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Fabio Volino

Fabio Volino

La Causa "Superman": Siegel al contrattacco

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Action Comics 1La lunga causa legale sui diritti di Superman che vede coinvolti da una parte la Warner Bros e dall'altra gli eredi di Jerry Siegel va avanti da anni, tra accuse reciproche. L'ultima volta che ne avevamo parlato il processo aveva preso una piega stile John Grisham, con l'avvocato della famiglia Siegel accusato di aver fatto sparire dei documenti rilevanti per la causa e di essere in una situazione di conflitto di interessi. Negli scorsi giorni il sito Deadline ha pubblicato una lettera di Laura Siegel Larson, figlia di Jerry Siegel, che non ci va certo giù leggera. Ve ne offriamo alcuni stralci, lasciando a voi la scelta su chi abbia ragione o meno in questa causa che (è bene ricordarlo) coinvolge un asset capace di generare milioni di dollari l'anno.

"Cari fan di Superman, mio padre, Jerry Siegel, ha co-creato Superman come il campione degli oppressi, la sua esistenza devota ad aiutare le persone bisognose. Ma sfortunatamente il suo ultimo desiderio, il volere che la sua famiglia riottenesse la sua giusta quota di diritti su Superman, è divenuto un monito per scrittori e artisti di tutto il mondo.
La lotta stile Davide e Golia della mia famiglia contro la Warner Bros, un colosso dei media, risale all'aprile 1997 quando io e mia madre reclamammo i nostri diritti ai sensi del Copyright Act per realizzare il sogno di mio padre. Nell'aprile 1999, la metà dei diritti dell'originale Superman ritornò a noi, consentendo alla nostra famiglia di reclamare una quota significativa dei profitti del personaggio, che la Warner/DC Comics si rifiutò di pagare. Per oltre 13 anni, ci hanno combattuto ad ogni istante, sia dentro che fuori dai tribunali, con l'obiettivo di rendere il recupero di questa quota così irrealizzabile da costringerci a rinunciarvi.
Rifiutammo di farci intimidire, nonostante i problemi cardiaci di mia madre e la mia sclerosi multipla. La Warner Bros allora ricorse ad un odioso vecchio trucco: allontanò l'attenzione dai meriti legali della nostra causa attaccando personalmente il nostro avvocato, Marc Toberoff, accusandolo falsamente di "ingiusta competizione". Durante tutto ciò, lo scorso anno mia mamma, che fu la modella originale per Lois Lane, è morta all'età di 93 anni, ancora decisa a mantenere la promessa che fece a mio padre.
Ora la faccenda è in mano mia e non tacerò più sulle tattiche della Warner Bros. La campagna di diffamazione di questa compagnia mi ha solo resa più determinata che mai. Abbiamo il diritto di scegliere l'avvocato che più ci aggrada e questo alla Warner Bros non deve interessare. Ciò che la Warner Bros a quanto pare non capisce è che, nonostante il loro tremendo potere, io non rinuncerò MAI a voler realizzare il sogno dei miei genitori e riportare alla mia famiglia i suoi diritti.
Superman, incarnazione della verità, giustizia e american way, lascerebbe che la Warner Bros, la DC Comics e la loro gang di avvocati se la cavassero? Neanche per idea!".

Stan Lee Media VS. Disney

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Stan Lee MediaIniziamo con una doverosa premessa: pur portando il nome del celebre sceneggiatore, la Stan Lee Media non ha più da svariati anni nulla a che spartire con Stan Lee. Anzi, sin da quando ha dovuto subire un processo di bancarotta ed è ritornata sulla scena, la compagnia ha intentato causa contro numerose società e persone, tra cui anche Lee stesso. Una causa, riguardante i diritti sui personaggi Marvel, che è stata persa.

Non paga di ciò, la Stan Lee Media è tornata all'attacco e ha ora intentato causa direttamente contro la Disney. L'accusa è sempre la stessa: quando Lee ha trasferito nel 1998 i diritti di sfruttamento di alcune sue creazioni come l'Uomo Ragno o i Vendicatori alla Marvel lo ha fatto in maniera impropria e nè la Marvel nè la Disney hanno mai trascritto tale accordo presso lo U.S. Copyright Office. Quindi i diritti di sfruttamento (e di incasso derivanti da vari film, merchandising, ecc...) sono rimasti in capo alla Stan Lee Media. Detto più banalmente, secondo questa accusa la Disney non è la legittima proprietaria dei personaggi Marvel.

Il valore economico di questa causa è stimato in circa 5,5 miliardi di dollari. Una motivazione più che sufficiente per andare contro ad una causa già persa... e forse anche contro la realtà stessa.

Uncanny Avengers 1: preview

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Cover uncanny avengers 1Attenzione: la seguente news contiene spoiler!

Dopo la conclusione di Avengers Vs X-Men, ha il via il progetto Marvel NOW! Nuovi starting point per molti dei più importanti personaggi e serie nuove di zecca. Tra queste spicca Uncanny Avengers, scritta da Rick Remender e disegnata da John Cassaday.

In questa serie vedremo Capitan America dare vita ad un team di Vendicatori composto sia dai componenti storici del gruppo che da mutanti, allo scopo di lavorare insieme per portare avanti il sogno di Xavier. Inoltre ci saranno i funerali dell'eroe caduto al termine della maxisaga.

A seguire una gallery, diffusa in esclusiva da Comic Book Resources.

Kirkman/Moore: pace fatta

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The Walking DeadAlcuni mesi fa, il disegnatore Tony Moore intentò causa contro Robert Kirkman, reo a suo dire (e dei suoi avvocati), di essersi appropriato in maniera fraudolenta dei diritti della serie televisiva The Walking Dead (tratta dall'omonimo fumetto pubblicato dall'Image).

A seguito di ciò i due ex amici non ebbero parole tenere uno verso l'altro. Kirkman definì la causa ridicola, mentre Moore ribattè che lo sceneggiatore era un orgoglioso truffatore. Ma adesso tutto è finito. Secondo The Holliywood Reporter, i due hanno appianato le loro divergenze, Si legge: "Robert Kirkman e Tony Moore sono felici di annunciare di aver raggiunto un accordo amichevole nelle loro rispettive cause e tutte le parti coinvolte hanno regolato la faccenda in maniera soddisfacente per chiunque. Nessuna delle due parti rivelerà i dettagli dell'accordo, ma entrambe spenderanno il loro tempo in maniera produttiva e felice concentrati sul loro lavoro, ed andranno avanti con le loro vite".

Tutto a tarallucci e vino, insomma.

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