Pixar: Non c'è festa senza Rex, intervista a Mark Walsh
- Pubblicato in Interviste
In occasione della ViewConference di Torino, un evento internazionale sulla computer grafica, e dell'uscita di Alla ricerca di Nemo in 3D, abbiamo intervistato Mark Walsh, che debutta alla regia con il corto "Non c'è festa senza Rex", che precede la proiezione del film sul pesciolino più famoso della Pixar.
Toy Story 3 ha avuto un finale un po' dolceamaro. Vedere Bonnie con i giocattoli di Andy, e vedere tutti loro divertirsi insieme a lei in questo corto è rassicurante, e l'atmosfera un po' rave con i suoi colori neon e la musica dei BT bros aggiunge parecchio entusiasmo. Questo tipo di trama è stata pensata come un modo per dimostrare che i giocattoli di Andy stanno "bene"? Come si è arrivati a questa idea con il tuo team? Puoi parlarci di come siete arrivati a lavorare con i BT bros?
L'idea è nata da due cose principali: la prima è che Rex è un personaggio di Toy Story 3 a cui presta la voce Wallace Shawn, che è un attore che adoro, e il pool di personaggi di Toy Story costituisce sempre terreno fertile per nuove storie, dal momento che ci si chiede sempre come si comporterebbe un giocattolo quando non lo si guarda; la seconda è che da bambino adoravo il momento del bagnetto con i miei giocattoli preferiti. Quindi ho cercato di combinare entrambe le cose, e John Lasseter ha trovato quest'idea fenomenale, per cui ci abbiamo lavorato su un paio di anni, considerando che la maggior parte del tempo è stato impiegato nel realizzarne la storia, che avevamo già delineato grossolanamente, ma abbiamo dovuto rifinirne i dettagli e l'humour. Poi abbiamo lavorato con il nostro studio gemello, alla Pixar Canada, ed è uscita fuori l'idea del rave. Ci tengo a sottolineare il tempo impiegato per lavorarci, per dimostrare come anche un film di sei minuti è trattato allo stesso modo e con la stessa serietà di un lungometraggio. Questo è ciò che adoro di più alla Pixar: combinare tecnologie avanzatissime ad un'elevata qualità di storia e contenuti.
La collaborazione con i BT bros, poi, è stata fenomenale. La cosa divertente è che abbiamo inserito la loro musica nel film ancora prima di iniziare le animazioni, è stata una componente importantissima nell'ispirarci questo corto. I BT sono tra i miei artisti preferiti, e hanno dato al corto un'energia davvero unica. Il sound, il modo in cui abbiamo mixato la loro musica ed elementi dance diversi tra loro, su canali diversi, fa sentire il pubblico come se facessero parte di un rave vero e proprio. Quando guardi il corto e vedi il pubblico iniziare a muoversi a ritmo di musica ti rendi conto dell'importanza che i BT bros hanno avuto nel dargli vita.
Cosa puoi dirci riguardo la scelta del personaggio per "Non c'è festa senza Rex", e cosa ti ha spinto a scegliere il T-Rex tra tutti i giocattoli di Andy?
Rex è uno dei miei personaggi preferiti tra quelli di Toy Story, perché è davvero molto dolce nonostante il suo aspetto minaccioso e aggressivo. Ma la cosa che più mi piace di lui è che è un personaggio con cui ognuno di noi potrebbe identificarsi: è un po' nerd, un po' insicuro, e appena gli capita l'occasione di essere un'altra persona, un tipo cool che riscuote successo tra gli altri giocattoli, la prende al volo, si sente realizzato. A chi non è capitato di voler cambiare se stessi in alcune occasioni? È un personaggio docile, mansueto, e sia io che il mio team volevamo inserirlo in una situazione insolita, divertente. Volevamo porlo in una di quelle situazioni in cui avrebbe avuto un'occasione unica per dare una diversa "prima impressione" di sé, mostrando solo ciò che gli piacerebbe essere piuttosto che la sua reale personalità. E la cosa diventava sempre più divertente man mano che tiravamo fuori idee per inserire Rex in contesti sempre più assurdi per il tipo di personalità che ha, quindi la situazione alla fine ci è "sfuggita di mano", in senso positivo, finché non ci siamo trovati a renderlo l'artefice di un vero e proprio rave.
