Menu
Redazione Comicus

Redazione Comicus

URL del sito web: https://www.comicus.it

Letter Bee 1

Letter Bee 1Hiroyuki Asada lo sa: è tutta una questione di cuore. Non a caso ne ha fatto un leitmotiv, una parola ridondante, il centro di una storia. Insomma, il cuore del suo nuovo manga. Che invita a leggere con amore, consumandolo, come lui stesso fa con i suoi libri più cari.

L’autore di Generation Basket rivoluziona il concetto di portalettere, facendone una figura romantica ed eroica che, con spirito di sacrificio, dedica la sua esistenza a consegnare missive spesso fuori dall’ordinario. Nei due capitoli di Letter Bee 1, i “pacchi” da recapitare sono due ragazzini, entrambi reduci da vissuti poco gioiosi. Per i “postini” del suggestivo mondo di Amberland, la consegna diventa una missione, una ragione di vita.

Il “cuore” di Letter Bee sta nella sua trama atipica calata in un ambiente surreale, che fa sognare nonostante le incertezze della narrazione e le vignette talvolta caotiche. Perché dietro la forma che non sempre convince, si nasconde un contenuto importante. Un cuore che ha ancora tanto da raccontare.


Simone Celli

JLA 6

JLA 6Con il sesto numero di JLA si conclude la gestione della testata da parte di Brad Meltzer, lo scrittore che ha rilanciato il supergruppo dopo Crisi Infinita.

Nelle due storie contenute in questo albo, Meltzer non offre grande azione, scegliendo invece di soffermarsi sull’interazione di gruppo e su piccoli ritratti dei componenti della Lega (con particolare attenzione per quelli “minori”).

Ne risulta un quadro abbastanza variegato e ricco di sottotrame e punti di vista. Pur non brillando per originalità, Meltzer ha di sicuro il merito di una scrittura solida e florida di situazioni. Tanto che anche il suo ultimo atto, una sorta di sintesi della Lega, non manca di creare più di un presupposto per sviluppi futuri. Resta da vedere se il prossimo scrittore ne approfitterà e se sceglierà di continuare nell’approfondimento dei personaggi avviato da Meltzer.

Ai disegni, un Gene Ha claustrofobico al punto giusto e con classe da vendere, seguito da un Ed Benes vagamente penalizzato dall’assenza di azione. Piacevole l’incursione rétro di Eric Wight.



Valerio Coppola

Dampyr 100

Dampyr 100A volte i numeri d'anniversario sono capolavori.
Molto più spesso, nella frenesia dovuta all'importanza dell'evento, rimangono schiacciati dalle loro stesse esigenze di accessibilità ed esaustività.

Il centesimo numero di Dampyr riesce ad essere poco accessibile per il lettore occasionale, e non è nemmeno una sintesi riuscita delle usuali atmosfere della serie. Al contrario, spiazza.
Dopo un inizio efficace e abbastanza intenso, la storia rallenta senza mai riaccelerare, e si perde in dialoghi pedanti, a volte stucchevoli, sostenuti da un ritmo soporifero.

Stefano Andreucci, piacevole e "metafisico" nel ritrarre luoghi e ambientazioni reali, soffre l'approccio fantascientifico del volume - il vagare di Harlan nel tessuto dello spazio-tempo - e non è sempre efficace nel dare espressività ai volti.

La sensazione è quella di avere tra le mani un numero di passaggio, inconsistente, quasi superfluo nonostante la presenza di Draka, e ben lontano dai fasti a cui Mauro Boselli ci ha abituato.
Il colore, a tratti anche piacevole, non fa miracoli.


Luca Baboni

Wolverine 222

Wolverine 222Wolverine è un personaggio che si presta a tutto.
Lo sanno bene gli autori, che spesso si sbizzarriscono in improbabili e anche raffinati excursus narrativi.
Lo sa bene la Marvel, che non ci pensa due volte a sfruttarne l'enorme potenziale.
E lo sanno bene anche gli astri nascenti Daniel Way e Jason Aaron, che in poco spazio riescono a colpire nel segno.

Pur nella loro diversità stilistica – quella di Way romantica e in continuity, quella di Aaron più cinica e libera – le due storie sono accomunate dall'intensità lacerante con cui ci vengono raccontate.

Difficile che sia altrimenti, visti i nomi coinvolti nella parte grafica: Kaare Andrews e Howard Chaykin, pur con un'evidente diversità di stile, sono accomunati dalla stessa, straordinaria, capacità di raccontare; facile che sia l'entusiasmo a traghettarvi dalla pulizia del primo ai graffi taglienti del secondo.

Il Logan che ne esce è la perfetta sintesi delle sue due anime: quella romantica e idealista da una parte, e quella altrettanto intensa, ma cinica e stanca dall'altra.


Luca Baboni
Sottoscrivi questo feed RSS