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Redazione Comicus

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Lord Fenny

Lord Fenny (Bottero Edizioni, brossurato, 48 pagine in b/n , € 7,90) testi di Sergio Calvaruso, disegni di Michele Moratti e Hannes Pasqualini

Non fatevi ingannare dalla “forza” della cover di Carmine Di Giandomenico, in questo albo di azione e muscoli ne vedrete ben pochi. Al contrario, Lord Fenny è una storia intimista sulla ricerca da parte del giovane Luca di qualcosa in cui credere, ricerca che si svolge su un doppio piano, reale e onirico.

A ben caratterizzare questi due differenti piani di narrazione ci pensano i diversi stili di disegno di Michele Moratti e Hannes Pasqualini. Dei due è senza dubbio il primo a dare il risultato migliore: le sue tavole mostrano uno stile personale, morbido e dinamico, con una costruzione della tavola dinamica. Al contrario, Pasqualini mostra uno stile più piatto e statico.

La storia si legge piacevolmente, grazie a dei dialoghi che, soprattutto nelle parti più oniriche, risultano scorrevoli e naturali mentre nelle parti reali sono più banali e finti. Pur sembrando in un certo senso monco, (la storia giunge ad una conclusione senza che ci sia un sviluppo completo del protagonista) il volume mostra una buona capacità da parte di Sergio Calvaruso nel gestire i tempi narrativi, nonché una notevole verve creativa.
 
 


Gianluca Reina

The Moth

The Moth – La Falena (Magic Press, brossurato, 168 pagine a colori, € 14,00) testi di Gary Martin, disegni di Steve Rude

Un balzo indietro, per riportare in carreggiata una tipologia di fumetto ormai in disuso. Quella sospensione dell'incredulità persa nel tempo e quelle soluzioni narrative e stilistiche con quel buon sapore dei tempi passati.

E' quello che Gary Martin ai testi, e Steve “The Dude” Rude, creatore del personaggio della Falena e disegnatore di questo volume, vorrebbero fare: darci la loro visione di un mondo sospeso tra lo stupore e il divertimento, tra l'avventura pura e la meraviglia.
Ci raccontano la storia di Jack Mahoney, atleta circense con capacità fisiche maggiorate fin dalla nascita rispetto all'uomo medio, del circo dove vive, di bande di motociclisti, di strani riti africani, di supereroine di colore che incarnano l'ideale americano e di organizzazioni governative che tirano i fili dietro il tendone.
L'atmosfera è davvero azzeccata, l'ironia è perfetta e i personaggi hanno davvero un mood che profuma di Silver Age, i disegni sono straordinari come sempre, l'unica pecca è la forzata voglia di usare rimandi reali in un contesto che non ne ha davvero bisogno.

Un prodotto consigliato ai nuovi nostalgici o a chi apprezza atti d'amore verso questo preciso periodo fumettistico. I nostalgici veri potranno andare a rileggersi le vere pietre miliari senza colpo ferire.


Andrea Gadaldi

Devil & Hulk 124

Devil & Hulk 124 (Panini Comics, spillato, 80 pagine a colori, € 3,00) testi di Ed Brubaker e Daniel Way, disegni di Michael Lark e Keu Cha

Matt Murdock crede di aver toccato il fondo. Tutto il mondo "sa" che in realtà lui è Devil, nonostante i suoi sforzi per negarlo. L'FBI lo ha incriminato per ostacolo alla giustizia e lo ha sbattuto in galera in attesa di un processo che forse non arriverà mai. Cosa potrebbe andare peggio? Tutto. E una persona vicina a Matt lo imparerà a sue spese.

Con queste premesse inizia in questo numero la gestione Ed Brubaker della serie storicamente più hard-boiled della Marvel e lo fa col botto. Stella nascente nella Casa delle Idee, lo scrittore riesce a descrivere magnificamente l'ambiente carcerario e i suoi orrori, inserendo allo stesso tempo tutte le pedine necessarie a una saga che difficilmente dimenticheremo. Il tutto coadiuvato da un Michael Lark in stato di grazia.

In appendice all'albo inizia il prologo a Planet Hulk, notevole storyline che ci accompagnerà per tutto il 2007 e oltre. Un vero peccato che questo prologo, per quanto fondamentale, non sia all'altezza del resto dell'albo, rimanendo fin troppo statico sia nell'evoluzione della storia che nei disegni.
Ma l'albo resta comunque un ottimo starting point.

Riccardo Galardini

 

 



Andrea Antonazzo

Wolverine - Saudade

Wolverine – Saudade (Panini Comics, cartonato, 48 pagine a colori, € 9,00) testi di Jean-David Morvan, disegni di Philippe Buchet.

Guardando la copertina di Wolverine - Saudade si ha già uno strano presentimento... Colorazione approssimativa a parte, i nerd si accorgeranno subito che gli artigli del nostro canadese preferito, oltre a sembrare al contrario, spuntano anche dai punti sbagliati.
Lasciamo stare e dedichiamoci all'albo: gli autori francesi coinvolti, Jean-David Morvan ai testi e Philippe Buchet ai disegni, famosissimi in patria con Sillage, meno famosi qui in Italia, ci propongono un fumetto che fila liscio, senza intoppi e si fa leggere ma... Ma...
C'è qualcosa che non va. Senza dubbio.


Sarà forse il turpiloquio spinto di Logan? Il professor X che sembra semplicemente l'operatore di “Amico Telefono Mutante, mi dica sono il professor Xavier”? Le situazioni in cui domina in maniera assoluta la violenza senza vera motivazione? Il tocco fantasy-romantico “Toh! Guarda come ti piazzo anche qui il gusto francese del fumetto autoriale”? O semplicemente l'utilizzo di una suddivisione della tavola troppo poco aperta alle influenze originali del mutante artigliato?
Un'occasione sprecata come quella di Tsutomu Nihei in Snikt! (pubblicato in Italia qualche anno fa sempre da Panini in un 100% Marvel).

In definitiva un buon fumetto d'Oltralpe ma niente di più.
Se volete leggervi il vero Wolverine tornate pure ad Arma X!

 

 



Andrea Gadaldi
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