ad olio da Jason Alexander.
Luca Chessa
Wings of Magic esprime un conflitto atavico tra bene e male nella migliore tradizione della narrativa per ragazzi: Apple, Mist, Red e Cutter sono quattro studenti alle prese con la quotidianità sempre un po' frizzante dell'adolescenza, ma destinati a personificare forze antiche che vanno oltre la loro comprensione.
Janey and Marc sono sposati da 5 anni, ma la loro vita è frenetica e più intrisa di lavoro che di amore: infatti non sono più capaci di relazionarsi tra loro, se non litigando o discutendo. Durante l’ennesimo viaggio di lavoro del marito, Janey cade tra le braccia di un altro uomo, Davis, loro vicino di casa, che pare non essere nuovo ai tradimenti nei confronti della propria moglie Anna. Ma si sa, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine…
Primo di tre capitoli (seguono "Blood of Christ" e "Communion") "Gesù contro i vampiri" si presenta come un fumetto controverso ma piacevole: rendere il Messia protagonista di una storia non è mai facile, soprattutto se lo si trasforma in un cacciatore di vampiri al servizio di una Chiesa mai così “mediatica” e attaccata al potere, ma Tim Seeley dona alla sua storia un azzeccatissimo sapore dolce amaro e una innocente umanità alla figura del “nuovo Cristo” che gli permettono di affrontare al meglio le tematiche del racconto e di farsi perdonare qualche forzatura della trama.