Nel giorno più splendente 1
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I terrificanti eventi narrati nella saga crossover "La notte più profonda" si sono conclusi, lasciando il posto a quelli de "Nel giorno più splendente": là dove c’era morte ed oscurità, qui c’è invece vita e luce.
La nuova maxiserie si preannuncia fin dal primo numero come la colonna portante di buona parte dei futuri sviluppi nell’universo DC, raccontando le conseguenze dell’attacco dell’oscuro Nekron e delle letali Lanterne Nere, che avevano provocato la resurrezione dei morti, compresi tutti i caduti tra le fila dei supereroi e dei loro nemici, con esiti imprevedibili: dodici eroi e criminali sono stati alla fine riportati in vita da una luce bianca proveniente dal centro della Terra. Le ragioni dietro alla loro rinascita rimangono un mistero.
Nel giorno più splendente è dunque incentrata sulle vicende e sulla condizione dei dodici resuscitati, svelando la fatica ad adattarsi alla loro nuova vita e a reinserirsi in un mondo andato avanti dopo la loro morte. La struttura narrativa è simile a quella della maxiserie 52, con ogni protagonista che vive le sue avventure da solo, anche se queste hanno tutte un nesso comune, ovvero il mistero delle Lanterne Bianche e il motivo del fatto che siano stati resuscitati solo alcuni personaggi e non altri.
I toni della storia sono meno concitati e più introspettivi rispetto a quelli de La notte più profonda, focalizzando un’attenzione maggiore sui singoli carachter: ci sono numerosi misteri da risolvere, ponendo al tempo stesso le linee guida per le vicende dei vari personaggi, che saranno in parte svelate su queste pagine e in parte approfondite sulle serie a loro collegate (vedi Flash, Green Lantern, JLA e Titans). Un mosaico narrativo rappresentato da un primo numero con un’impostazione volutamente frammentata, con schegge di narrazione in via di componimento che forniscono un’introduzione a ciò che sarà raccontato nei prossimi mesi.
In particolare, come per il precedente 52, la scaletta degli eventi è costituita da una serie di fatti concatenati, aventi medesime origini e direzioni, incentrate su personaggi che si muovono parallelamente tra loro senza interagire, almeno non ancora; ma qui la narrazione a rotazione di protagonisti è sostituita da un’impostazione corale degli eventi, frammentata in brevi step narrativi collegati insieme tramite il personaggio di Deadman, il cui status di Lanterna Bianca lo porta a fare misteriosi salti nella vita degli altri, punto focale e al tempo stesso testimone delle vicende di Aquaman e Mera, Hawkman e Shiera, Martian Manhunter, Firestorm, Jade, Hawk e Dove, Osiris, Capitan Boomerang e Maxwell Lord.
Nonostante la trama sia suddivisa come tessere di un puzzle, l’impianto narrativo di Nel giorno più splendente non è dispersivo: gli autori Geoff Johns e Peter J. Tomasi dimostrano notevole abilità nel costruire una storia a lungo respiro attraverso i singoli ritratti dei protagonisti, i quali vengono rappresentati con un’analisi interiore tanto sottile quanto pregevole perché impostata in maniera realistica, evitando caratterizzazioni scontate.
Il timbro pragmatico e introspettivo adottato da Johns e Tomasi si evince già dalle prime pagine di questo albo, con una crudezza legata alla vita stessa (vedi le riflessioni di Deadman al cimitero), oltre a una naturalezza quasi paradossale nell’approcciarsi alla sfera intima di potenti esseri in grado di tornare dalla morte, viaggiare nello spazio e chiacchierare tranquillamente su Marte, che vengono raccontati come persone normali (particolarmente intensi gli intermezzi su Aquaman, Hawkman e Martian Manhunter), andando oltre la loro sfera superomistica e compiendo qualche piccolo passo falso (eccessivamente verboso e forzato l’episodio con Jade, Natu e Kyle).
Il disegnatore Fernando Pasarin, infine, sostituisce egregiamente l’ottimo Ivan Reis, con tavole dall’impostazione classica per costruzione ed inquadrature, ma dinamiche e dettagliate.