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Stratos

StratosIn sette brevi capitoli il trionfo di mobbing, licenziamenti, abusi di potere e quant'altro all'interno di una società senza valori dominata dagli estremismi politici. Il tutto condito da abbondante satira particolarmente caustica, tipica dell'autore galiziano anche nei suoi lavori a venire (Stratos è del 1985).

Quadretti esaustivi di una umanità niente affatto dignitosa, spinta sempre più verso una degradazione morale. La ricchezza come metro di paragone, lo show del business a tutti i costi, la smania di apparire migliore per avere il sopravvento sulla gente comune, quella che non può permettersi neppure di avvicinarsi ai "padroni" senza provare un senso di inadeguatezza anche fisica.

Un tratto molto versato sul genere grottesco, qui esaltato dal fitto tratteggio che Miguelanxo Prado usa per dare volume a figure e scenari tanto scarni quanto sintomatici del malessere psicologico che l'opera, seppure di maniera, vuole trasmettere.
Una lettura che fa riflettere, pur non essendo un capolavoro tout-court.



Giovanni La Mantia
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