Sia "Non c'è festa senza Rex" e "Alla ricerca di Nemo" sono ambientati... in acqua. È questa una coincidenza o è stato fatto di proposito? Ci sono curiosità o aneddoti avvenuti durante la realizzazione di questo corto che vorresti condividere con noi?
Bella domanda; non è stato fatto di proposito, è stata una coincidenza fortuita. "Alla ricerca di Nemo" è il film che ho adorato di più tra tutti quelli a cui ho lavorato alla Pixar, quindi creare il corto d'apertura del film rivisitato in 3D è stata un'esperienza unica. Per "Non c'è festa senza Rex" abbiamo utilizzato la stessa tecnologia di Nemo, per cui con John Lasseter abbiamo pensato che avrebbero costituito una bella "coppia" al cinema. La sfida più difficile è stata quella di realizzare le bolle nella vasca da bagno: crearle della giusta dimensione, consistenza, trasparenza in digitale ha richiesto una mole di lavoro enorme. Per Nemo, una curiosità è stata quella di lavorare con un esperto del moto dei pesci, che ci ha indirizzati sul come far muovere le pinne dei personaggi del film in base alla loro specie, forma, lunghezza: non credevo esistesse un lavoro così bizzarro! Ma ci ha aiutati molto a rendere il film impeccabile in ogni suo dettaglio.
So che sei stato anche un attore in questo corto, credo per la prima volta, come doppiatore della balena Drips. Com'è stata questa esperienza per te?
Ho doppiato due personaggi: è stata un'esperienza davvero unica e divertente, ma posso dire che fa davvero strano sentire la tua stessa voce all'interno di un film; l'aspetto positivo però è che doppiare un film di animazione ti fa quasi immedesimare nel personaggio, e sentire bello e colorato proprio come un cartone animato.
Hai lavorato su "Alla ricerca di Nemo" come regista d'animazione, e questa versione 3D promette di essere più vivida grazie al re-rendering. So che sei particolarmente affezionato ad alcuni personaggi di Nemo come Dory, quindi cosa puoi dirci riguardo la decisione di rendere questo film in 3D, e quali sono le tue opinioni sul risultato finale?
Nemo in 3D è molto diverso da quello originale. Innanzitutto è in proiezione digitale, il che vuol dire che è possibile apprezzare ogni minimo dettaglio sul grande schermo perché la versione del 2003 non era così minuziosa; infatti, potrei affermare che ho trovato, dal punto di vista grafico, quasi frustrante lavorare sul primissimo Nemo, dal momento che sapevo che sul grande schermo non tutti i dettagli sarebbero stati resi alla perfezione, a causa dei limiti che la tecnologia di allora ci imponeva. Nel 2003 il 3D non era così popolare, ma adesso rivedere il film in 3D è stato galvanizzante. Si tratta di una vera e propria esperienza full immersive, il 3D rende tutto così reale che sembra quasi di nuotare in acqua insieme ai personaggi, il digitale rende i colori e la profondità davvero realistici e sembra quasi di vedere le particelle sui fondali marini fluttuare al proprio fianco. Sono estremamente soddisfatto di questa versione in 3D, è davvero vivida e rende giustizia al film.
Questo corto è il terzo Toy Story toon esistente. Cosa puoi dirci degli altri due su cui state lavorando e che usciranno l'anno prossimo, uno in primavera e uno in Ottobre, uno dei quali è Toy Story of Terror, che sarà presentato come uno speciale Halloween? Ci sono altri personaggi di Toy Story a cui ti piacerebbe dare più spazio?
Vorrei poterne parlare, ma proprio non posso! Posso solo dire che saranno molto divertenti e ci saranno molti dei personaggi originali di Toy Story. Presto, ma non so dirti quando di preciso o lo farei, potrò allargarmi un pochino di più sui dettagli, ma posso anticiparti che ho diverse idee per dei lungometraggi. Vedremo che succederà.