The Twelve vol.2 (di 2)
- Scritto da Paolo Pugliese
- Pubblicato in Recensioni
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
La Maxiserie The Twelve è uscita, in U.S.A. nel 2008 ma il progetto si bloccò alla fine di quell'anno (con il numero 8) quando J. MIchael Straczynski lasciò la Marvel per andare a lavorare in esclusiva per la DC. Panini pubblicò i primi sei numeri nel primo volume di The Twelve nel 2009... poi più nulla fino ad oggi.
Dopo un lungo intervallo di ben 4 anni, Stracz e Chris Weston sono, infatti, tornati insieme al lavoro per completare il progetto lasciato in sospeso, realizzandone gli ultimi quattro numeri, che Panini ci propone (insieme ad una storia bonus scritta dallo stesso Weston) in un unico volume.
La trama, ricordiamo, racconta di come, durante gli scavi per la costruzione di un parcheggio sotterraneo a Berlino, vengono trovati dodici supereroi della Golden Age in animazione sospesa. Come successe a Capitan America, questi eroi della Seconda Guerra Mondiale si ritrovano in un mondo che non ha più bisogno di loro e devono affrontare una nuova vita, privata dei loro affetti, adattandosi all’enorme gap sociale e tecnologico del nostro presente.
In questo volume Straczynski porta a conclusione tutti i fili narrativi lasciati in sospeso, proseguendo la trama con un’impostazione solida e lineare che omaggia gli eroi e le atmosfere della Golden Age in maniera nostalgica e disincantata. Lo sceneggiatore rielabora in una versione crepuscolare e drammatica i dodici protagonisti retrò (che, ricordiamo, sono realmente esistiti nei fumetti degli anni ’40), approfondendone la sfera intima e i rapporti interpersonali, svelando i misteri di alcuni di loro (la prima Vedova Nera, il robot Electro) e, soprattutto, smascherando l’assassino all’interno del gruppo, nel corso di un confronto serrato di dialoghi e personalità, costruito e portato a termine da Straczynski in maniera quasi inappuntabile. Quasi perchè i vari personaggi non risultano essere tridimensionali, ovvero in possesso di una personalità precisa e delineata, ma corrispondono più che altro a degli archetipi narrativi (il fanfarone esibizionista, il misogino, l’idealista, la femme fatale, l’omofobo…), le cui caratterizzazioni sono schematiche e puramente funzionali ai fini dello sviluppo della sceneggiatura di stampo corale. Nonostante non presentino molto spessore introspettivo da un punto di vista individualistico, i protagonisti di The Twelve sono comunque descritti in maniera realistica, nonché perfettamente integrati nella storia e, con essa, evolvono fino alla conclusione, che Straczynski lascia volutamente aperta, affrontando un tragico destino oppure un nuovo inizio come eroi fuori dal loro tempo.
Il risultato finale è di discreto livello, grazie anche ai disegni concreti e dettagliati di Chris Weston il quale, con una struttura canonica delle tavole, riesce ad interpretare graficamente i testi e i sottintesi di Straczynski, riuscendo a delineare l’atmosfera drammatica da giallo esistenziale della storia che, impostata come il romanzo di Agatha Christie "Dieci Piccoli Indiani", contiene anche tracce di altri generi narrativi come il Noir metropolitano, oppure la fantascienza Pulp di riviste come Weird Science o Tales to Astonish, arricchite da molteplici rimandi a personaggi classici del nostro immaginario come Superman, La Torcia Umana e Frankestein, ma anche eroi cinematografici come Errol Flynn o il robot protagonista di "Tobor - Il re dei robot" ("Tobor the Great").
Dati del volume
- Editore: Panini Comics
- Autori: Testi di Michael Straczynski, Disegni di Chris Weston
- Formato: Brossurato, 144 pagg. colore
- Prezzo: € 15,00
- Voto della redazione: 7