Dopo solo un giorno dalla scelta della DC di svincolarsi dal Comics Code, è la volta della Archie Comics di prendere le distanze dall'organo di controllo e censura del fumetto americano.

Come ha dichiarato il suo presidente, Mike Pellerito, a Newsarama, una simile scelta non è dovuta all'ingerenza della Comics Code Authority nelle scelte editoriali della Archie Comics, che da sempre propone materiale per tutte le età e dall'elevata consapevolezza dei toni e delle tematiche affrontate, al punto da autoregolamentarsi.

È nell'ottica del rivoluzionamento dell'industria e del mercato che si deve vedere la scelta di Pellerito e Archie Comics, dalle cui motivazioni è evidente come il logo del CCA sugli albi Archie non fosse che una formalità.

Ricordiamo che la Comics Code Authority è stata istituita nel 1954, ormai cinquantasette anni fa. Con l'abbandono delle due grandi major del fumetto americano (Marvel Comics aveva già preso questa scelta nel lontano 2001) e il grande passo compiuto dalla Archie, non sarebbe troppo strano supporre la possibilità che altri editori prendano le distanze da un simile sistema di censura che appare sempre più come una misura del secolo scorso.

Si è aperta ieri, a Vedano al Lambro, un'esposizione di tavole dedicata ad uno dei pilastri del fumetto, Maus di Art Spiegelman. Il periodo non è casuale, dal momento che il prossimo 27 gennaio sarà la Giornata della Memoria, ricorrenza che vuol celebrare le vittime del nazifascismo e dell'Olocausto.

Con uno sforzo congiunto del Comune di Vedano al Lambro, della Fondazione Franco Fossati-Museo del Fumetto e della parrocchia di Santo Stefano, 25 tavole scelte tra quelle realizzate da Spiegelman sono state organizzate in cinque percorsi tematici - che quindi non hanno necessariamente a che vedere con l'ordine narrativo - ed esposte presso la Sala della Cultura del Comune di Vedano.

Di seguito è possibile trovare le date e gli orari di apertura della mostra:
- mercoledì 26 gennaio dalle 21:00 alle 23:00
- sabato 29 gennaio dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30
- domenica 30 gennaio dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30
- mercoledì 2 febbraio dalle 21:00 alle 23:00
- sabato 5 febbraio dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30
- domenica 6 febbraio (ultimo giorno disponibile per visitare la mostra) dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30

I giocatori di tutto il mondo potrebbero finalmente a mettere le mani sul nuovo capitolo di Duke Nukem, il prossimo 3 maggio.

Se c'è una cosa che unisce hardcore gamer e random gamer è Duke Nukem Forever. Da diversi anni, infatti, entrambe le categorie sanno che qualsiasi notizia relativa ad un suo rilascio è da prendere con le pinze.

Il motivo si perde nelle pieghe del tempo ormai, ed è presto detto: Duke Nukem 3D, first person shooter sviluppato dal 3D Realms e prodotto da GT Interactive, uscì nel lontano 1996. L'anno seguente venne annunciato l'inizio della fase di sviluppo di Duke Nukem Forever.
Di lì se ne perse progressivamente ogni traccia, il gioco venne più volte annunciato e rimandato per ritardi dovuti a varie fasi della lavorazione, a diversi cambi di motore grafico (prima quello di Quake II, poi obsoleto e rimpiazzato con quello di Unreal, poi con quello di Doom 3 e, infine, con un nuovo motore fisico che doveva essere addirittura più innovativo di quello di Half-Life 2) e problematiche interne ai vari studi di sviluppo.
Nel frattempo i ritardi aumentarono e la leggenda crebbe, per la rete si parlò di bufala e Duke Nukem Forever comparve in diverse top10 delle leggende metropolitane della rete.

A settembre l'annuncio, da parte di 2K Games (casa di sviluppo e distribuzione già famosa per titoli come il quarto e il quinto capitolo di Civilization, Bioshock, Prey, Mafia, X-Com e il recente Borderlands), di aver rilevato da 3D Realms i diritti di Duke Nukem Forever e ne è stata annunciata uscita per il 2011.
Ora sembra che il gioco abbia anche una data fissata, il 3 maggio, a quindici anni dallo storico Duke Nukem 3D, e, a giudicare dal loro sito, quelli di 2K sembrano proprio fare sul serio, con tanto di home page dedicata al Duca.

Duke Nukem Forever è quindi realmente "coming soon" come dichiara il sito? Così sembrerebbe. Non resta che puntare gli orologi e sperare di non incappare nell'ennesimo ritardo.

Hibito e Mutta da bambini sognavano lo spazio. Hibito è diventato un famoso astronauta mentre Mutta un designer licenziato, che riscopre il sogno dell’infanzia.

Quello che in Giappone è un seinen di grande successo già dall’avvio del secondo capitolo rivela la struttura standard dello shonen, in cui il protagonista “gareggia” con gli altri personaggi per raggiungere l’eccellenza. La corsa allo spazio dei due fratelli non è che un sostituto ad un successo nel calcio, nella musica o in battaglia.
I personaggi godono di una tridimensionalità solo parziale, appiattita da dialoghi spesso troppo ingessati.Lo stile di Chuya Koyama ricorda quello di Harold Sakuishi (Beck), a tratti piacevole ma incostante, spesso vittima di una mancata precisione, supportata da fondali asettici, quando non semplificati o inesistenti.

L'essere un numero uno da 220 pagine con sovraccoperta a un prezzo contenuto gioca in favore dell'assaggio, ma il risultato finale è debole e si può solo sperare che migliori.