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Ryuhei Tamura in Italia, intervista al papà di Beelzebub

Durante la convention fumettistica Napoli Comicon 2015 abbiamo avuto il piacere di incontrare il mangaka Ryuhei Tamura, autore del noto Beelzebub (pubblicato in Italia da Star Comics), e di scambiare quattro chiacchiere con lui. Ecco qui di seguito la nostra intervista.

Intervista realizzata da Gennaro Costanzo con la collaborazione di Giorgio Parma e Pasquale Gennarelli. Si ringrazia la Star Comics e Mari Nakagawa per il supporto.

Salve Ryuhei, benvenuto su Comicus!
beelzebub comicusCome è stato l'impatto con l'Italia in questi giorni di fiera? È la prima volta che vieni in questo Paese?
Sì, è la prima volta che vengo in Italia. Prima di venire in questo Paese, in particolare a Napoli, ho fatto diverse ricerche in Giappone e ho trovato moltissime informazioni negative sulla città, e sulla pericolosità della stessa, ed avevo un po' paura di venire qui. Ma poi mi sono trovato davvero molto bene, Napoli è una bellissima città, molto affascinante. Anche il cibo italiano è fantastico.

Iniziamo subito con una domanda relativa all'opera magna da lei realizzata che si è recentemente conclusa: Beelzebub. Come è nata l'idea di questo manga? Aveva già in mente la conclusione sin dall'inizio o si è delineata con il procedere della storia?
Sì, prima di iniziare la serializzazione del manga già avevo pensato ad una possibile conclusione dello stesso, ma solo vagamente. Volevo scrivere sicuramente fino alla sua conclusione la storia di Beel e Oga, ma non avevo pensato esattamente a come farla terminare. Questo anche perché i manga che vengono pubblicati su Shonen Jump sono molto influenzati dai voti dei lettori, e se manca un buon riscontro l'opera viene rimossa dalla rivista, quindi molti manga finiscono anche i 10 capitoli, mentre quelli che hanno successo continuano anche per molti anni. Quindi era anche inutile pensare già alla conclusione ad inizio serializzazione.

Come si riesce a padroneggiare così tanti tipi di personaggi completamente diversi come la gothic lolita Hilda, il donnaiolo e totalmente degenerato Takayuki Furuichi, lo stesso delinquente Tatsumi Oga o Hidetora Tōjō, senza renderli semplici macchiette? Ha seguito delle linee guide o dei modelli d'ispirazione? Ci sono stati dei modelli di riferimento per il character design?
Non sono così bravo a disegnare ogni singolo personaggio, però per esempio nel caso di Hidetora Tōjō, che doveva risultare un uomo molto forte, ho cercato di descrivere in modo molto netto e chiaro le sue principali caratteristiche, disegnandolo con un fisico possente, imponente. Nel caso di Aoi Kunieda invece dovevo rappresentare una ragazza carina e quindi il suo design è stato improntato principalmente su quello, mentre per Tatsuya Himekawa mi sono divertito moltissimo a realizzarlo, soprattutto per via del ciuffo Pompadour, che era molto difficile da realizzare ma davvero divertente.

Una delle caratteristiche più importanti di Beelzebub è la capacità di alternare atmosfere comico-demenziali a momenti più seri e riflessivi, passando per scene di vita quotidiana e tratti estremamente adrenalinici e action. Quali di queste parti sono state più impegnative da scrivere? Le gag comiche le vengono naturali oppure c'è un grosso studio anche dietro di esse?
Io stesso mi stanco facilmente di continuare a leggere sempre scene comiche, quindi mi viene proprio voglia di cambiare atmosfera. Quando da piccolo leggevo i manga vedevo che era così che si realizzavano le storie e quindi ho imparato anche io a farlo. Lo stesso lettore si stanca a leggere sempre le stesse cose. Quindi ho alternato scene comiche a molta azione. Mi piace scrivere entrambe, ma sono quelle comiche che mi vengono più spontanee e quindi sono più facili per me da scrivere.

L'opera è stata tradotta non solo in Italia, ma anche in altri Paesi al di fuori del Giappone. Quando realizza una tavola tiene conto della esportazione eventuale dell'opera al di fuori del Sol Levante? Questo fattore influenza la scelta di alcune scene per tenere conto di un pubblico diverso da quello nipponico?
Quando ho iniziato a scrivere il manga non avrei mai minimamente pensato di poter essere pubblicato all'estero. Quindi disegnavo principalmente pensando per i lettori giapponesi, non ci ho mai fatto attenzione.

