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Francesco Borgoglio

Francesco Borgoglio

dr. Morgue #6: La Morte Inattesa

Ci si era lasciati con il primo numero, La Morte Perfetta, un anno fa.
In quel numero c’erano già tutti i presupposti e le premesse di un’altra ottima miniserie targata Star Comics. Dopo un anno soltanto e purtroppo, Dr. Morgue giunge al termine con un’altra morte, quella inattesa. Stesse penne e stesse matite a firmare questo finale, i tre autori-genitori di Yoric Malatesta: Rita Porretto, Silvia Mericone e Francesco Bonanno.

In quest’ultimo episodio la trama tessuta fin dall’inizio trova il suo disegno compiuto, i delitti efferati che hanno contraddistinto gli albi precedenti avevano una funzione e un fine precisi e Yoric non ne era che lo strumento, la pedina predestinata e  prescelta, il burattino e non il burattinaio. Lo “spaccamorti” di Montreal affronta qui il suo passato e il suo presente che si intrecciano con la misteriosa morte della fidanzata Hanna e l’agghiacciante figura del sindaco Mason.
La Morte Inattesa, come ogni numero di questa sorprendente mini, è un albo intenso, avvincente, dotto e nel contempo diretto e eccellente; uno dei migliori esempi di arte sequenziale popolare. D’altra parte la qualità delle sceneggiature e dei contenuti di ogni uscita bimestrale è stata costantemente pregevole anche se i disegni hanno avuto, invece, risultati altalenanti e le tavole firmate da Bonanno spiccano su quelle degli altri artisti che hanno contribuito alla serie.

Giunti al termine, il merito più grande e incontestabile da riconoscere ai tre autori è quello di essere riusciti a creare un personaggio carismatico come Yoric Malatesta, lanciando e superando una sfida assai ostica, quella di affidarsi a un protagonista “differentemente abile”, ad un diverso che diventa vincente.
La Porretto e la Mericone lo hanno raccontato ai lettori con una disarmante trasparenza, aggiungendo un pizzico di filosofia e di arte poetica, creando così uno dei personaggi più complessi e interessanti dell’odierno panorama italiano e soprattutto facendo di Dr. Morgue un simbolo e una testimonianza che la normalità non esiste; esistono solo straordinari, irripetibili individui.

Mantova '12: Milo Manara tra Marvel e Caravaggio

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PosterMantova2012Marco Lupoi ha presentato l'editor e responsabile creativo della Marvel C.B. Cebulski e Milo Manara che hanno annunciato una nuova collaborazione tra la Casa delle Idee e il grande artista italiano.

Tramite la casa editrice di Modena, la Marvel entrò in contatto con Manara, ha spiegato Cebulski e l'anno scorso nacque il fumetto dedicato alle X-Women. Ora il disegnatore veneziano dedica una serie di copertine ai personaggi più accattivanti della Casa delle Idee. Si partirà con Black Cat (la Gatta Nera), Scarlet Witch (Wanda Maximoff) e la X-Men Psylocke.

Ma questo non è stato l'unico annuncio. La seconda hot news riguardante Manara è stata l'ufficializzazione di un volume dedicato alla vita di Caravaggio, ovvero il Caravaggio e la sua storia vista attraverso le donne che frequentò. La vicenda inizia qundo il pittore arriva a Roma, dopo aver lasciato Milano dove ebbe un maestro che a sua volta era stato allievo di Tiziano.

Uscirà non prima del 2013 e sarà totalmente opera di Manara, disegni e testi, anche se ha confessato che prima nasce tutta la storia disegnata e poi viene la parte scritta, e anche in questo caso è stato questo il suo approccio all'opera.
L'edizione italiana, manco a dirlo, sarà curata da Panini Comics.

