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ZombiePowder 1

ZombiePowder non è un manga sugli zombie, e questo, dopo mesi e mesi di zombie in tutte le salse e i formati (nel bene e nel male) al punto da saturarne il mercato, è già un piccolissimo punto a suo favore. Anzi, a ben vedere la sua pubblicazione è precedente alla zombie mania degli ultimi anni: ZombiePowder è l’opera prima di Tite Kubo, noto autore di Bleach, pubblicata in Giappone tra il 1999 e il 2000 e interrottasi al quarto tankobon.
La semplice trama di questo shonen manga ruota attorno alla ricerca di particolari anelli che, se raccolti tutti, possono dare accesso alla ZombiePowder, in grado di resuscitare i morti e donare l’immortalità ai vivi. Al centro della vicenda troviamo Gamma Akutabi, powder hunter dalle eccellenti qualità belliche, che si trascina per un mondo che unisce elementi western e moderni. La sua fama attirerà sia compagni di viaggio che letali avversari, mossi dal desiderio di vendetta o dall’avidità per i potenti artefatti.

L’ambientazione sukiyaki western condita con elementi moderni è abbastanza originale, e permette all’autore di pescare idee da tre diversi bacini di idee: quello della tecnologia, quello della cultura nipponica e quello della mitologia western; in merito al rapporto di Kubo con il western non si può non far notare quello che sembra un omaggio a un pilastro del cinema western, "Django" di Sergio Corbucci (1966): come Django entra in scena di spalle trascinando una bara, per la prima volta Gamma è inquadrato da dietro e porta con sé la custodia della sua enorme spada sagomata a forma di bara.
È possibile notare come alcuni degli elementi presenti in Bleach fossero presenti tra le idee dell’autore fin dal suo lavoro precedente, come il rapporto vita/morte e la narrazione di una vita dopo la morte (in Bleach la soul society, qui la possibilità di tornare in vita con la ZombiePowder, o addirittura abbracciare la vita eterna). Gamma Akutabi sembra poi un misto di personaggi topici di Bleach, da Ichigo Kurosaki (la bonaria spacconaggine o, banalmente, l’essere il protagonista con la spada), a Chad (il cui potere nel primo storyarc si concentrava nel braccio destro, così come uno dei punti di forza di Gamma è il suo braccio destro metallico); forzando un po’ la lettura si può estendere a questa breve lista anche all’arrancar Grimmjow, che Gamma ricorda non solo per gli inserti metallici sul viso (molto simili alla porzione di maschera da hollow di Grimmjow) ma anche per l’immagine di copertina, ripresa da Kubo per la cover del ventiquattresimo tankobon di Bleach.

L’esordio di Kubo, in quanto tale, ci mostra un autore ancora rozzo rispetto a quello cui ci siamo abituati negli ultimi anni di Bleach. La realizzazione di questi primi capitoli è sicuramente buona, ma lo stile di Kubo qui è consuetudinario: niente che non ci si aspetti da un mangaka che pubblica per Shueisha ma, per l’appunto, niente di innovativo (benché, a posteriori, sotto sotto si intuiscano le linee guida di quello che sarà). Manca, tuttavia, l’attenzione al dettaglio e l’occhio attento nella costruzione delle tavole, lo sguardo cinematografico che, se nel primo tankobon di Bleach risulta ancora molto tradizionale, evolve di continuo verso un tipo di strutturazione che molto ricorda quella dei lavori più recenti.
La storia non brilla certo per originalità, ma è ben scritta; forse un po' troppo lineare e semplice (anche se è solo il primo numero ed è presto per dirlo con certezza) ma non priva di colpi di scena. Una lettura senz’altro piacevole per gli amanti di Kubo e degli shonen in generale, che ne giustifica la scelta di pubblicazione. Tuttavia Panini si merita un cartellino giallo per la scelta, di certo poco felice, di non segnalare che la storia che il lettore ha appena comprato è interrotta ormai da undici anni senza un'effettiva conclusione.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: testi e disegni di Tite Kubo
  • Formato: brossurato, 192 pagine in b/n
  • Prezzo: € 3,90
  • Voto della redazione: 5
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