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Le Montagne della Follia

La fortuna di H.P. Lovecraft non accenna affatto a diminuire. Lo scrittore statunitense, scomparso quasi ottant'anni fa, continua ad affascinare generazioni di scrittori, cineasti e fumettisti che si ispirano al suo genio o che ripropongono in altri media gli incubi partoriti dalla sua mente. Proprio poco tempo fa abbiamo recensito Witch Doctor, della neonata imprint Skybound, che si ispira pesantemente allo scrittore del Rhode Island nella caratterizzazione delle creature sovrannaturali; oggi è il turno de Le Montagne della Follia, adattamento a fumetti di uno dei più noti lavori della vasta bibliografia lovecraftiana. L'autore unico dietro al progetto è l'inglese I.N.J. Culbard, fumettista e soprattutto regista di cinema di animazione e pubblicità; originariamente pubblicato per la Self Made Hero, etichetta indipendente britannica di fumetto autoriale, il graphic novel è portato in Italia da Magic Press, che riconferma la propria volontà di scommettere sugli adattamenti del padre dell'horror fantasy moderno.

Il romanzo breve Le Montagne della Follia fu pubblicato originariamente nel 1936, poco tempo prima la prematura scomparsa del cagionevole scrittore; divenuto col tempo un grande classico per gli appassionati, contiene tutti gli elementi che hanno reso celebre Lovecraft: l'orrore cosmico, un insostenibile pessimismo esistenziale, angoscia causata da paesaggi remoti e inesplorati, creature indescrivibilmente raccapriccianti, una buona dose di ingenuità. Senza scendere troppo nei dettagli, la trama si articola sul resoconto (ovviamente in prima persona e a posteriori) di un membro superstite di una sfortunata spedizione antartica del 1930. L'Antartide, che rappresenta tutt'ora uno degli ultimi baluardi dell'ignoto geografico nel nostro immaginario collettivo, diventa teatro di raccapriccianti visioni che mischiano creature primigenie, civiltà scomparse e orrori che causano follia al solo sguardo.

Non è facile rappresentare per immagini il linguaggio complesso e articolato di Lovecraft, nonché la sua fervida e sconfinata immaginazione, e ancor di più il modo in cui alterna minuziose e precisissime descrizioni a orrori che al contrario sfuggono ogni razionale catalogazione. Culbard è indubbiamente un autore capace, con una buona conoscenza del medium e sicuramente in grado di raccontare la vicenda; tuttavia, il suo stile di disegno poco si addice alle atmosfere che un lettore si aspetterebbe da un adattamento de "Le Montagne della Follia". Fallisce infatti nel trasmettere l’orrore e il mistero che invece furono catturati egregiamente, tanto per fare un esempio, da Alberto Breccia quando si cimentò sui Miti di Cthulhu nei racconti usciti in Italia prima nella rivista Il Mago e poi raccolti in volume da L'isola Trovata e, in tempi recenti, da Comma 22 (e nella collana da edicola I Maestri del fumetto). In questo volume purtroppo il corto-circuito tra forma e sostanza apparentemente incompatibili (che ha fatto la fortuna di molti altri autori) non si attiva, ma rimane un vago senso di insoddisfazione per mostri che non riescono a essere presi molto sul serio.

Quanto detto fin’ora comunque non toglie che la lettura è tutto sommato piacevole e che, se si perdona una gestione dei ritmi leggermente rivedibile, si può comunque apprezzare il lavoro fatto dall’autore, ancor più se si considerano i pregi e soprattutto i difetti del materiale di partenza, come un finale poco incisivo. Le Montagne della Follia è un volume decisamente consigliato agli appassionati del grande scrittore americano e una buona prova per il fumetto indipendente britannico, che cerca un’alternativa autoriale nel difficile mercato anglosassone.

Dati del volume

  • Editore: Magic Press
  • Autori: Testi e disegni di I.N.J. Culdbard su racconto di H.P.Lovecraft
  • Formato: Brossurato, 128 pagg. a colori
  • Prezzo: € 15,00
  • Voto della redazione: 5
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