Mantova '12: Marvel Next

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PosterMantova2012Marco Lupoi ha introdotto insieme a Gennaro Costanzo: Simone Bianchi, C.B. Cebulski e Adi Granov. I due disegnatori e l'editor ha dato la possibilità al pubblico di conoscere e soprattutto chiacchierare sulla situazione del mercato dei comics americano e delle strategie Marvel. Cebulski ha rotto il ghiaccio e scherzato sul fatto che in Italia, in ritardo di sette mesi, è sempre dura cosa dire e cosa non dire.
Quindi ha preso la parola Simone Bianchi che sta lavorando su Wolverine, sui primi quattro numeri di una run di sei, scritta da Jeph Loeb, il seguito di quella scritta nel 2007. Simone ha anche rivelato che ha dovuto sospendere ad un certo punto questo lavoro, perché ha lavorato, un sogno realizzato ha ammesso, alla creazione di costumi per una grossa produzione hollywoodiana, top secret. Bianchi e Cebulski hanno anticipato che ritornerà Sabretooth.

Cebulski poi, rispondendo a Lupoi, ha detto che la Marvel si sta concentrando sui personaggi principali, senza divagare tanto su quelli secondari, il mercato va su e giú e ora è in un punto intermedio ha spiegato, e ognuno penserà a cosa fare a come agire nei prossimi anni a venire. Ma è sempre il pubblico a decidere le fortune dei personaggi e delle serie, ha concluso.
Ha definito tre fascie di interesse e vendite per le testate: i titoli che hanno rilevanza cinematografica, Spider-Man e Avengers per capirci, è la prima fascia, che è in crecita continua. Qundi ci sono i titoli di mezzo come Wolverine, che stanno anch'essi aumentando le vendite. Infine c'è la fascia piú bassa (Dr. Strage, Occhio di Falco, per es.) che  sta perdendo colpi. La Marvel, ha rivelato il suo editor, sta cercando di evitare serie dedicate a personaggi dell'ultima fascia ed inserire invece questi eroi nelle testate delle due fasce superiori o creare creare gruppi come i Difensori che vendono davvero bene, ha ammesso.
Da 90/95 titoli circa si è passati a circa 80, ha concluso, tuttavia gli autori non hanno perso il loro lavoro anche se i tittoli in generali si sono ridotti, perché sono in aumento le uscite delle testate dedicate ai top characthers.

Certo quando un super autore vuole fare un serie su di un personaggio secondario è durissima decidere se il nome basterà o no, è una scelta difficilissima, ha confessato Cebulski. A volte l'alchimia tra autori è strabiliante, altre deludente, cosí come quando si sostituisce un top autore con uno meno famoso; a volte il titolo ne risente, altre no, ha convenuto l'editor.

Quindi si è accennato al nuovo mega-evento in arrivo: Avengers vs. X-Men,  il punto di convergenza di trame a partire da "Vendicatori Divisi" e "Messiah Complex" è stato spiegato. Notizia molto apprezzata, è stata quella che riguarda MTV, che ha girato un dietro le quinte, un reality su come come è nata AvX.  C.B ha rivelato che ci saranno combattimenti che ogni fan avrebbe voluto vedere. Ci saranno pochi tie-in e spinoff, solo la mini a la seconda serie Versus.
I vigilanti urbani (Devil, Spider-Man e the Punisher) stanno vendendo molto bene, è emerso, gli autori rimarranno quelli dunque e le rispettive testate non si  intrecceranno con AvX, così come Incredible Hulk. La Marvel, ha detto Cebulski, ha lasciato liberi gli autori di ogni serie se decidere l'intreccio con AvX o no.

Granov sta lavorando alacremente sul film Avengers, il merchandising e gli spinoff a questo legati, senza poter però aggiungere altro.
Sui fumetti digitali C.B. ha confessato che si sta provando di tutto perché non si ancora dove va il mercato, un vero e proprio enigma, e non è come la musica, ha cercato di esemplificare, con un'unica piattaforma come iTunes dove ogni casa si confronta con le stesse date di uscita, i prezzi, ecc. Nei comics non esiste nulla di ciò, ognuno ha la sua versione. E poi c'è la pirateria, i comics non hanno le spalle grandi come la musica che vive di concerti e di merchandising, la pirateria può distruggere il mondo dei comics.

