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Alfredo Goffredi

Alfredo Goffredi

Color Fest al femminile

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dylcf06Mai tante donne tutte assieme hanno girato attorno al buon vecchio Dylan Dog. E non affannatevi a pensare "Ma forse in quel numero...", la risposta sarà sempre e solo "Mai come nel sesto Color Fest". In uscita a partire dal 27 aprile, il sesto Dylan Dog Color Fest (seconda raccolta tematica dopo il numero 4, che presentava storie di taglio umoristico) riporta in copertina il titolo "Femmes fatales" e racconterà quattro storie incentrate sulle figure femminili.

Non solo. Controllando i credits delle storie si scopre infatti che sono tutte realizzate da scrittrici e disegnatrici più o meno note del panorama fumettistico italiano. Si comincia con "La villa degli amanti", scritto e disegnato da Vanna Vinci, nota autrice di graphic novel pubblicati per Kappa Edizioni e vincitrice del premio Gran Guinigi a Lucca Comics & Games 2005 per la categoria Miglior Disegnatore. Nelle mani di Vanna Vinci, alla prima esperienza con l'indagatore dell'incubo ma già attiva per Bonelli sulle pagine Legs Weaver, Dylan si troverà ad indagare su una villa la cui particolarità consiste nel continuo ripetersi di una "tragica commedia".

Segue "La camera chiusa", una storia scritta dal duo Rita Porretto e Silvia Mericone, in attesa di debuttare sulle pagine di Tex. Ai disegni troviamo Simona Denna, ben nota a tutti i lettori di Legs Weaver, impegnata a dar vita a una storia surreale e dai tratti quasi di reality, ambientata interamente in un monolocale.

Al timone de "La predatrice" troviamo la veterana Paola Barbato, accompagnata da Lola Airaghi, altra disegnatrice già nota ai lettori di Legs Weaver e a quelli di Brendon. Il titolo parla chiaro: ci troveremo di fronte una vera e propria femme fatale, fascinosa quanto pericolosa.

Chiude il volume una storia scritta da Chiara Caccivio, collaboratrice alle sceneggiature di Tex, e Valentina Romeo, alla sua seconda prova dopo l'esordio su Nathan Never #231, "Memorie dal passato". La storia realizzata da Caccivio e Romeo sarà intitolata "Tagli aziendali" e proietterà i lettori in un futuro in cui l'old boy ha abbracciato l'idea di una vita normale e di una famiglia.

Direttamente dalle pagine di Julia, invece, arriva Laura Zucchieri, autrice della copertina di questo sesto Color Fest.

Avatar Press e BOOM!: accordi di distribuzione

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Avatar_LogoLa diaspora delle etichette distribuite dalla Diamond Book Distributors procede inesorabilmente col passare degli anni. A lasciare l'ovile è questa volta Avatar Press che, rotti gli accordi con Diamond, ha presto stretto un nuovo accordo di distribuzione con la rete di distribuzione di BOOM!, Simon & Schuster per gli Stati Uniti e Harper Collins per il Canada.

Secondo il CEO William Christensen, salutato da Ross Richie - CEO di BOOM - come brillante uomo d'affari, questa manovra permetterà alla Avatar di distribuire il proprio catalogo di grandi autori ad un pubblico più ampio.

Dylan Dog: proiezione gratuita

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DDL'associazione Dylandogofili - Collezionisti Dylan Dog dal 2003, in collaborazione con Moviemax organizza una proiezione gratuita della pellicola Dylan Dog - Il Film, il 31 marzo alle ore 19:30 presso il cinema UCI Bicocca di Milano (Viale Sarca, n. 336, angolo Via Chiese).

L'operazione arriva al termine di una lunga collaborazione di promozione tra l'associazione e la Moviemax, iniziata con l'anteprima tenutasi a Roma, al Festival del cinema, e che culmina con questa proiezione completa, in una sala di 248 posti appositamente prenotata per l'occasione.
Semplicemente inviando un'email con il proprio nome a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. sarà possibile prenotare il posto per sè e per un'eventuale persona aggiuntiva (il cui nome dovrà essere segnalato nell'email).