Ci può dire la scena che più le è piaciuto scrivere e che ricorda con maggiore piacere e il motivo di questa scelta?
La scena che mi è piaciuta di più è quella in cui Hilda perde la memoria e quando si sveglia fraintende la situazione e pensa di essere la moglie di Oga. Questa scena piace a molti non solo a me.

Ci sono degli scrittori particolari a cui si ispira a livello di sceneggiatura o degli artisti che ammira e che l'hanno ispirata particolarmente?
Sicuramente Akira Toriyama e il suo manga Dragon Ball hanno avuto un fortissimo impatto su di me.

Ora che è terminata la sua opera principale, è già al lavoro su qualche altro progetto? Potrebbe rivelarci qualcosa?
Sto ancora pensando a quale possa essere il mio nuovo lavoro. Ma quello che vorrei fare è creare un'opera che non tradisca i lettori di Beelzebub nel senso che voglio mantenere l'atmosfera comica tipica della commedia ma vorrei anche inserire altri elementi per non annoiare i lettori.

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Dr. Slump Perfect Edition 1

Il nome di Akira Toriyama resterà, nei secoli, indissolubilmente legato a Dragon Ball. Ed è, chiaramente, giusto e lecito che sia così. D'altronde, al di là della popolarità planetaria dell'opera, il mangaka dopo la fine della saga di Goku & Co. si è dedicato principalmente alla gestione delle sue proprietà intellettuali, collaborando a vari progetti extra-fumetto (anime, videogame, etc.). Per i manga, ha realizzato brevi serie, come l'ultimo Jaco - The Galactic Patrolman presentato al recente Napoli Comicon, tutte raccolte in Italia da Star Comics. Opere interessanti e valide, ma che possiamo tranquillamente definire "minori". L'unica serie dell'autore che, per il suo respiro, può essere messa sullo stesso piano con Dragon Ball è Dr. Slump che, non a caso, è antecedente alle avventure di Goku.

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Certo, Dr. Slump e Dragon Ball sono due manga molto differenti. Togliendo la componente umoristica dell'opera principale di Toriyama, e naturalmente il tratto, i punti di contatto sono pochi. Dr. Slump, infatti, è una serie interamente umoristica e demenziale, fatta di piccoli racconti di vita quotidiana, spesso totalmente assurdi e basati sul no sense. La vicenda ruota attorno a Senbee Norimaki, inventore 28enne che dà vita a un cyborg di nome Arale, dalla super-forza e dall'anima candida come quella di una bambina. Somigliante in tutto e per tutto ad un essere umano, il dottore celerà a tutti la vera natura del robot, iscrivendola a scuola come una normale ragazzina e presentandola come sua sorella minore.

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Le brevi disavventure, dunque, ruoteranno attorno alle strampalate invenzioni di Dottor Slump e agli innumerevoli equivoci (e ai guai) che la doppia natura di Arale porterà. Il tutto condito da macchine del tempo, animali parlanti, alieni, supereroi strampalati e assurdità di ogni tipo. Ogni elemento è utile a Toriyama per costruire una commedia leggera che a 35 anni dal suo esordio riesce a risultare ancora fresca e a divertire.

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Star Comics ripropone, a distanza di quasi vent'anni dall'ultima edizione italiana, le avventure di Dr. Slump e di Arale, note non solo perché nate dalla fantasia di uno dei mangaka più celebri di sempre, ma anche per le due serie animate, in particolare per il remake anni 2000, trasmesse entrambe a più riprese da Mediaset. L'edizione è quella Perfect della Star, dunque formato maggiore rispetto ai tradizionali manga e tavole a colori (quando lo prevede l'edizione originale). Un formato che permette anche di godere appieno del tratto morbido e dinamico dell'autore e di gustarsi appieno questa strampalata e spensierata serie.

