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The Red Wing Vol.1 (di 2)

Il tempo non è lineare e non esiste alcun paradosso legato allo spostarsi dal presente al passato. Questa scoperta ha portato l’umanità del 23° secolo a un nuovo tipo di scontro bellico: a bordo di speciali caccia in grado di viaggiare lungo lo spazio-tempo si combatte la più cruenta guerra che la Terra abbia mai conosciuto, devastando intere epoche saltando tra passato e futuro contro un nemico misterioso e implacabile. Una guerra che sembra ruotare intorno alla vita di Robert e Dominique Dorme, padre e figlio, entrambi piloti dello stormo Red Wing in epoche diverse.

The Red Wing è una miniserie che conferma il talento dello sceneggiatore Jonathan Hickman (Fantastici Quattro, FF, Ultimates), nonché la sua propensione per la fantascienza letteraria, scrivendo una storia nella quale sono mescolati tra loro i temi di viaggi nel tempo, invasioni aliene, Space Opera e influenze cyberpunk di romanzieri come Philip K. Dick e William Gibson. La sceneggiatura è sviluppata intorno all’intuizione che il tempo sia una sorta di anello circolare composto da strati ai quali corrispondono le singole ere; un’idea interessante che, da un lato, ridefinisce diversi concetti fantascientifici in materia di viaggi temporali e, dall’altro, consente ad Hickman di costruire una trama multi-direzionale che si snoda in maniera non scontata avanti ed indietro nel tempo, scindendosi in più snodi narrativi che si sovrappongono tra loro seguendo le vicissitudini dei due protagonisti in momenti diversi. Questo arricchisce la storia di dettagli oggettivi e soggettivi che vengono integrati in un’evoluzione narrativa e psicologica con la quale Hickman affronta tematiche importanti (lo sfruttamento delle risorse del pianeta, l’eredità tra genitori e figli…), inanellando diversi colpi di scena che riescono a stupire piacevolmente il pubblico.

The Red Wing si rivela dunque un lavoro dotato di una propria individualità caratterizzante, che si discosta da quello stampo narrativo sensazionalistico tipicamente americano prediligendo invece un timbro asciutto e dilatato, segnato da una compostezza nella costruzione delle vicende e da una rilevante attenzione per le atmosfere e per gli aspetti psicologici ed emotivi dei personaggi. Senza fretta nel porre i punti cardine di una trama elaborata quanto scorrevole, Hickman sembra omaggiare quella sinuosa fantascienza pioneristica di stampo europeo degli anni ’70 (Metal Hurlant, Humanoides, Moebius e Philippe Druillet), che aveva come fulcro narrativo basilare la dimensione umana dei personaggi al centro delle singole vicende. L’emergente disegnatore Nick Pitarra (S.H.I.E.L.D.) si affranca dallo status di giovane promessa grazie a una performance grafica di notevole livello, dando corpo ai testi di Hickman con una certa, fluida, creatività ed un marcato stile personale che alterna soluzioni di disegno sintetiche ad altre minuziosamente dettagliate, con un risultato finale di stampo piacevolmente poco americano che gli fa perdonare qualche incertezza ed ingenuità nel costruire un design tecnologico-futuristico plausibile.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: testi di Jonathan Hickman, disegni di Nick Pitarra
  • Formato: Brossurato, 112 pagg., colore
  • Voto della redazione: 8
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