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Il Soldato d'Inverno 1

Tra i tanti pregi della lunga e variegata gestione di Capitan America da parte di Ed Brubaker c’è soprattutto l’ottimo incipit con la resurrezione di Bucky (forse la migliore, nonché più credibile tra le tante della continuity Marvel), storico sidekick di Steve Rogers durante la Seconda Guerra Mondiale, tornato dalla morte nella veste inizialmente di villain, poi di sostituto del Capitano e infine di agente segreto. Nella stessa formula editoriale della maxiserie Moon Knight di B.M. Bendis, composta da 6 albi mensili e monotematici di 48 pagine, la Panini Comics propone finalmente al pubblico italiano l’attesa serie spin-off di Capitan America, Il Soldato d’Inverno.
James Buchanan Barnes, detto Bucky, è stato creduto morto per decenni dopo essersi sacrificato durante una missione negli ultimi giorni della guerra. In realtà, recuperato dal Dipartimento X – divisione scientifica segreta dell’Unione Sovietica – James è stato sottoposto al lavaggio del cervello per divenire un killer perfetto durante la Guerra Fredda: il Soldato d’Inverno. Venendo messo in stasi criogenica tra una missione e l’altra, Bucky ha attraversato molti decenni invecchiando di poco, fino a ricongiungersi al suo storico partner, liberarsi del controllo mentale del KGB e iniziare un percorso di redenzione. Ritenuto nuovamente morto dopo gli eventi del crossover Assedio, Bucky agisce ora in incognito insieme alla Vedova Nera per smantellare quello che resta della rete spionistica russa dove aveva militato, ormai oggetto di compravendita al mercato nero mondiale.

Ed Brubaker si occupa in prima persona delle avventure in solitaria di un personaggio storico della Marvel, che possiamo definire totalmente suo nella propria rinascita e rimodulazione, proseguendone il cammino evolutivo. La serie Winter Soldier/Soldato d’Inverno permette allo sceneggiatore di narrare storie con atmosfere a lui più congeniali, in bilico tra spy-story e noir, senza peraltro disdegnare tematiche tipicamente supereroistiche, grazie all’inserimento di alcuni personaggi del pantheon della Marvel (il Dottor Destino e lo Spirito Rosso, per esempio), che però non prendono mai il sopravvento sui toni della storia, arricchendone la sostanza senza dirottarla verso strade narrative già battute o semplicemente più facili. Brubaker scrive una sceneggiatura ricca di spunti e di dialoghi, sfruttando in maniera costruttiva il background fanta-spionistico della Marvel e costruendo una trama a base di congiure, indagini, appostamenti e sparatorie. Una storia complessa e dal ritmo incalzante, dove viene un po’ penalizzata l’introspezione psicologica del protagonista (almeno nei due episodi di questo primo numero), nonostante la narrazione sia fortemente soggettiva e nonostante gli intermezzi con la fidanzata Natasha.

Lo stile fotografico e cupo di Butch Guice, che gioca molto sull’alternanza dei chiaroscuri e che ricorda il tocco dei maestri Sydney Jordan (Jeff Hawke) e Jim Holdaway (Modesty Blaise), riesce a dare la giusta atmosfera di giallo-spionistico post-Guerra Fredda dei testi di Brubaker, con una costruzione serrata delle pagine, tanto nelle sequenze di dialogo quanto in quelle d’azione, con quest’ultime realizzate in maniera molto cinematografica, per dinamica e inquadrature. Ottima anche la sua interpretazione grafica dei protagonisti, soprattutto quella della Vedova Nera, che il disegnatore ritrae come elegante ginnasta nei combattimenti e sofisticata dark lady nelle altre scene.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Ed Brubaker Disegni di Butch Guice
  • Formato: brossurato, 17x26 cm., 48 pp., a colori
  • Prezzo: 3,00 €
  • Voto della redazione: 7
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