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Gintama 1-2

Gintama è sicuramente uno dei migliori manga comico-demenziali mai realizzati in Giappone. Prevalentemente perché è un’opera che non rimane per nulla vincolata dalla categoria di appartenenza, che tra l’altro non definisce appieno la vastità dei temi trattati. Perché attraverso il sottile fil rouge dell’ironia, dell’umorismo, del divertissment più bislacco, si arriva a toccare quasi ogni aspetto pregnante dell’esistenza umana. Tutto con leggerezza ma mai prendendo un tema sottogamba, lasciando spesso l’amaro in bocca durante la narrazione. Ed è in questo che sta la grandezza del manga e soprattutto del suo creatore, Hideaki Sorachi, oltre che nella capacità dello stesso di sapersi reinventare continuamente, mai annoiando il lettore e senza essere ripetitivo, cosa non da poco considerando l’estensione dell’opera, ormai giunta al 58° tankobon.

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Ma vediamo un po’ meglio di presentare la trama dell’opera magna di Sorachi. Siamo in un Giappone, in un alternativa città di Edo, un paese che ha da lungo perso la sua identità dopo essere stato invaso dagli alieni noti come Amanto, che hanno portato sì il progresso tecnologico, ma anche la loro dominazione sprezzante. I samurai che un tempo governavano la terra sono stati banditi, le spade vietate, il popolo sottomesso, lo shogunato ha un’importanza risibile ed è del tutto dipendente dalla volontà aliena. In questo Paese rassegnato e privo di vitalità si animano le avventure di un bizzarro personaggio, Gintoki Sakata, un ex samurai che non si arrende di fronte a questo destino beffardo e pur di sopravvivere apre una agenzia tuttofare.

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Sin dalle prime pagine del manga verranno introdotti anche i due principali comprimari di Gin: Shinpachi Shimura, un ragazzo impegnato a salvare il dojo di famiglia insieme alla sorella Tae, e Kagura, un’aliena simile fisicamente ad un essere umano ma con una forza spropositata. Seguiremo quindi le vicende di questi tre tuttofare tra slice of life, azione adrenalinica, e tante, tante risate.
E tra le molteplici abilità del Maestro c’è quella di inventarsi dei personaggi unici e incredibili. Già solo sul personaggio principale ci si potrebbe dilungare senza sosta: sfaticato, imprudente, lavativo, infantile, incapace di avere un comportamento socialmente accettabile, ribelle, improduttivo e una sfilza di altri aggettivi negativi che lo caratterizzano sin dalla prima vignetta in cui compare. Una persona che è sicuramente meglio evitare se non fosse che ha un cuore d’oro e sotto sotto è uno dei personaggi umanamente migliori, e ovviamente psicologicamente approfonditi, che si possano trovare nel manga. Ma anche i personaggi secondari sono tutto fuorché di secondo piano. Vengono tutti caratterizzati in modo ricco e diversificato, atto a creare una serie di connessioni tra di essi più o meno approfondite e valorizzate e la loro gestione ad opera del mangaka è impeccabile. Nel corso di 400 e passa capitoli veniamo a conoscere retroscena, passato, personalità e attitudini di quasi ogni personaggio presentato finora e per gli altri c’è ancora tempo in futuro per poterli approfondire e per poterne introdurre di nuovi.

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Menzione particolare va fatta per l'(auto)ironia e per il senso dell'umorismo che permea tutte le storie, sempre pungente, spesso demenziale ma mai volgare. Inoltre la metatestualità offre spunti per gag umoristiche ancora più divertenti, in quanto molti dei personaggi sanno di essere all'interno di una storia, solo quando conviene a loro ovviamente. Per chi è familiare con i comics americani, è un po' quello che capita con Deadpool che spesso rompe la quarta parete e interagisce direttamente con il lettore o con l'autore.

La bellezza del manga la si vede anche quando vengono introdotti temi drammatici nella serie, spesso legati al passato dei personaggi, che Sorachi tratta con grande delicatezza e intensità, senza scadere nel banale o nel melenso ma mantenendo salda la padronanza della situazione e facendo provare forti emozioni anche al lettore, soprattutto per quanto riguarda il passato di Gin. Ovviamente tutto condito con una spruzzata di ironia che aiuta a digerire l’amarezza.

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Dal punto di vista grafico, l’opera presenta un tratto inizialmente non eccelso, con lineamenti semplici, quasi infantili a tratti, ma nel corso della pubblicazione migliorerà di molto, avvicinandosi sempre più al design delle molteplici serie anime tratte da Gintama. Inoltre spesso si ricorre al tratto deformed o a eccentuare le espressioni in maniera quasi grottesca per esasperare la situazione rappresentata, o le esagerate reazioni dei personaggi, il che è motivo di ulteriore divertimento. Ma fin da subito notiamo l’ottima gestione della tavola e della resa dinamica ed epica delle numerose scene d’azione presenti.

