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Momenti straordinari con applausi finti, recensione: la nuova opera di Gipi

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A tre anni di distanza da La Terra dei Figli, Gipi torna a scrivere un racconto lungo dal titolo Momenti straordinari con applausi finti pubblicato, come consuetudine, da Coconino Press.
Abbandonato lo scenario post-apocalittico del suo precedente lavoro, l’autore torna nel nostro presente, ma soprattutto a una dimensione più intima e personale rispetto alla narrazione volutamente più distaccata e lineare de La Terra dei figli. Gipi decide di mettersi nuovamente in gioco, ma soprattutto di mettere letteralmente tutto se stesso nel suo lavoro: se è vero che il protagonista - fisicamente identico al suo autore - non ha il suo stesso nome, è chiaro che si tratti di una sorta di alter-ego, o meglio di un filtro per potersi distanziare a proprio piacimento dal racconto, seppur le vicende personali e autobiografiche non solo sono reali, ma riportate in certi casi con una voluta aderenza alla realtà.

Per l’occasione ritornano anche formule già adoperate nelle sue precedenti opere, in particolare La mia vita disegnata male e unastoria, dove si intrecciavano linee narrative e stili diversi. Ma è principalmente con S. (2006) che Momenti straordinari con applausi finti trova il suo contraltare ideale in particolar modo per la tematica comune, molto sentita dall’autore, della perdita di un genitore, a cui si affiancano quelle relative al senso di famiglia e di crescita. Se in S., però, la perdita del padre veniva trattata in maniera malinconica e quasi agiografica per certi versi, mettendo al centro la figura dell’uomo e la sua storia in una narrazione chiara per quanto frammentaria, nel suo ultimo lavoro Gipi percorre una strada nettamente differente e più ostica.

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La figura della madre non diventa qui il centro della narrazione del libro quanto motore degli eventi. L’autore non focalizza la propria attenzione sulla donna, ormai negli ultimi giorni della sua vita, quanto su quella del figlio, incapace di affrontare a viso aperto un dolore così grande mascherandolo dietro a un’innaturale cinismo sfoggiato anche in pubblico. È proprio l’analisi di questo dolore che fa scaturire una profonda riflessione nell’uomo e nell’autore, un sentimento di smarrimento da cui nasce un’opera quasi catartica, intensa e amara, tanto cinica quanto poetica con protagonista un 56enne in cerca di un equilibro fra la sua storia e la sua eredità, fra passato e futuro, fra fanciullezza (simboleggiata da un bambino luminoso) e maturità.

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La morte della madre per il protagonista segna anche la fine di un legame che lo tiene saldo alla Terra, come se la Storia – quella con la S maiuscola - fosse una catena a cui, ognuno di noi, ha il compito di aggiungere l'anello successivo per portarla avanti. Nel momento in cui scopre di non poter avere figli, una forza primordiale, simboleggiata da un uomo primitivo, celato nei nostri geni, si contrappone alla razionalità figlia della civiltà e della vita moderna. L’essere – parafrasando l’autore – il “finale di stagione” della sua “serie”, getta nuovo sconforto sul protagonista.

L’opera non porta a una risoluzione netta degli eventi, semmai è una fotografia di un instante, è un momento di vita di un uomo che magari, proprio attraverso la sua arte, riesce a trovare una prospettiva in cui guardare. Dicevamo che Momenti straordinari con applausi finti è un’opera catartica per l’autore, non a caso si conclude con quel bambino luminoso sopracitato, che è lo stesso protagonista 12enne, nella cui incoscienza della gioventù sembra risiedere la risposta ad ogni dilemma.

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Se le varie linee temporali vengono rese graficamente da Gipi con stili contrastanti (matite sottili e graffianti/acquerelli con colorazioni differenti, quei "disegni belli/disegni brutti" già presenti in lavori precedenti), una novità è rappresentata da una scansione episodica molto più frequente che in passato.
La narrazione principale – al netto delle varie linee narrative che si sovrappongono – procede secondo una scansione temporale molto lineare e concisa. Suddividendo l’opera in brevi capitoli tematici, con una ritmica più rapida che nelle opere precedenti, l’autore riesce a dare un senso di ordine nonostante la frammentarietà di un’opera che nasce da un flusso di coscienza emotivo.

In una confezione cartonata con sovraccoperta (e doppia copertina) di pregio ad opera di Coconino Press, Momenti straordinari con applausi finti è fra i lavori più intensi di Gipi, che dimostra ancora una volta tutta la sua cifra autoriale, e fra le migliori proposte dell’anno.

Dati del volume

  • Editore: Coconino Press
  • Autori: Testi e disegni di Gipi
  • Formato: 21,5x29 cm, 176 pp., C., col.
  • Prezzo: 24€
  • ISBN: 978-8876185236
  • Voto della redazione: 9
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