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Igor Della Libera

Igor Della Libera

Sold out per la nuova DC Comics

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Sono pANMAN_Cv1_2Passate due settimane dal lancio in pompa magna del nuovo DC Universe ed è già tempo di bilanci. I conti per ora tornano con alcuni picchi riguardanti testate meno nobili ma con un appeal di novità più marcato come il sold out Animal Man.

A rendere succoso il raccolto al bottegino fumettistico della DC c'è oltre all'effetto novità anche la prospettiva nell'acquisto di tanti numeri uno che in un momento successivo potrebbero valere molto nella rivendita soprattutto se si tratta degli originali e non delle ristampe successive. Il distributore Diamond Comics ha già pronta la corona per l'editore del mese. Però non sempre le copie ordinate sono anche quelle effettivamente vendute dalle fumetterie. Comic Book Resources ha quindi deciso di andare ad intervistare alcuni proprietari di negozi di fumetti per scoprire l'effettivo impatto della nuova DC Comics sul lettore di strada. Il Challengers Comics store di Chicago ammette che le vendite sono state buone per tutti ma che la DC ha raddoppiato sulla Marvel senza che la casa delle idee abbia subito un' inflessione a testimoniare come molti lettori di Bendis e company abbiano provato la carta Batman e Superman.

Non manca la classifica interna degli albi più e meno gettonati. Se l'Action Comics di Grant Morrison e Rags Morales non è una sorpresa nella casella sold out, lo è per molti negozianti Detective Comics (andato a ruba in sole 24 ore dall'uscita) e soprattutto lo sono Swamp Thing e Animal Man testate che hanno già riscosso molto successo perché i lettori tornati in negozio hanno espresso commenti assai lusinghieri sulle due nuove serie. Le voci che vengono dall'Universe Store di New York city sposano i dati degli amici di Chicago sostenendo che il fattore scatenante è stata la grande curiosità, la stessa che spingeva i lettori anche giorni prima delle uscite a chiedere notizie, ad avere indiscrezioni. A Concord l'entusiasmo è ancora più coraggioso e i venditori si spingono oltre il mese del rilancio. Sono sicuri che le vendite non avranno flessioni considerevoli e che le miniserie in arrivo terranno alto l'interesse per la DC.

I dati nudi e crudi parlano di una Justice League (nonostante la qualità non eccelsa) che ha venduto 12 volte di più del numero precedente l'ultimo della gestione pre Flashpoint. Per altri invece la flessione fisiologica inevitabile ci sarà. I negozianti poi sono tutti concordi nel lamentarsi con la DC Comics per non aver ristampato albi a sufficienza e qualcuno pensa che con i magazzini pieni la Justice League decompressa avrebbe potuto superare le 200.000 attestate ad oggi dal distributore Diamond. Il numero considerevole attesta Justice League come l'albo DC più venduto dal 2006 dove un'altro numero uno sempre della Justice League aveva sbancato le fumetterie.

Altre testate, sempre fonte Diamond (per alcuni da prendere con le pinze), hanno raggiunto e superato le 100.000 copie. La prova del nove saranno i prossimi mesi. Sul fronte target i proprietari intervistati sono convinti nel dire che c'è stato un mix di nuovi e vecchi lettori, di lettori di altri editori ingolositi dal rilancio e di altri che erano sempre stati scoraggiati dalla continuity abborracciata della DC per prendere in mano gli albi dell'editore di Superman. Per avere un quadro completo della vendita bisogna analizzare un altro aspetto: quello di eBay. Le vendite online, spesso viziate da un fondo di speculazione presente e futura, incoronano Animal Man come il re con i suoi 22,50 dollari seguito dal combo della Justice League a 16.50$. Scorrendo i dati fino in fondo si scopre che per ora il fanalino di cosa è l'ottimo Mr. Terrific con 3 dollari di incasso. La situazione è dunque molto fluida e in evoluzione tanto che la DC ha pensato di ristampare i titoli più hot con variant cover virate in rosso a sottolineare come la passione sia tornata ad infiammare i cuori dei lettori DC.

Batman and Robin #1 (USA)

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Batman and Robin riparte da uno ma poteva benissimo continuare con la numerazione precedente in copertina. Non si respira la tiepida aria del reboot come nella testata di Tony Daniel. Bruce Wayne è tornato nei panni del pipistrello capo e torna a lavorare con suo figlio Damian in quelli di Robin.

La relazione tra i due è tutta giocata sul rapporto familiare che inevitabilmente si mescola con quello professionale e Damian deve fare i conti con l'esperienza e il senso di responsabilità del padre che non gradisce troppo l'impulsività, talvolta spaccona, del figlio. A sottolineare i toni di un numero legato a doppia mandata al tema della famiglia c'è l'anniversario dell'omicidio dei genitori di Bruce anche se stavolta sembra che Batman voglia lasciarsi alle spalle quel terribile ricordo per costruirci sopra qualcosa di positivo e dare a Crime Alley una nuova dimensione di vita.

Una svolta per la bat-family nel senso letterale del termine. Batman si libera dall'ossessione che lo ha creato e nutrito in questi anni. Il passaggio di consegne tra il ricordo dei genitori che non ci sono più e il padre che dovrà essere per Damian è evidente e il rapporto tra i due già da queste prime battute prelude a sviluppi interessanti.

Il numero scorre via in modo piacevole, Peter J. Tomasi con i suoi testi semplici ma mai banali dimostra di trovarsi più a suo agio con Bruce che con Dick e oltre all'attenzione forte alla psicologia vecchia e nuova del personaggio dà spazio all'azione e introduce sulla scena Nobody un nuovo cattivo.