Vendicatori Accademia 2

Vendicatori Accademia è giunta al suo secondo numero come collana autonoma dopo l'esordio su Iron Man & I Vendicatori 36 quasi un anno fa, raggiungendo una maturità e una complessità nei temi trattati certamente singolare per un fumetto supereroistico seriale.
La prima sensazione a farsi largo riflettendo su questa nuova serie, è che attorno a essa non si sia concretizzata la giusta e meritata attenzione, nonostante lo stesso Giorgio Lavagna, massimo esperto Panini in fatto di Vendicatori nonché editor di tutte le testate ad essi dedicate, l'avesse presentata qualche tempo fa, a ragione, come la più interessante in assoluto.
Il suo autore, Christos Gage, è stato capace di raccogliere ed enfatizzare in queste storie l'essenza che ha da sempre contraddistinto i personaggi Marvel, supereroi con super problemi, offrendo una toccante e drammatica allegoria dell'età adolescenziale.

La serie originale americana, Avengers Academy, che raccoglie idealmente il testimone di Avengers: The Initiative nel nuovo status quo della Heroic Age, è incentrata sulle vicende di sei ragazzi: Veil, Striker, Reptil, Mettle Finesse e Hazmat.  Si tratta di giovani dotati di enormi poteri, non ancora in grado di controllarli e soprattutto non ancora capaci di distinguerne gli effetti devastanti. Selezionati inizialmente da Norman Osborne durante il passato Dark Reign e addestrati duramente per tirarne fuori il loro lato più oscuro, tocca ora agli insegnanti dell'Accademia affidata a Hank Pym, Tigra, Speedball, Justice e Quicksilver, guidarli e supportali lungo questo difficile recupero e questa tortuosa crescita.

All'azione pura (come come nel secondo e terzo episodio in cui il team deve fronteggiare in combattimento niente meno che Korvac oppure come nel penultimo, dove la minaccia è rappresentata da super-malvagi quali i Sinistri Sei) Cage alterna momenti di, relativa, quiete che risultano i più espressivi e i meglio riusciti e nei quali affronta a fondo le timidezze e la fragilità dei protagonisti, come, per esempio, nella storia che apre l'albo, in cui Pym regala la possibilità a Hazmat, costretta a vivere in una tuta a causa del suo corpo capace di generare micidiali sostanze tossiche, una giornata normale al parco e poi con i genitori, avendogli presentato Pulce, un mutante in grado di annullare i poteri di ogni metaumano che lo avvicini. Nel quarto episodio, dal titolo esplicativo Il Ballo, l'autore descrive le prime cotte e le scaramucce tra i componenti del gruppo, arricchito da altri interessanti personaggi dell'Universo Marvel, recenti o datati, come Komodo e Firestar. Nell'ultimo pezzo, infine, l'autore offre ai protagonisti l'occasione di esprimere le loro qualità più positive e confortanti, confrontandosi con un ex allievo dell'Accademia.

Oltre alla profondità dei temi toccati, a sancire il valore di questa serie è lo stile di Cage, diretto, crudo, senza retorica e fronzoli ma capace di profonda empatia nei confronti delle sue creature. Lo scrittore mette a nudo non solo i giovani allievi ma gli stessi insegnanti, il loro imbarazzante passato, i loro dolori e i difetti più grandi. Raramente, si può concludere senza timore, un autore è stato capace di dare un tale spessore e una tale versatilità a personaggi sfuggenti come Hank Pym o Tigra.

La prova dei due disegnatori all'opera, Tom Raney e Sean Chen, è senza dubbio buona. Il loro stile pulito, il tratto perfetto senza  spiccate inclinazioni personali ma alquanto espressivo, fornisce a tutto il volume una continuità grafica che ben si fonde con quella narrativa offertaci da Cage, per un prodotto Marvel, occorre ribadirlo, tra i più interessanti pubblicati oggi dalla Panini.

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