Cartoonist In The Box 1

Nel dicembre 2013 un insolito personaggio irruppe nella blogosfera: si chiamava Marko Lankov e, nei post del suo blog chiamato senza mezzi termini Metafumetto Vaffancoolo, si scagliava tramite post brevi e lapidari contro l'odierno panorama fumettistico, asservito a grandi multinazionali e che a suo dire aveva perso il sense of wonder degli esordi. I maggiori responsabili di questa deriva erano gli autori divi del fumetto come Alan Moore o Grant Morrison e la maggiore piaga era appunto il metafumetto. Ma oltre a protestare, a un certo punto in un post Lankov dichiarò anche di voler fare qualcosa, qualcosa di concreto.

La verità è venuta fuori all'ultima edizione di Lucca Comics: Marko Lankov è un personaggio ideato dallo sceneggiatore Andrea Poli e dal disegnatore Alex Agni e ha fatto la sua prima apparizione (meta)fumettistica nell'albo Cartoonist In The Box, opera autoprodotta del collettivo Crossover Gangbang. In quello che è un dichiarato omaggio a Misery Non Deve Morire, Lankov rapisce lo sceneggiatore di uno dei suoi fumetti preferiti, Amazing Boy, e lo costringe a scrivere una storia da lui ideata che a suo dire risolleverà le sorti editoriali di questo supereroe. Solo che ben presto Lankov capirà che la realtà può essere molto più sorprendente di ciò che si legge tra le pagine di un albo colorato.

L'idea di fondo, quella di un blogger che noi impariamo a conoscere e poi vediamo infine trasposto su carta (una forma di crossover, se non proprio mai utilizzata, di sicuro particolare), è stata davvero apprezzabile. Marko Lankov ha in sé due anime: da un lato è quel fan di fumetti integralista, senza arte né parte che in quest'epoca dominata dai social network tutti noi abbiamo incrociato. Quello che critica tutto a prescindere, che "ah, ai miei tempi!", convinto davvero che se lui fosse a capo di una casa editrice saprebbe fare meglio di persone che svolgono il lavoro di editori o sceneggiatori da anni. Però non è solo un personaggio dalle connotazioni negative: Lankov è anche quel "bambino dentro" che possediamo ancora. Quella innocenza che ci faceva apprezzare storie del passato senza porci troppi interrogativi. Quella innocenza che talvolta, colpevolmente, dimentichiamo andando a cercare in un fumetto una esigenza estrema di realismo, in taluni casi non necessaria.

Un dualismo di fondo del personaggio che viene anche ben reso dalle matite di Alex Agni, il quale si dimostra efficace anche nella resa degli sfondi (dove spesso compaiono ritratti di scene fumettistiche o albi storici e moderni), davvero ben curati

Per questi motivi non si può fare a meno di simpatizzare con Marko Lankov e sperare che quelle sue idee prima o poi arrivino anche a noi, lettori cresciuti che ancora ci emozionano nel leggere le storie di supereroi in costume.