Patrick Gleason è stato uno dei disegnatori migliori del corso DC pre-Flashìpoint e conferma tutta la sua bravura nel dare atmosfera senza stravolgere la narrazione e soprattutto regalarci delle scene d'azione davvero efficaci. 

In conclusione: la serie si mantiene sui livelli buoni della precedente anche se si ha l'impressione che manchi qualcosa, ma è una sensazione da estendere a tutto il Flashpoint batmaniano, come se la DC non avesse osato abbastanza e che la rivoluzione sia stata più di impatto mediatico commerciale che narrativo e strutturale.

Alpha Flight: nuovi voli a partire dal 2012

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ComingSoonInALPHAFLIGHT1_02Tra i tanti spin off-legati a Fear Itself, non manca quello dedicato ad Alpha Fligt, con una mini piena di complotti, volti nuovi e vecchi e un appeal assai aggressivo dovuto ai brillanti testi di Fred Van Lente e alle matite dettagliate e classiche di Dale Eaglesham. Lo stormo Alpha si guadagna così il ritorno nel 2012, questa volta con una serie regolare. L'ongoing, voluta a gran voce dal pubblico che sta apprezzando lo scontro tra alphani e governo canadese superando le più rosee aspettative della Marvel, è stata anticipata da alcuni teaser.

Le cose a venire presentate nelle immagini sono decisamente succose. La prima è che Wolverine torna in Canada, per la serie "il primo gruppo non si scorda mai". Ci sarà spazio per una lotta fratricida tra Northstar e Aurora, senza dimenticare lo scontro tra Guardian e Vendicatore che sta già infiammando la mini e sul quale Van Lente in modo criptico dice solo “È vero: c'è qualcosa di assai sbagliato in Heather Hudson (Vendicatore), ma non scopriremo subito di cosa si tratta”.

Vedremo da gennaio se il volo sarà regolare o se farà la fine delle vecchie serie sul gruppo canadese, partite tutte con gli onori della cronaca per atterrare poi senza carburante nel dimenticatoio.

I, Vampire: la nuova DC che non ti aspetti

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ivampire3_asdfsajdhfkljy8La DC Comics ha avuto sempre una certa affinità con le tematiche soprannaturali e mistiche, tanto che questa è poi esplosa nella linea Vertigo dove i mostri, gli indagatori dell'incubo made in U.S.A, le creature della palude hanno trovato la loro casa naturale. Adesso molti di questi esseri traslocano nuovamente nell'universo DC a fianco dei vari bats e supes, sfruttando il progetto 52 per vedere se testate più di nicchia, una sorta di ibridi per tematiche e autori Vertigo/DC, possano funzionare anche a bordo del carrozzone del nuovo universo rinnovato si ma, come hanno dimostrato le prime uscite, assai legato alla tradizione.

In quest'ottica risorge I,Vampire vecchia serie DC (creata da J.M De Matteis e Tom Sutton nel 1981) che lo scrittore di fumetti indipendenti Jhosua Fialkov (Tumor Echoes e, in coppia con Nick Spencer, Iron Man 2.0) e l'artista Andrea Sorrentino useranno per veicolare il concetto di vampiro in un mondo popolato di super presenze e bizzarrie soprannaturali varie. Fialkov mette subito le cose in chiaro “I, Vampire sarà sanguinolento, romantico e violento”. Messo così sembra la controparte in tavole del "True Blood" televisivo. I protagonisti di questa blood love story sono due Andrew, il vampiro buono e Mary che buona non lo è mai stata. Fialkov spiega cosa l'ha spinto a scrivere I, Vampire “J.M DeMatteis: I Vampire è una delle sue prime creature e per me è sempre stato un modello. E poi volevo confrontarmi con un horror più classico e con tematiche romantiche. Dopo le strade indicate nel vampirismo a fumetti da Steve Niles con i suoi 30 giorni di Buio e da American Vampire di Scott Snyder, io punterò l'accento sul fatto che in un mondo di super eroi i vampiri rischiano di passare in secondo piano e devono convivere con ciò.” Fialkov continua espandendo il concetto “Innanzitutto in un universo simile i vampiri non hanno più bisogno di nascondersi e alla domanda se ci saranno incontri con eroi classici e meno classici la risposta è si”.

Amore e vampiri è un binomio pericoloso di questi tempi, c'è sempre il rischio di evocare lo spauracchio di "Twilight". Fialkov non teme che succeda “La storia d'amore è fondamentale come il sangue e l'horror e avrà comunque una connotazione diversa dai teen vampiri che imperversano. Andrew Bennet è un buono, un vampiro millenario che ha capacità, grazie alla secolare esperienza, che gli altri si sognano. La sua amata è anche lei una vampira. Sarà anche la sua nemica e Mary ha il difetto di ottenere sempre ciò che vuole. È impulsiva, scatenata. Gli opposti si attrarranno ma quello che scaturirà non sarà certo una storia d'amore semplice. Per spiegare il loro rapporto è emblematica la scena introduttiva del primo numero con lei che in forma di lupo divora la testa di un cigno mentre Andrew guarda”.

L'appello finale di Fialkov è a sostegno delle serie cosidette “edge” del nuovo DC Universe “Se volete che l'universo DC abbia anche angoli oscuri e serie un po' diverse sostenete I, Vampire, Swamp Thing e Demon Knights. Non ve ne pentirete”.


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