Kids with Guns 1, recensione: La dinotopia western del Capitano
- Scritto da Giorgio Parma
- Pubblicato in Recensioni
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
Clicca qui per leggere l'intervista a Capitan Artiglio.
Uno dei colpi migliori messi a segno dalla campagna di talent scouting di Bao Publishing negli ultimi anni è di certo essersi accaparrati l’opera prima di un autore giovanissimo come Capitan Artiglio, nome d’arte di Julien Cittadino, che ha dimostrato sin da subito il suo talento, arrivando ad essere considerato uno degli autori di spicco della nuova generazione di fumettisti italiani. Noi di Comicus ci siamo interessati sin da subito al Capitano, proponendovelo nella nostra rubrica IllustrART.
Dopo aver bazzicato a lungo nella scena underground come illustratore e fumettista amatoriale, nonché aver realizzato le cover di tre album di Murubutu, pubblica finalmente Kids with Guns, primo volume di una trilogia “western con sauri”, che vede l’ingresso dell’autore nel panorama del fumetto internazionale direttamente dalla porta principale e con tutti gli onori del caso.
Un bel salto mediatico che di certo avrà spiazzato il Capitano, su cui ora puntano tutti i riflettori della stampa di genere e non solo. Ora resta solo da capire se questo volume è all’altezza del clamore mediatico che lo ha accompagnato e, ça va sans dire, la risposta è più che lapalissiana.
Kids with Guns è il primo capitolo di una dinotopia western ambientata in un futuro distopico in cui i cowboy convivono con i dinosauri, utilizzandoli come cavalcature, bestie da soma e come violente armi viventi, il tutto immerso in una società altamente tecnologica e mediatica, non molto distante per certi versi dalla realtà in cui viviamo. In questo spettacolare scenario, comincia la storia di una misteriosa ragazzina senza nome, che non si sa bene da dove provenga, e che compirà un percorso di formazione in un ambiente fortemente ostile, circondata da persone poco raccomandabili, banditi, alieni e feroci dinosauri. Il tutto, giusto perché la carne al fuoco era poca, infarcito di magia e mistero.
Messa così, e ce ne scusiamo, quest’opera sembra un’accozzaglia di elementi diversi e incongruenti, giusto per attrarre più pubblico possibile sparando nel mucchio, difficilmente etichettabile e ancora più difficilmente comprensibile.
Eppure, questo apparente disordine, questa sovrabbondanza di elementi narrativi, questo caos potenziale che dovrebbe contraddistinguere in negativo un lavoro di questo tipo, non emergono assolutamente dalla lettura di questo primo volume.
Anzi, l’euritmica giustapposizione di elementi così agli antipodi e concettualmente discordanti risulta il punto di forza e innovazione di questo prodotto.
Kids with Guns rappresenta una delle produzioni contemporanee più interessanti sul mercato. Quest’opera è un mash-up sapiente e ben bilanciato di una miriade di influenze preesistenti che confluiscono in qualcosa di frizzante e sorprendente. In questo volume potete trovare di tutto, da Sergio Leone a Quentin Tarantino, da Mad Max a Jurassic Park ai Pokémon. Le citazioni si sprecano e se si volesse indagare a fondo ogni tavola per scovarne di nuove, non si finirebbe mai. Ma la citazione culturale, in questo complesso e ardito scenario, non è che semplice omaggio che non deve minimamente sminuire il ruolo eccellente da deus ex machina svolto dal Capitano.
Non avrebbe senso, da parte del lettore, analizzare questa storia operando una decostruzione asettica e chirurgica di un amalgama così ben riuscito, in quanto ne farebbe perdere di gran lunga il fascino e la potenza espressiva. Tutti gli elementi che troviamo in quest’opera non sono di per sé originali, come d’altronde vale per la maggior parte della produzione attuale. Quello che va celebrato di Capitan Artiglio è la capacità di fondere insieme elementi differenti senza forzature o stonature, per creare una storia fluida e appassionante mettendo insieme strumenti, ambientazioni e archetipi già noti.
Se non bastassero le qualità finora evidenziate, aggiungiamoci pure i dialoghi ritmati, freschi, incalzanti, che caratterizzano uno storytelling accattivante, conciso e ben strutturato che sa come tenere il lettore incollato alla pagina. Per non parlare delle tavole estremamente articolate, del tratto pop ricco di dettagli e dai colori accesi, pieni, dai contorni netti e morbidi e dalle architetture mirabolanti ed eclettiche, studiate nei minimi dettagli.
In sostanza, con Kids with Guns Capitan Artiglio riesce in un piccolo capolavoro: sviluppa una continuità nella vasta quanto diversificata e frammentaria cultura pop, operando questa giunzione con spirito indie e autoriale. E con questo debutto, proposto in una squisita edizione cartonata da Bao Publishing, il Capitano si colloca di diritto tra gli artisti contemporanei più interessanti e promettenti della prossima decade, quantomeno.
Dati del volume
- Editore: Bao Publishing
- Autori: Testi e disegni di Capitan Artiglio
- Genere: Romanzo di formazione, dinotopia western
- Formato: 17 x 24 cm, 208 pp., C., col.
- Prezzo: 20€
- ISBN: 978-8865439838
- Voto della redazione: 8,5