Tutti i dettagli logistici e i contatti per richiedere ulteriori informazioni sono reperibili sul sito ufficiale dell'associazione.

ZombiePowder 1

ZombiePowder non è un manga sugli zombie, e questo, dopo mesi e mesi di zombie in tutte le salse e i formati (nel bene e nel male) al punto da saturarne il mercato, è già un piccolissimo punto a suo favore. Anzi, a ben vedere la sua pubblicazione è precedente alla zombie mania degli ultimi anni: ZombiePowder è l’opera prima di Tite Kubo, noto autore di Bleach, pubblicata in Giappone tra il 1999 e il 2000 e interrottasi al quarto tankobon.
La semplice trama di questo shonen manga ruota attorno alla ricerca di particolari anelli che, se raccolti tutti, possono dare accesso alla ZombiePowder, in grado di resuscitare i morti e donare l’immortalità ai vivi. Al centro della vicenda troviamo Gamma Akutabi, powder hunter dalle eccellenti qualità belliche, che si trascina per un mondo che unisce elementi western e moderni. La sua fama attirerà sia compagni di viaggio che letali avversari, mossi dal desiderio di vendetta o dall’avidità per i potenti artefatti.

L’ambientazione sukiyaki western condita con elementi moderni è abbastanza originale, e permette all’autore di pescare idee da tre diversi bacini di idee: quello della tecnologia, quello della cultura nipponica e quello della mitologia western; in merito al rapporto di Kubo con il western non si può non far notare quello che sembra un omaggio a un pilastro del cinema western, "Django" di Sergio Corbucci (1966): come Django entra in scena di spalle trascinando una bara, per la prima volta Gamma è inquadrato da dietro e porta con sé la custodia della sua enorme spada sagomata a forma di bara.
È possibile notare come alcuni degli elementi presenti in Bleach fossero presenti tra le idee dell’autore fin dal suo lavoro precedente, come il rapporto vita/morte e la narrazione di una vita dopo la morte (in Bleach la soul society, qui la possibilità di tornare in vita con la ZombiePowder, o addirittura abbracciare la vita eterna). Gamma Akutabi sembra poi un misto di personaggi topici di Bleach, da Ichigo Kurosaki (la bonaria spacconaggine o, banalmente, l’essere il protagonista con la spada), a Chad (il cui potere nel primo storyarc si concentrava nel braccio destro, così come uno dei punti di forza di Gamma è il suo braccio destro metallico); forzando un po’ la lettura si può estendere a questa breve lista anche all’arrancar Grimmjow, che Gamma ricorda non solo per gli inserti metallici sul viso (molto simili alla porzione di maschera da hollow di Grimmjow) ma anche per l’immagine di copertina, ripresa da Kubo per la cover del ventiquattresimo tankobon di Bleach.

L’esordio di Kubo, in quanto tale, ci mostra un autore ancora rozzo rispetto a quello cui ci siamo abituati negli ultimi anni di Bleach. La realizzazione di questi primi capitoli è sicuramente buona, ma lo stile di Kubo qui è consuetudinario: niente che non ci si aspetti da un mangaka che pubblica per Shueisha ma, per l’appunto, niente di innovativo (benché, a posteriori, sotto sotto si intuiscano le linee guida di quello che sarà). Manca, tuttavia, l’attenzione al dettaglio e l’occhio attento nella costruzione delle tavole, lo sguardo cinematografico che, se nel primo tankobon di Bleach risulta ancora molto tradizionale, evolve di continuo verso un tipo di strutturazione che molto ricorda quella dei lavori più recenti.
La storia non brilla certo per originalità, ma è ben scritta; forse un po' troppo lineare e semplice (anche se è solo il primo numero ed è presto per dirlo con certezza) ma non priva di colpi di scena. Una lettura senz’altro piacevole per gli amanti di Kubo e degli shonen in generale, che ne giustifica la scelta di pubblicazione. Tuttavia Panini si merita un cartellino giallo per la scelta, di certo poco felice, di non segnalare che la storia che il lettore ha appena comprato è interrotta ormai da undici anni senza un'effettiva conclusione.

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