La Star Comics finalmente ripropone in Italia questo manga, che avevamo già inserito nella nostra lista dei manga da non lasciarsi sfuggire quest’anno, che purtroppo in passato ha subìto un pessimo trattamento dalla precedente casa editrice che lo pubblicava nel nostro Paese, la spagnola Planeta DeAgostini, che ha interrotto la serie ancora prima di raggiungere la metà dei volumi. Fortunatamente si è riusciti a riportare questa meritevole opera sugli scaffali di tutte le fumetterie, e si spera anche nelle librerie dei lettori, e non possiamo che essere grati alla Star e goderci finalmente quest’opera per intero.

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Napoli Comicon 2015: novità editoriali Star Comics

  • Pubblicato in News

In occasione del Napoli Comicon 2015 la casa editrice Star Comics ha annunciato diverse novità editoriali per i prossimi mesi che vi presentiamo qui di seguito.
Vista la presenza alla fiera di Ryuhei Tamura viene riproposto il primo numero di Beelzebub con una variant cover realizzata e pensata solo per il mercato italiano. L'artista giapponese saluta i presenti e resta colpito dall'affetto e dal seguito che la sua opera riscuote anche durante questo evento.
Sempre del manga viene presentato il pack con i primi quattro numeri a prezzo speciale.

Per quanto riguarda i manga:

- Re Re Hello di Touko Minami, 5 volumi in corso, da settembre in edicola e fumetteria.
- Rainbow Days di Minami Mizuno, 7 volumi in corso, da ottobre in edicola e fumetteria.
- Chopperman alla riscossa di Eiichiro Oda, Hirofumi Takei disponibile già in fiera.
- Jaco the Galactic Patrolman di Akira Toriyama dal 2 maggio in fumetteria, volume unico.
- Big Order di Sakae Esuno, 6 volumi in corso, da luglio in fumetteria.
- Magi: Sinbad no Bouken di Othaka Shinobu, 6 volumi in corso, spin-off di Magi sulle avventure di Sinbad, in fumetteria da ottobre.
- World Trigger di Ashihara Daisuke, 10 volumi in corso, da ottobre in fumetteria.
- Lesson of the Evil/Il canone del male di Yuusuke Kishi e Eiji Karasuyama, 7 volumi in corso, da ottobre in fumetteria.
- Best of di Atsushi Kaneko: Wet Moon, 3 volumi completo, da settembre; Deathco, 2 volumi in corso, da ottobre; Bambi, 6 volumi completo, da gennaio.

Per la collana SCP: Star Comics Presenta:

- Dr. Spektor di Mark Waid, Neil Edwards e Christian Ward, volume unico, dal 7 maggio in fumetteria.
- Succubi di Mosdi, Paturaud, De Vincentiis, 3 volumi, da giugno in fumetteria.
- Lucy Loyd 's Nightmares antologia di racconti horror di Lucy Loyd e Mike Robb, disponibile a partire da luglio in fumetteria.
- La notte dei morti viventi di Jean Luc Istin e Elia Bonetti, volume unico, da ottobre in fumetteria e libreria. Speciale formato cartonato, anteprima a Lucca 2015.
- Drifter di Ivan Brandon e Nick Klein, volume unico, da novembre in fumetteria, anteprima a Lucca 2015.

Per la collana Graphic Novel:

- Suore Ninja: La sorella dei mostri, numero speciale di Davide La Rosa e Vanessa Cardinali e Mirka Andolfo. Un viaggio nel passato delle suore, dove partono per il Giappone per salvare il Dalai Lama. Il maestro Mitamura richiama le suore in Giappone per affrontare questo scontro con una rivale pericolosa. Tutto realizzato a pennello da Cardinali, atmosfera più scura e cupa rispetto al precedente. Volume unico.
- Medhelan: la favolosa storia di una terra di Silvio Da Ru e Beniamino del Vecchio, organizzato in collaborazione con l'Expo, Ente Parco Nord di Milano, Regione Lombardia e Comune di Milano. Presentazione ufficiale all'Expo, dal 4 giugno in fumetteria.
- Una cornice grande di Yoshiko Watanabe e Stefano Simeone, volume unico da novembre in edicola e fumetteria.

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