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True Blood al Roma Fiction Fest

Al Roma Fiction Fest sono stati presentati in anteprima nazionale i primi due episodi della quinta stagione della serie cult True Blood, andata in onda negli USA la scorsa estate e che sarà trasmessa in Italia a partire dal 23 Ottobre sul canale FOX di Sky. Sul pink carpet hanno sfilato Kristin Bauer van Straten, Alexander Skarsgard e la nostrana Valentina Cervi, rispettivamente Pam, Eric e Salomé, una new entry di questa stagione. L'attesa non ha deluso la ricca folla dei fan dei vampiri più amati del piccolo schermo, che ha visto i loro beniamini scattare foto e firmare autografi senza scontentare nessuno.

Creata da Alan Ball, mente di Six Feet Under e premio Oscar per la sceneggiatura di American Beauty, che si è ispirato al ciclo letterario di Sookie Stackhouse scritto da Charlaine Harris (in originale "The Southern Vampires Mysteries"), True Blood ha registrato ascolti da record in tutto il mondo sin dalla prima stagione.

Valentina, cosa puoi dirci del tuo personaggio nella serie, a metà tra una figura biblica e Wildeiana, e come hai ottenuto questo ruolo?

Valentina Cervi: “Proprio come il personaggio descritto nella Bibbia, la mia Salomè ha una ferita dentro. Questo però la spingerà in zone molto pericolose. Per questo ruolo ho fatto tre provini, Alan Ball mi aveva visto ne "Le inchieste dell'ispettore Zen", sulla BBC. Cercava qualcuno di “exotic”, che non parlasse inglese e che non avesse dei tipici tratti anglosassoni. è un onore per me aver partecipato ad una serie di culto come questa, tutti i miei colleghi sul set hanno avito una straordinaria capacità di recitazione e concentrazione. All’inizio ero un po’ imbarazzata per le scene di nudo che avrei dovuto girare, ma poi mi hanno detto ‘Tanto sul set siamo sempre tutti nudi’.

Aggiunge Alexander Skarsgard: “Sì, basta aggirarsi sul set nudi ed eccitati, quello di True Blood è sempre così."

Sappiamo che dalla quinta stagione in poi, il creatore di questa serie, Alan Ball, lascerà il comando. Cosa credete che comporterà la sua assenza?

Alexander Skarsgard:  “Sono un fan di Six Feet Under da sempre, e quando mi hanno proposto di recitare in una serie creata da Ball mi sono emozionato da subito. Non cambierà nulla, Alan non sparirà del tutto. True Blood è la sua creatura dopotutto, e anche se non sarà presente in prima pesona, continuerà a leggere i copioni, rimarrà come produttore, ed avendo il suo ufficio nei nostri studi, sono convinto che supervisionerà sempre il lavoro. In più, il team di sceneggiatori non cambierà, ed Alan è sempre pronto e disponibile ad ascoltare i nostri suggerimenti, per cui il tono della serie rimarrà uguale."

In cosa pensate che True Blood differisca dalle altre serie o film sui vampiri, come Twilight?

Valentina Cervi: “Il vampiro è un pretesto per parlare di altro, per dipingere con più colori l’animo umano, in True Blood è una metafora."

Kirstin Bauer Van Straten: "Ho letto Twilight solo quando ero giù e single, ma non mi piace affatto l’idea che i vampiri possano passeggiare al sole”.

Sappiamo che per questa stagione Stephen Moyer, che nella serie interpreta uno dei protagonisti, Bill Compton, ha esordito alla regia di uno degli episodi. Come se l'è cavata?

Alexander Skarsgard: "Stephen ha sempre dichiarato di voler dirigere un episodio della serie sin dalla prima stagione, e sono contento che abbia finalmente realizzato il suo sogno. Ha svolto un ottimo lavoro, ha un occhio meraviglioso per la regia, e conoscendo così bene tutti i personaggi, ha saputo trovare un perfetto equilibrio."

Kirstin Bauer Van Straten: "Stephen è la persona a cui mi rivolgo ogni qualvolta ho dei dubbi sul set, è un regista capacissimo, ed ho trovato estremamente naturale essere diretta da lui."

Come avete trovato l'accoglienza nel nostro paese stasera?

Kirstin Bauer Van Straten: “Sono stata a dieta otto mesi per poter incontrare il pubblico coi miei jeans più attillati. Ed è stato grandioso. A differenza dei miei colleghi, navigo parecchio in internet ed uso i più famosi social network come Twitter, ero a conoscenza del fatto che in Italia la serie avesse molto successo, ma non immaginavo assolutamente fino a questo punto. Leggo tutti i commenti dei fan, e un lato negativo dei social network è che se c'è anche solo un commento non entusiasta, ne rimango ferita. Uno più che positivo, però, è che riesco a far conoscere le attività che svolgo per beneficenza, riuscendo ad aiutare parecchie persone."

Valentina Cervi: “Sentire questo calore nel proprio paese non è facile, specie se vieni dal cinema, dove il rapporto con i fan è decisamente più distante. Soltanto qui, stasera, mi sono resa conto di far davvero parte di questa serie, grazie alla reazione del pubblico. Non sono un'amante dei social network però, non li leggo. Credo che possano danneggiarti come attore e come essere umano”.
 
Alexander Skarsgard: "I nostri fan ci supportano da 5 anni, e la cosa mi rende felicissimo. Non ero sicuro di cosa aspettarmi a Roma, ci sono stato una decina di anni fa, ma adesso l'atmosfera è decisamente diversa, per me avvertire l'amore e il supporto dei fan significa moltissimo, è intorno a loro che ruota il nostro lavoro, ed è a loro che pensiamo in ogni fase del nostro lavoro, dalla lettura delle sceneggiature ai tour promozionali. Sono più che felice dell'accoglienza che ho ricevuto qui a Roma! Anch'io però ho timore di leggere i siti e i blog che parlano di noi, ho paura della reazione che potrei avere di fronte a commenti poco positivi, non lo faccio."

Alexander, cosa puoi dirci della pellicola che hai girato nei cinque mesi di pausa da True Blood, e che potremo vedere l'anno prossimo, Hidden?

Alexander Skarsgard: "Si tratta di un film diretto dai fratelli Duffer, e parla di una famiglia che, per sfuggire ad una catastrofe, si nasconde in un rifugio antiatomico per centinaia di giorni, ma i motivi non sono chiarissimi. Questa esperienza è stata piuttosto dura, gran parte delle scene sono state girate al buio, ed ho dovuto dimagrire moltissimo, andando avanti ad acqua ed insalata per molte settimane. Adesso sono felice di poter essere qui in Italia e mangiare il vostro buon cibo."

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