Diabolik A.LI #11 - Il segreto di Diabolik
- Scritto da Cris Tridello
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Ogni numero celebrativo di un personaggio seriale, per potersi definire tale, deve sottostare ad alcune regole: offrire al lettore una storia che sia qualitativamente all’altezza delle aspettative, svelare dettagli della vita del protagonista fino a quel momento tenuti nascosti e, alla fine di tutto, tornare da dove si era iniziato come se nulla fosse successo.
Ovviamente questa è solo una banalizzazione e le possibili alternative a quanto sopra scritto sono innumerevoli; però le “regole” appena citate ben si adattano al fumetto popolare italiano e ai suoi protagonisti, con i loro episodi a struttura circolare.
Il segreto di Diabolik, albo del cinquantennale dell’antieroe creato dalle sorelle Giussani nel 1962, non sfugge a quanto detto: già da titolo promette di svelare dettagli ignoti, nello svolgimento della trama strizza l’occhio al lettore di lunga data, analizza e amplia un episodio del passato del protagonista in un’operazione di retrocontinuity e, alla fine, torna da dove tutti è iniziato lasciando i protagonisti immutati e pronti per la storia successiva.
D’altronde Tito Faraci è uno sceneggiatore abile e gran conoscitore dei segreti del mestiere e Diabolik, tra tutti, è uno di quei personaggi che non devono puntare sul continuo rinnovamento per cercare nuovi lettori.
Pur non disdegnando progetti appositamente studiati per ampliare il parco lettori (e il nuovo work in progress Dk è uno di quelli) la forza del personaggio creato dalle Giussani è proprio quello di essere rimasto fedele a se stesso in tutti questi cinquant’anni. Pur adattandosi ai gusti del pubblico che sono evoluti col passare del tempo, Diabolik è e deve essere una sicurezza per i suoi lettori che, acquistandolo, si aspettano una storia adulta, disegnata e narrata in maniera realistica, che li tenga col fiato sospeso nel momento in cui Eva/Diabolik devono superare un momento di crisi ma, sempre, con la certezza che i due ladri ce la faranno grazie ad uno stratagemma o a un’intuizione geniale che ribalterà a loro favore la situazione.
E questo è quello che avviene anche qui: l’albo si apre con Eva che si sveglia legato a un letto; ha delle contusioni dovute a una brutta caduta e la giornalista che la tiene in ostaggio le promette di lasciarla andare se lei le racconterà qualcosa della vita di Diabolik sconosciuto al mondo.
Grazie a ciò Lara Morvan (questo il nome della giornalista) conta di fare lo scoop della vita.
Questo espediente, come detto, offre a Faraci l’occasione di richiamare alcune storie che hanno segnato la vita del personaggio in modo da introdurre ai nuovi lettori Ginko (ricordato nel flashback dell’essenziale Diabolik, chi sei? - Diabolik A.VII #5), Elisabeth Gay (ricordata nel momento della pazzia, quando rapì e torturò Diabolik ne Nel tunnel della pazzia - Diabolik A.XXXIV #8) e soprattutto tratta una parte della vita di Diabolik facente parte di quando si spacciava per Walter Dorian ovvero già dal mitico Il re del terrore del 1962.
I disegni di Bruno Brindisi (per la parte in flashback con Diabolik) e Emanuele Barison (per la parte ambientata al presente con Eva prigioniera) si fondono perfettamente tra loro e formano un perfetto connubio alla sceneggiatura (creata su soggetto di Faraci e di Mario Gomboli) a favore di una storia che avvince e mantiene le promesse già dall'evocativa copertina.
Ovviamente il segreto del titolo è solo apparente (oppure no?), ma a questo i lettori di Diabolik sono abituati.
Se volete far capire a un nuovo lettore cos’è e com’è il fumetto nero più famoso in Italia, fategli leggere questo Il segreto di Diabolik.
Ha tutti gli ingredienti caratteristici della serie, dosati in maniera perfetta, a costruire una storia che non vuole stupire o sconvolgere ma offrire quello per cui cinquant’anni fa la testata è stata creata: intrattenere il lettore con storie di qualità per il tempo necessario a compiere, in treno, il tratto che lo porta da casa al lavoro e viceversa.
Dati del volume
- Editore: Astorina
- Autori: Soggetto: M. Gomboli e T. Faraci; Sceneggiatura: T. Faraci; disegni: Emanuele Barison e Bruno Brindisi
- Formato: brossurato, 120 pagg. b/n
- Prezzo: € 2,20
- Voto della redazione: 8