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Dragonero 1 – Il sangue del drago

Nel Luglio 2007 si affacciava nelle edicole Dragonero, il primo Romanzo a Fumetti Bonelli scritto da Luca Enoch e Stefano Vietti e disegnato da Giuseppe Matteoni.
Questo albo rappresentava una novità assoluta sotto diversi aspetti: da un lato si proponeva una nuova tipologia di racconto, in quanto si apriva la stagione degli albi unici che è poi proseguita successivamente in altri romanzi e nella fortunata serie Le Storie, dall’altro veniva pubblicato per la prima volta dalla Bonelli un fumetto fantasy.
Questo genere, inteso soprattutto nella sua accezione più classica, fino a quel momento non era mai stato esplorato in maniera significativa dall’editoria nostrana, fatta eccezione per sporadici racconti, tra cui si ricorda soprattutto la Trilogia della Spada di Ghiaccio di Topolino, che però si appoggiava parzialmente anche ai canoni narrativi della parodia Disney con tanti riferimenti ai romanzi storici del genere.

Il successo di Dragonero ha portato la casa editrice a dare continuità al racconto, decidendo nel 2010 di dare allo stesso team di autori la possibilità di realizzare una nuova serie regolare, di cui Il sangue del drago rappresenta il numero uno.
La storia riparte come seguito del racconto originale. Aver letto il romanzo non è necessario in quanto i primi quattro numeri della serie saranno introduttivi del mondo di Dragonero, però sicuramente se un lettore ha già chiari alcuni concetti, come per esempio cos’è un Tecnocrate o perché il sangue di drago ha un’importanza di primo piano nelle vicende del protagonista, la lettura di questo numero uno risulterà più completa.

Il racconto del primo numero si svolge su due orizzonti temporali: nel presente, il giovane scout imperiale Ian, già protagonista del romanzo, si troverà a indagare su un misterioso traffico illecito di armi insieme alla sua compagnia, fatta dagli stessi componenti già presenti nel precedente racconto -ossia l’orco orco Gmor, la giovane elfa Sera e Myrva, membro della gilda dei Tecnocrati nonché sua sorella.
Le vicende del presente portano però il protagonista ad aprire anche un lungo flash back intrecciato alla trama principale, durante il quale egli ricorda la violenta caccia degli umani nei confronti degli orchi. Questo episodio, che sembrava appartenere solo al suo passato, avrà invece forti legami con il presente poichè i trafficanti sono in possesso di un’arma devastante, il fango pirico, che il protagonista aveva già incontrato nella caccia agli orchi e che pensava di aver distrutto.
Nella trama inoltre non mancano alcuni riferimenti agli eventi del romanzo: il protagonista ha sviluppato dei poteri extra-sensoriali grazie al precedente contatto con il sangue di drago e viene ripreso il disagio provato dall’elfa Sera quando nel racconto iniziale aveva dovuto lasciare la sua gente per unirsi alla compagnia del mago Alben.

Nella storia delle serie regolari, Bonelli e non, difficilmente si ricordano dei numeri uno che poi vengono successivamente menzionati tra i migliori albi della serie; questo perché i protagonisti sono ancora acerbi e vanno introdotti al lettore, che solo dopo diversi albi imparano a conoscerne le peculiarità e a darne per scontati i tratti, dando quindi all’autore la possibilità di concentrarsi maggiormente sui singoli soggetti.
Il sangue del drago, in questo senso, non fa eccezione a maggior ragione perché, come detto, fa parte di una mini-serie introduttiva di 4 episodi.
La vicenda narrata da Enoch e Vietti è sicuramente intrigante e ben raccontata, ma si tratta appunto di un’introduzione a un mondo che già si intravede essere molto vasto e composto da tantissime sfaccettature curate nei minimi dettagli in maniera quasi maniacale. Ovviamente solo il tempo potrà far apprezzare a pieno tutti i particolari, anche se lo standard qualitativo di questo singolo albo è comunque in linea con quello già alto del romanzo: il lavoro di Matteoni ai disegni è eccellente e anche la sceneggiatura, complice la disponibilità di più albi, risulta più scorrevole, non essendoci la necessità di quei lunghi spiegoni che avevano invece un po’ rallentato alcuni punti del romanzo.
Dunque il racconto prende molto, soprattutto se si è appassionati del genere, e quindi svolge bene il suo ruolo introduttivo, riuscendo a generare nel lettore molta curiosità per sapere come si evolverà la vicenda.
È presto per dare un giudizio complessivo sulla serie, però la partenza è stata fatta con il piede giusto; anche la valutazione dell’albo in sé è buona, ma per avere un quadro più completo bisognerà attendere l’evoluzione nei prossimi numeri.

Dati del volume

  • Editore: Sergio Bonelli Editore
  • Autori: Testi di Luca Enoch e Stefano Vietti Disegni di Giuseppe Matteoni
  • Formato: brossurato, 98 pagg, in b/n
  • Prezzo: € 3,30
  • Voto della redazione: 7
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