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Brian the Brain da adolescente

Brian è un bambino diverso dagli altri, quello che molti definirebbero un freak. Ha i lineamenti gentili ed è molto educato, ma purtroppo è nato con un enorme cervello privo di calotta cranica. Questo lo rende più intelligente degli altri, capace persino di telecinesi, ma anche più fragile. Il suo unico sogno sarebbe quello di essere un bambino qualsiasi, ma non può far altro che essere preso in giro dagli altri e guardarli malinconicamente dall'alto della sua superiorità. Brian fa amicizia con Monqi, una simpatica scimmia modificata dal BIOLAB (l’azienda tecno-farmaceutica che si prende cura di lui), oltre che con Sinan, ragazzina asiatica le cui braccia e gambe - distrutte dall'esplosione di una bomba - sono state sostituite con protesi di ultima generazione.

Definito uno dei migliori disegnatori-autori del mondo, Miguel Angel Martìn riprende la sua creazione più famosa dopo l’enorme successo di pubblico e di critica del precedente Brian the Brain, pubblicato in Italia oltre 10 anni fa, proponendo una prosecuzione evolutiva tanto del personaggio quanto dello stesso approccio narrativo nel raccontarne le vicissitudini. A differenza infatti del primo volume, scandito da tanti micro-episodi di poche vignette l’uno e quasi a sé stanti tra loro, il presente graphic novel è costituito da un unico corpus narrativo, con una storia completa (ma dal finale aperto) che presenta un Brian non più bambino, ma semi-adolescente. Martìn mette inoltre da parte quell’humor nero che aveva caratterizzato il timbro delle prime storie di Brian the Brain in favore di una narrazione disincantata e fortemente introspettiva, incentrata sia sulla sfera intima e a prima vista algida del protagonista, sia sul mondo intorno a lui e sui rapporti con gli altri, adulti o della sua stessa età.

Per i suoi contenuti e il modo in cui sono espressi il racconto è un pugno nello stomaco per chi legge, un ritratto duro e impietoso dell’animo umano che, accompagnato da dialoghi acuti e riflessioni su alcuni aspetti della nostra società, non fa sconti al lettore costringendolo a meditare su temi difficili e non certo gradevoli come la bioetica e la vivisezione; la solitudine esistenziale di chi è indicato come diverso e la crudeltà gratuita degli adolescenti; i fatti di cronaca sui massacri nei licei americani e le politiche aziendali delle multinazionali, aberranti nel loro freddo calcolo di opportunità e profitto. Martin riesce a raccontare tutto questo e altro ancora attraverso una lucida quanto sensibile cronaca dei fatti, illustrata con un minimalismo narrativo coerente e realistico anche sul versante visivo, grazie ad uno stile che a una lettura superficiale può apparire puerile e bidimensionale, ma che in realtà è frutto di un mirabile esercizio di sintesi grafica. Attraverso le sfumature dei dialoghi e gli spunti di riflessione suggeriti tra le pieghe del racconto, Martìn riesce a coinvolgere il pubblico a livello emotivo come pochi autori riescono a fare, esponendo la solitudine di Brian e il suo desidero di essere un ragazzo normale, con una vita come quella degli altri. Una storia introspettiva, quella di Brian the Brain da Adolescente, che funge anche da esame di coscienza per il lettore nel suo aprire una finestra nella vita di un emarginato che, attraverso il modo riduttivo in cui è visto dagli altri, ci restituisce un ritratto della nostra percezione nei confronti di chi è diverso da determinati canoni prestabiliti.

Dati del volume

  • Editore: Nicola Pesce Editore
  • Autori: Testi e disegni di Miguel Ángel Martìn
  • Formato: brossurato, 133 pp., b/n
  • Prezzo: 9,90 €
  • Voto della redazione: 8
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