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Redazione Comicus

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Gli Incredibili X-Men 202

Gli Incredibili X-Men 202 (Panini Comics, spillato, 80 pagine a colori, € 3,00) testi di Peter Milligan, Mike Carey e Ed Brubaker, disegni di Salvador Larroca, Chris Bachalo e Billy Tan

Con questo numero il timone delle X-testate passa nelle mani dell’accoppiata Mike Carey/Ed Brubaker dopo la controversa gestione (che ha suscitato nei fan un sentimento di amore/odio) di Peter Milligan, di cui troviamo qui l’ultima storia affiancato come sempre dall’ottimo Salvador Larroca.

Mike Carey si dimostra intrigante sin dalla prima storia, dimostrando di essere in grado di gestire al meglio tutti gli elementi a sua disposizione e regalandoci una perfetta caratterizzazione dei personaggi. Ottimi i disegni di Chris Bachalo, ricchi di dinamismo, con scene di forte impatto visivo. Alcune tavole rischiano però di sembrare caotiche, a causa della ricchezza di dettagli. Tanto di cappello anche ad Ed Brubaker, che riprende la storia proprio dove l’aveva lasciata in Genesi Letale, inviando gli X-Men in un inseguimento nello spazio e riportando in auge il professor Xavier, privo di poteri ma non del carisma che lo ha da sempre contraddistinto.

Una particolare menzione per i disegni di Billy Tan, autore in grado di donare una forte carica espressiva alle sue tavole. Cosa comune ad entrambe le storie sono i dialoghi brillanti che conferiscono una tridimensionalità ai personaggi che non si vedeva da tempo. Tutto questo fa presagire finalmente un ottimo futuro anche per i nostri amati mutanti!



Simone Gazzani

JSA Classified #1

JSA Classified #1 (Planeta DeAgostini, brossurato, 96 pagine a colori, € 8,95) testi di Geoff Johns e disegni di Amanda Conner

Uscito in concomitanza con la gemella JLA Classified, il volume della JSA raccoglie i primi quattro numeri della serie originale, interamente imperniati sulla figura di Power Girl. Personaggio misterioso e dal passato incerto (dovuto più che altro a vicissitudini editoriali), la procace ragazza apparve per la prima volta nel 1975 ma è solo grazie al deus-ex-machina della DC, Geoff Johns, se è riuscita a trovare una sua… dimensione.

Geoff Johns ed Amanda Conner ci svelano le origini segrete di un personaggio destinato a diventare un elemento chiave nei prossimi eventi DC.
Pollice alto: i disegni di Amanda Conner, la mancanza di refusi, un’ottima traduzione e le GRANDI qualità di Power Girl…
Pollice verso: la storia, niente di eclatante.
Perplessità sulla scelta della cover: per carità, è carina, ma all’interno c’è una variant del numero uno firmata Adam Huges che grida vendetta… datele un’occhiata.

Ci piace? Mah, leggetevi un sunto su qualche sito e risparmiate i vostri nichelini per le caramelle.


Matteo Mezzanotte

Il Quarto Mondo di John Byrne #1

Il Quarto Mondo di John Byrne #1 (Planeta DeAgostini, 124 pagine, colori, € 6,50) testi e disegni di John Byrne

Leggendo questa riedizione dell’opera del “Re” Kirby rivisitata per l’occasione da John Byrne, si capisce perché, quando apparve all’epoca (a metà degli anni ‘90), riscosse così tanto successo.

La trama che l’autore intesse è particolarmente intricata, ma non per questo si corre il rischio di perdersi: anche chi non ha una grande dimestichezza con i personaggi può tranquillamente avvicinarsi a questa godibilissima lettura.
John Byrne racconta, accenna ma mai troppo, lasciando il lettore con una volontà, sapientemente inappagata, di scoprire cosa accadrà nella storia successiva.

Decisamente una trovata azzeccata da parte della Planeta che continua con il suo ciclo di ristampe dei grandi classici.

Nota di merito: l’inserimento di una storia di Takion apparentemente inutile ma che è un buon segnale di amore verso la completezza.
Nota di demerito: i soliti refusi di stampa.

Ci piace? Ci piace.




Matteo Mezzanotte

Dylan Dog 248

Dylan Dog 248 - Anima d'acciaio (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 96 pagine in b/n, € 2,50) testi di Bruno Enna, disegni di Fabio Celoni

Si dice che anche gli oggetti abbiano un’anima. Se tale affermazione corrispondesse al vero, allora anche le pistole dovrebbero averne una. Bruno Enna parte da questo presupposto, costruendo un intreccio in cui anche un’ipotesi così surreale riesce a guadagnarsi una sua concretezza. Armi da fuoco dotate di vita propria, strumenti di morte senzienti, il cui essere letali viene ulteriormente accentuato dalla loro consapevolezza, dalla loro volontà. E dalla coscienza sporca di chi se ne impossessa.

Anima d’acciaio è la storia di una Colt la cui maledizione affonda le radici in una tragedia lontana nel tempo, ma è ancor più un racconto incentrato sull’espiazione dei peccati, sul modo più estremo attraverso cui l’essere umano può riuscire a liberarsi dei propri sensi di colpa.

Alla dinamicità del tratto e delle inquadrature del bravo Fabio Celoni, si affianca una sceneggiatura solida ma a tratti colpevole di raccontare troppo e di mostrare poco. In alcune sequenze uno stile narrativo meno didascalico avrebbe conferito un’ulteriore dose di pathos all’intera storia. A questo si aggiungono un paio di personaggi che avrebbero meritato un maggior approfondimento e una punteggiatura non sempre azzeccata che frammenta eccessivamente i testi, a discapito della loro fluidità.

 



Simone Celli
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