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Redazione Comicus

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Stratos

StratosIn sette brevi capitoli il trionfo di mobbing, licenziamenti, abusi di potere e quant'altro all'interno di una società senza valori dominata dagli estremismi politici. Il tutto condito da abbondante satira particolarmente caustica, tipica dell'autore galiziano anche nei suoi lavori a venire (Stratos è del 1985).

Quadretti esaustivi di una umanità niente affatto dignitosa, spinta sempre più verso una degradazione morale. La ricchezza come metro di paragone, lo show del business a tutti i costi, la smania di apparire migliore per avere il sopravvento sulla gente comune, quella che non può permettersi neppure di avvicinarsi ai "padroni" senza provare un senso di inadeguatezza anche fisica.

Un tratto molto versato sul genere grottesco, qui esaltato dal fitto tratteggio che Miguelanxo Prado usa per dare volume a figure e scenari tanto scarni quanto sintomatici del malessere psicologico che l'opera, seppure di maniera, vuole trasmettere.
Una lettura che fa riflettere, pur non essendo un capolavoro tout-court.



Giovanni La Mantia

JLA/Cyberforce

JLA/CyberforceUn’orda di zombie tecnologici crea scompiglio a Budapest, e diventa il pretesto per far incontrare i componenti di due gruppi di supereroi: la Lega della Giustizia d’America, monumento storico dei comics DC, e la Cyberforce, figlia di quegli anni ’90 in cui la Top Cow poteva vantare un parco testate ben più folto di oggi.
Ne scaturisce l’ennesimo crossover tra case editrici, in un racconto a sé stante che lascia lo stesso l’impressione di essere entrati a film iniziato.

Joe Kelly e Doug Mahnke si accontentano di poco: JLA/Cyberforce non è molto più che una chicca per i fan dei due superteam e delle scazzottate innecessarie, con personaggi che ci guadagnano (buona la caratterizzazione di Martian Manhunter e Velocity) e altri che ne escono davvero male (abbastanza ridicoli e ridondanti gli ammiccamenti tra Batman e Cyblade).

Già pubblicato dalla Play Press, questo one-shot è una ristampa evitabile. Una proposta che non va molto più in là della sua funzione commerciale: nonostante la bontà dei disegni, la pochezza dei contenuti ne abbassa sensibilmente i motivi di interesse.


Simone Celli

Gli Incredibili X-Men 214

Gli Incredibili X-Men 214Continua e si conclude in questo numero la minisaga “Accecati dalla luce”, con ben tre episodi completi.
Gli X-Men, capitanati da Rogue, hanno imbarcato così tanti ex-criminali da sembrare la Confraternita di Magneto. Tanta bontà viene ripagata con il tradimento di Mystica e di Lady Mastermind, che fa da prologo all’attacco dei redivivi Marauders di Sinistro. La situazione volge al peggio nonostante l’intervento della squadra di Ciclope, e anche alla X-Mansion irrompe il caos quando Kitty e Colosso, insieme agli allievi della scuola, devono affrontare Exudus ed i suoi accoliti.
Ma cosa vuole davvero Sinistro?

Finalmente Mike Carey riesce a infondere pathos nella vicenda, mettendo gli X-Men in vera difficoltà pur non spingendo l’acceleratore fino in fondo. Humberto Ramos contribuisce con il suo particolare stile, benché in alcuni casi i personaggi risultino quasi delle caricature.

In chiusura la conclusione dell’episodio di Cable iniziato sullo scorso numero che è, in effetti, un prologo agli eventi di cui sopra.



Andrea "Zio-P" Poli

Billy Wild 1

Billy Wild 1 – Cercando LinusPrimo tomo di un dittico, un gothic western dal forte sapore sulfureo, tra Sergio Leone e Johann Wolfgang Goethe.
Céka ci presenta nascita, ascesa e miserie del giovane Hans Güt, l’incontro col dottor Linus, vero deus ex machina e misteriosa incarnazione del male. Linus, che dona al giovane l'elisir dell’immortalità in cambio di un servizio teso alla distruzione meta-e-fisica. Quasi un novello Faust, ma coi topoi western in primo piano.

Guillaume Griffon interpreta la lezione grafica di Comés sintetizzandone ancor più il tratto “disturbato” in un bianco e nero lancinante. Molto efficace la messa in scena dei personaggi, grazie a vignette dalle inquadrature niente affatto convenzionali.

Alla fine rimaniamo in spasmodica attesa del secondo conclusivo volume, dove sarà verosimilmente presente il duello coi responsabili morali della (involontaria?) trasfigurazione di Hans, costretto ad assumere nuova identità nel corso della vicenda: Billy Wild, il pistolero.



Giovanni La Mantia
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