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Sul pianeta perduto

Il nuovo numero dei “Romanzi a fumetti Bonelli”, dal titolo Sul Pianeta Perduto vede scendere in campo due nomi storici del fumetto italiano: Antonio Serra e Paolo Bacilieri.

Per iniziare a parlare di questa storia possiamo partire dalla copertina, che è opera dello stesso Bacilieri, la quale rappresenta un sunto ben realizzato della storia stessa. Ci si trova su un pianeta lontano dalla terra, per posizione e linea temporale,  diviso da un “muro” naturale che ha una sua spiegazione scientifica, e abitato da esseri umani che, a differenza di noi terrestri, hanno perso quasi del tutto la voglia di guardare le stelle. A rompere gli schemi ci sono due ragazzi, protagonisti del racconto, Jim & Rose, che intraprenderanno un viaggio per trovare la loro nuova casa, il pianeta Yird, e per scoprirsi liberi da paure e preconcetti che rischiano davvero di pietrificare quella virtù che fa grande l’uomo, la libertà di vivere e sognare.

In quest’avventura c’è tutto ciò che serve: la paura del passato (provata dagli abitanti dell’isola di Maa e rappresentata dalla presenza del robot Bota), la richiesta di accettazione da parte del prossimo (sentimento provato dallo stesso robot che non chiede altro che essere accettato dagli abitanti del posto), la voglia di scoperta di Sam, animale facente parte della razza autoctona dei Fur, che accompagnerà i ragazzi nella loro avventura e la voglia di riscatto, ancora tutta da maturare, di Ezra, co-protagonista della storia.

È un’avventura che non è difficile definire “romantica” in quanto spiega molto bene il nostro quotidiano e la nostra natura. Il tema della diversità è affrontato minuziosamente e lascia grandi speranze sulla capacità della razza umana di rimediare ai propri errori, sia presenti che futuri.
Ci si può interrogare a fondo su quali sono i confini che l’uomo può realmente avere e quali, in realtà, si impone da solo. Infatti, come due facce della stessa medaglia, si scoprirà quella parte dell’animo umano che, per reagire, ha bisogno di essere prossima al baratro e quella d’antitesi, che farà emergere lo spirito distruttivo che ci portiamo dentro; tutto ciò è racchiuso magistralmente in una scena bellica che vede contrapporsi uomo contro uomo per il futile, ma umano, sogno di conquista chela nostra razza porta con sé da sempre e che non è difficile immaginare attraverserà, con essa, le stelle.

Anche la presenza della “muraglia di schiuma” offre interessanti spunti di riflessione: nella storia questo elemento divide in due il nord e il sud del pianeta in parti che non sono in grado di comunicare e interagire tra di loro. Ai giorni nostri questa “barriera” la si può trovare nelle cose che crediamo di aver capito e in quelle che non vogliamo accettare: a volte poi è il coraggio di un uomo, o magari la sola sua sfrontatezza davanti agli schemi, che rompe e supera dette barriere.

Emerge in tutto il volume una visione antropocentrista di parte della razza umana: lo sfruttare la natura, le sue risorse, le specie viventi che la popolano è, da sempre, il modo che l’uomo ha escogitato per ergersi al vertice della catena alimentare, stratagemma che, in qualche modo, dovrà essere vinto per poter definire l’uomo una razza davvero privilegiata (e nel volume anche questa semi-utopistica idea trova una brillante soluzione).

Parlando della struttura narrativa, si nota come la Bonelli e i suoi autori stiano riuscendo a elaborare quella che è sempre più vicina a una Letteratura Disegnata con un formato che è sempre più simile, per prezzo e foliazione, ai "best seller Mondadori", dove la qualità narrativa è indiscussa ed il prezzo invitante.
In questo Sul Pianeta Perduto la freschezza dei dialoghi è alta e la storia scorre fluidamente non interrompendo mai il suo piacevole andare. I disegni di Bacilieri non sono solo lo strumento col quale raccontare parte della storia, ma parte integrante di una ben studiata architettura narrativa che arricchiscono enormemente l’opera che attraverso le tinte e le minuzie del disegnatore, offre la visione più similare a quella che Serra voleva trasmettere, cosa che si percepisce enormemente.
Alcune pagine del volume sono datate 2010, e questo ci fa capire la durata dei lavori intrapresi per realizzare il racconto. Inoltre, tutti gli elementi di flora e fauna, spiegati nella parte introduttiva del volume, sono magistralmente descritti in ogni tavola del racconto: dettagli quali tane sotterranee di animali originari di Yird, specie marine o terrestri differenti da quelle che siamo abituati a vedere, non mancano, e non stonano, in nessuna vignetta. Animali come le cavalcanuvole  ricordano la specie delle mante, ma anche un gradito omaggio al Maestro Moebius e alle sue creature volanti.

In definitiva Sul Pianeta Perduto è un volume che attesta l’alta qualità degli autori Serra e Bacilieri, capaci come pochi di reinterpretarsi e reinterpretare un genere, quello fantascietifico, ma attesta anche la grande lungimiranza della casa editrice e del suo, ormai compianto, proprietario Sergio Bonelli che hanno, e stanno, portato avanti un progetto editoriale che nel tempo sta ripagando gli appassionati di ogni livello con ottimi frutti.

Dati del volume

  • Editore: Sergio Bonelli Editore
  • Autori: testo di Antonio Serra; disegni di Paolo Bacilieri
  • Formato: brossurato con alette, 288 pagg. in b/n
  • Prezzo: € 9,50
  • Voto della redazione: 9
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