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Brindille 1 e 2, recensione: una fiaba moderna

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La fiaba, come il mito, ha radici profonde nella storia ancestrale dell’uomo. La fiaba racconta di personaggi immaginari che affrontano peripezie, si scontrano con drammi intra e inter personali, per conquistare, in qualche maniera, un pizzico di felicità.
Se non ci fossero orchi, fate e mostri, la fiaba sarebbe un racconto realistico. Ogni fiaba è dedicata all’uomo, scava nelle paure e, attraverso simboli e metafore, palesa criticità, inquietudini e dinamiche affettivo-relazioni.
Sembrerebbe difficile, se non impossibile, realizzare una “favola” moderna. Tanto è stato detto, riportato in immagine più o meno vivida. Declinazioni favolistiche e mitologiche, adattate con maggiore o minore fedeltà, sono onnipresenti nell’immaginario di qualunque fruitore multimediale.

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Frédéric Brrémaud e Federico Bertolucci, con il loro Brindille, si conquistano con forza un piccolo spazio nel panorama della favola contemporanea.
Edito in Italia dalla Saldapress, in due magnifici volumi di grande pregio, la storia di Brindille prende avvio, come in ogni favola, da un elemento perturbante.
La bionda ragazza – che riceverà, in seguito, il nome “Brindille” – scavalca delle alte mura, sfuggendo ad una tempesta di fuoco. Non sa chi è, non conosce il suo nome, e sulla sua testa brillano delle luci. Viene soccorsa da un piccolo villaggio di buffe creature ed inizierà a cercare qualche risposta sulla propria natura e la propria identità. Nel farlo incontra un lupo che sembra conoscere molto di quel mondo e del ruolo di Brindille negli eventi che stanno accorrendo.

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La sceneggiatura di Brrémaud non ha, ovviamente, solo intenti fantasy e avventurosi. Nonostante abbondi di peripezie, il racconto, è costruito per far addentrare il lettore non solo all’interno del mondo fantastico, ma per dare indizi riguardo la misteriosa figura protagonista. Tutto è in funzione della rivelazione finale,dal sapore agrodolce. E, ad un secondo sguardo dopo la prima lettura, tutti gli elementi assumono un valore simbolico differente. Proprio come una fiaba. E come una fiaba antica, la storia non è edulcorata, ma, con un sapore da romanzo di formazione, è cupa e dolorosa nel suo progredire.
L’affezione al personaggio di Brindille e del suo fedele amico e mentore Lupo, permette al lettore l’amara catarsi finale non priva di una nota di commozione.

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Il disegno di Bertolucci non può non magnificare la storia di Brrémaud. Figure morbide, dal tratto caricature e dalla sinteticamente prorompente espressività si muovono in spazi dalla grande ricchezza compositiva. La natura che circonda i protagonisti è un personaggio a se stante, vivo, espresso da sfumature di colore che vanno dal colorato pastello fino al nero più scuro. Difatti, le cromie scelte da Bertolucci rendono l’immagine viva e, complice una ricercata composizione delle tavole, suggeriscono le diversificate atmosfere emotive delle scene.

Il lavoro di Brrémaud e Bertolucci, dunque, ha il sapore della favola antica, raccontata con un rispettoso spirito moderno. Un ponte transgenerazionale e un’opera capace di conquistare lettori di tutte le età perché attinge alle più primordiali ed intime emozioni dell’uomo.

Dati del volume

  • Editore: Saldapress
  • Autori: Testi di Frédéric Brrémaud, disegni di Federico Bertolucci
  • Genere: Fantastico, Fiabesco
  • Formato: 19,0x27,5, 104-96 pp, C., col.
  • Prezzo: 19,90€ cad.
  • ISBN: 978-8869194771
  • Voto della redazione: 8

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