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Redazione Comicus

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100% Marvel – Nextwave 1

100% Marvel Nextwave 1 (Panini Comics, brossurato, 144 pagine a colori, € 11,00) testi di Warren Ellis, disegni di Stuart Immonen

Nextwave è il più improbabile dei fumetti Marvel. Verosimilmente molti lettori di comics non si sarebbero mai aspettati di leggere, sulle pagine di un fumetto della Casa delle Idee, una dose di ironia, irriverenza e umorismo così vicina a quella dei più classici fumetti britannici anni ’80 e ‘90, come Marshall Law e ABC Warriors.

Warren Ellis si conferma uno degli autori più eclettici ed imprevedibili del panorama fumettistico americano creando una serie che negli States ha da prima incuriosito, poi conquistato pubblico e critica. Con l'aiuto di Stuart Immonen ai disegni, l’autore britannico sbeffeggia il genere supereroistico USA con la sua improbabile squadra d’eroi, la Nextwave, e le sue avventure surreali. In un vortice di azione e risate, Monica Rambeau (ex Capitan Marvel II), Tabitha Smith, Elsa Bloodstone, Capitan **** e Machine Man (gloriosa creatura di Jack Kirby) ci portano in un viaggio attraverso gli svariati cliché che caratterizzano il fumetto americano, tra risate e spunti di riflessione.

Per l'uscita di questo primo numero, la Marvel ha rilasciato anche la canzone ufficiale di Nextwave, che potete scaricare QUI!
 
 


Luca Chessa

Devil & Hulk 127

Devil & Hulk 127 (Panini Comics, spillato, 80 pagine a colori, € 3,00) testi di Greg Pak, Ed Brubaker e Rob Haynes, disegni di Carlo Pagulayan, Michael Avon Oeming, Alex Nino, Marshall Rogers, Michael Lark, Stefano Gaudiano e Rob Haynes

Questo albo Panini si presenta ricco di storie interessanti; siamo alla seconda puntata di Planet Hulk e certo non si può rimanere indifferenti dinnanzi a questa saga, con un personaggio come il gigante di giada finalmente protagonista ed utilizzato al meglio.

Carlo Pagulayan non sarà Dale Keown, né tanto meno Gary Frank, ma il suo operato è comunque da ritenersi soddisfacente, nonostante sia un po’ impreciso nella realizzazione di alcuni particolari. Pagulayan possiede un buon storytelling, capace di accompagnare al meglio le trame create dall’ottimo Greg Pak. I tempi in cui vedevamo Hulk confuso e vittima delle macchinazioni altrui sono finiti. Pak dipinge il gigante di giada non solo come la forza della natura che noi tutti conosciamo, ma ci fa intravedere anche un suo lato più machiavellico e calcolatore, pronto a sfruttare anche le condizioni più avverse a suo favore.

Per quanto riguarda Devil, l’altro coinquilino di questa testata, c’è poco da dire. Ed Brubaker e Michael Lark costruiscono una storia degna della miglior tradizione del “Cornetto”: intrighi, azione, colpi di scena e una straordinaria profondità dei personaggi, con Matt Murdock su tutti, rendono impossibile non appassionarsi a questa serie. E poi, con Devil, Kingpin, Bullseye e Frank Castle rinchiusi nello stesso carcere, sarebbe proprio un peccato perdersi una storia del genere.

Di tutt'altro tenore Spinacio, la storia finale che chiude l'albo, tratta da un numero di Marvel Spotlight del 2003 e realizzata interamente da Rob Haynes. Storia veloce e leggera, sicuramente non una delle migliori presenti negli archivi Marvel ma neppure tra le peggiori, svolge il suo onesto lavoro e si presta a concludere l'albo.



Luca Chessa

Il ritorno di Donna Troy

Il ritorno di Donna Troy (Planeta DeAgostini, brossurato, 96 pagine a colori, 8,95 €) testi di Phil Jimenez, disegni di José Luis García-López e George Pérez

A volte ritornano… o meglio, se si tratta di fumetti, sicuramente prima o poi ritornano! Questa volta tocca a Donna Troy, apparentemente defunta sulle pagine di Giovani Titani: il Giorno del Diploma.

La storia imbastita da Phil Jimenez da un lato può risultare un po’ complicata per chi si avvicina solo ora al personaggio, in quanto molto legata alla continuità dei Titani e alla saga Crisi sulle Terre Infinite, dall’altro però ha il pregio di fare un po’ di chiarezza sulle origini (un po’ contorte) e sulle vicissitudini della protagonista. Dopo un inizio un po’ intricato, la trama acquista una certa linearità narrativa fino ad arrivare al suo apice nell’ultima storia dell’albo.

I disegni di García-López sono nel complesso ottimi, dinamici ed espressivi anche se in alcune tavole, ad un primo sguardo, possono apparire un po’ caotici. Il merito va sicuramente condiviso con George Pérez, autore delle chine.
Donna Troy è quindi di nuovo pronta a ritornare in scena, giusto in tempo per diventare un tassello importante del grande puzzle che è Crisi Infinita.
 
 


Simone Gazzani

Sakura Mail 1

Sakura Mail 1 (D/visual, brossurato, 192 pagine in b/n, € 6,80) testi e disegni di U-Jjin

L’uscita di questo albo mantiene una promessa fatta anni fa da un’altra casa editrice. Quando la Dynamic aveva pubblicato gli OAV della serie, aveva lasciato gli spettatori a chiedersi come sarebbe proseguita la storia d’amore tra Urara e Tonma, con la sicurezza che prima o poi qualcuno avrebbe dato alle stampe il manga che l’aveva ispirato.
Diciamo che quel “prima o poi” si è rivelato essere più “poi” che “prima”, visto che il primo numero di Sakura Mail arriva dopo dieci anni dalla pubblicazione dell’ultimo OAV e per mano di una delle case editrici “eredi” della Dynamic Italia, la D/visual.

Protagonista di quest’albo è Tonma Inaba, studente che dalla provincia si sposta alla grande città per provare ad entrare in una delle più prestigiose università del Giappone. Il giorno prima della prova di ingresso, una studentessa irrompe nella sua camera d’albergo e cerca di sedurlo. Tonma non sa che la ragazzina è Urara, sua cugina, con la quale anni prima aveva fatto una promessa che lui non ricorda più…

Nonostante il fan service non ci risparmi grossi dosi di mutandine e culetti (come è inevitabile, visto che l’autore è uno dei maestri degli Hentai giapponesi), la storia riesce ad andare avanti e a divertire, con dei personaggi interessanti e ben caratterizzati e un ritmo frizzante, per un volume che piacerà ai fan smaliziati delle commedie sentimentali con spruzzate di erotismo.

U-Jin ha un stile di disegno morbido ed accattivante, molto espressivo nei volti, e l’uso sapiente dei retini trasforma il bianco e nero nella gamma delle sfumature del grigio.
Elegante e ben curata l’edizione italiana, anche se non sarebbe spiaciuto un apparato di note a chiarire alcuni usi e costumi della cultura giapponese, dentro cui Sakura Mail è completamente immersa.



Gianluca Reina
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