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Andrea Fiamma

Andrea Fiamma

Cartoon Network aggiorna sulle serie DC

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Cartoon Network ha annunciato la cancellazione di due serie marchiate DC, Green Lantern: The Animated Series eYoung Justice, confermando al contempo l'arrivo di altrettanti show che nel 2013 vedranno la luce: Teen Titans Go!, continuazione della precedente serie, che manterrà le situazioni da commedia dello show, e Beware the Batman, in cui appariranno avversari di Batman mai rappresentati prima in forma animata.

In particolare quest'ultima serie pone l'asticella molto in alto, promettendo atmosfere da thriller e uno stile d'animazione al computer innovativo a tal punto da ridefinire il concetto di "cartone animato di Batman". O almeno così afferma il comunicato stampa della rete.

Teen Titans Go! debutterà in aprile, mentre Beware the Batman verrà trasmessa a partire dall'estate.

Cartoon Heroes

A volte la vita assomiglia proprio a un fumetto. Se uno pensa alla retro-continuity, quel procedimento narrativo con il quale un autore si insinua tra le pieghe del passato di un personaggio e ci inserisce a bell'apposta un episodio inedito che getta una nuova luce sugli avvenimenti successivi, viene facile pensare come noi, in qualità di autori della nostra vita, operiamo volenti o nolenti la ret-con su noi stessi. Allo stesso modo dei fumetti, qualcosa del nostro passato di cui non avevamo particolare cura diventa di colpo un ricordo prezioso e tutto quello che si lega a quel ricordo ci sembra bellissimo e irripetibile. E in quanto tale, lo si vuole rivivere attraverso la condivisione. È questa la giustificazione che ci si dà - altre non ne vedo - per la creazione di "Cartoon Heroes, gli artisti di trent'anni di sigle TV".

Il libro, scritto da Mirko Fabbreschi e Fabio Bartoli, spiega il ruolo della sigla animata: come si struttura, come possa fare sistema all'interno del panorama musicale, la sua composizione (gli indicatori mostrano i parallelismi con i jingle pubblicitari, il cui scopo primario è catturare l'attenzione dello spettatore) e la storia del genere in Italia. Ci si focalizza poi su protagonisti, gruppi, cantanti, compositori, per poi lasciare spazio alle canzoni, con delle analisi su testi e musica. A chiudere, una carrellata sull'impatto culturale delle sigle sulla nazione. A margine del volume, un CD contenente 14 cover realizzate dal collettivo Cartoon Heroes, specializzato nelle sigle animate.

L'affannoso tentativo degli autori è quello di redimere le sigle televisive, dare loro il lustro e l'onore che si meritano, scandagliandone anche l'impatto mediatico.
Leggendo l'agile volume, la cui asciuttezza gioca a favore, si percepisce però lo sforzo di iniettare linfa al discorso senza essere in grado di arrivare a una vera argomentazione. Encomiabile e istruttiva la storia della realizzazione delle sigle tv in Italia, che però funziona più come testimonianza dei metodi produttivi di quel periodo che come dimostrazione di una qualche valenza artistica. Si tenta, infatti, di innalzare il tutto a qualcosa di artistico, di elevato; nessuno fa più l'artigiano, sono tutti artisti. Si citano i contributi di Roberto Vecchioni, Sergio Endrigo e Gianni Rodari, ma questi interventi non costituiscono la norma.

Alla fin fine se per questioni anagrafiche non rientrate nel target degli autori (come il sottoscritto) o non siete sentimentalmente legati a quel periodo, vi perderete gran gran parte del divertimento. Purtroppo l'impostazione del volume è impregnata da questa aurea nostalgica che rende il libro perfetto da pubblicizzare in un programma che sfrutta questo sentimento (come "I miglior anni", dove una canzonetta senza pretese diventa una melodia tecnicamente ineccepibile), testi pedestri si plasmano in voli pindarici e lavori su commissione fatti per campare si assurgono a simbolo di un'enfasi creativa che andava per forza espressa. L'obbiettivo è un amarcord smaccato e il lettore tipo di questa operazione non può essere di primo pelo. Tutto punta in quella direzione anche la scelta delle canzoni ("Ufo Robot", "Candy Candy", "Ken il guerriero", "Il Grande Mazinga", "Sampei", "Lady Oscar", "Jeeg Robot"), e la presenza fisica di un CD, che più che soddisfare fa sorridere sardonicamente.

Forse un taglio più critico, vario e obbiettivo avrebbe ampliato il bacino di utenza; come detto, se non si appartiene a "quella" generazione,cresciuta a pane e Mazinga, difficilmente si potrà trarre alcun piacere dalla lettura del volume o dall'ascolto del CD.

Watchmen: copertine all'asta

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watchmen1_asHeritage, una delle più importanti case d'aste americane, responsabile tra l'altro della più grossa vendita di fumetti in un'asta (quelli appartenuti a Nicholas Cage), ha messo all'asta alcuni pezzi da novanta del fumetto mondiale.

Nel mese di febbraio sarà possibile fare un offerta per portarsi a casa, tra le altre, le prime tre copertine originali di Watchmen. Si tratta di veri e propri pezzi della storia del fumetto, in particolare la copertina del primo numero: disegnata da Dave Gibbons, l'iconica immagine dello smiley sporco di sangue è il simbolo del radicale rinnovamento del fumetto degli anni ottanta, in grado di sintetizzare un'epoca in pochi tratti di penna. La copertina, appartenuta al fondatore del magazine Wizard Gareb Shamus, è presentata all'interno di un lotto che include una copia di Amazing Fantasy 15 e la copertina di La notte in cui morì Gwen Stacy.

Le prime stime prevedono il superamento del record precedentemente stabilito, sempre tramite Heritage, da Todd McFarlane, di cui poco tempo fa era stata venduta la copertina di Amazing Spider-Man 328 per più di 650.000 dollari, diventando di fatto la tavola originale più costosa di sempre nel mercato statunitense. Un primato che la copertina di Watchmen, più per rilevanza storica che per meriti artistici/estetici, potrebbe sottrarle.

L'asta si terrà alla Fletcher-Sinclair Mansion a New York nei giorni del 21 e 22 febbraio, ma sarà possibile fare un offerta online già dal 2 febbraio.

Ralph Spaccatutto vince ai PGA

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Sono stati annunciati i vincitori del premio assegnato dalla Producers Guild of America, la gilda dei produttori americani, indicatore molto rilevante per l'Oscar. Tre le sorprese della serata, quella della categoria dedicata ai film d'animazione, dove ha prevalso sugli altri il disenyiano Ralph Spaccatutto.

Se nella categoria dei film dal vivo, i PGA tendono a combaciare con gli Oscar (16 volte su 22 i due premi sono andati allo stesso film), in quella dell'animazione il verdetto è meno certo: nelle 7 edizioni in cui il premio è stato assegnato, 5 hanno visto vincere un film poi premiato anche agli Oscar. E su quei 5, 4 erano film Pixar che hanno fatto incetta di premi praticamente ovunque, quindi i PGA in questo caso risultano indicatori poco chiari.

Non resta che attendere la serata degli Oscar, prevista per il 24 febbraio e condotta da Seth MacFarlane, per scoprire chi avrà la meglio.

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