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Astro City - Stelle Splendenti

Dopo i precedenti due volumi contenenti la lunga saga de L’Età Oscura, la Magic Press pubblica a poca distanza di tempo un nuovo capitolo di quello che è, a giudizio unanime, uno dei migliori fumetti di supereroi di sempre. In questo Astro City: Stelle Splendenti, la serie aperiodica di Kurt Busiek, Brett Anderson e Alex Ross torna alla sua struttura episodica iniziale, con storie a rotazione su singoli personaggi, dove gli autori riprendono e approfondiscono carachters già visti in passato. Il sommario propone una storia doppia su Astra Furst, giovane supereroina di terza generazione, giunta al diploma e alle prese con i festeggiamenti ma anche con decisioni sul proprio futuro. Inoltre, l’onnipotente Samaritan a cena con il suo più grande nemico, la supereroina androide Beautie alla ricerca del proprio passato e infine le origini di Silver Agent, con le sue più grandi battaglie e il suo terribile destino.
Appare chiaro fin dalle prime pagine del volume come la principale peculiarità di questo fumetto continui ad essere l’estremo realismo da parte di Busiek nel descrivere e cesellare i propri personaggi, raccontati come persone normalissime nella loro sfera intima, nonostante sgargianti costumi, poteri sovrumani e avventure tipicamente supereroistiche. Questo grazie a un lavoro non comune a livello di testi, con un’attenzione particolare per le caratteristiche psicologiche di ogni singolo soggetto di Astro City. Le storie sono poi legate tra loro da un filo comune di esistenzialismo malinconico e amarognolo, inerente la naturale solitudine umana, mitigata dalla presenza di familiari, amici e colleghi.

Il primo episodio è il più complesso per costruzione narrativa, incentrato sulla cena annuale tra il supereroe Samaritan e il suo principale avversario, l’Infedele, una sorta di alchimista immortale. Una volta l’anno, infatti, i due si incontrano a tavola come due normali conoscenti, dimostrando ormai un reciproco rispetto dopo tante battaglie. In realtà, il loro duello si sposta su un confronto dialettico e mentale sottilissimo, costituito dall’esternare opinioni sulle reciproche e opposte visioni sul mondo e sul potere in sé, attraverso non solo le parole, ma anche allusioni, gesti impercettibili e manipolazioni verbali per provocare reazioni emotive nell’interlocutore e rivelarne le reali intenzioni. La storia è molto introspettiva e colloquiale, narrata dal punto di vista dell’Infedele, con un Busiek abilissimo nei dialoghi e nella costruzione dei flashback sulle origini e il passato del personaggio. Lo sceneggiatore svela come entrambi gli antagonisti siano consapevoli di essere troppo potenti e di eguagliarsi l’uno con l’altro, essendo facce contrapposte della stessa moneta; il loro status quo è una situazione di perenne stallo che Busiek utilizza per porre una riflessione sulle dinamiche riguardanti il ciclo infinito e irrisolto della classica lotta tra un supereroe e la sua nemesi.

Segue una storia ugualmente intensa e ben strutturata, con protagonista la misteriosa Beautie: androide potentissimo, dalle fattezze di una celebre bambola, vista sempre come elemento di contorno del gruppo supereroistico La Guardia d’Onore (rilettura di Busiek della Justice League), che qui viene finalmente approfondita. Nella sua fredda e anomala singolarità robotica, il personaggio viene delineato come una figura solitaria e malinconica la quale, nonostante la sua mancanza di sentimenti, appare a tratti profondamente umana nella sua ricerca di un passato e di una famiglia di appartenenza, indagando sul suo anonimo creatore. Busiek ne accompagna la ricerca illustrando la sua vita fuori dal contesto supereroistico, rivelando il segreto delle sue origini in un finale amaro e non scontato, nel quale l’autore concede comunque un barlume di speranza alla sua particolarissima eroina.

Compongono il resto del volume due storie di lunghezza doppia con protagonisti la giovane supereroina Astra, membro della Prima Famiglia (altra rilettura di Busiek, stavolta dei Fantastici 4), e il supereroe nazionalista Silver Agent. L’avventura di quest’ultimo si rivela un’appendice della sua drammatica odissea vissuta durante gli eventi dell’Era Oscura, rivelando particolari inediti. Busiek racconta anche le sue origini, nel corso di una narrazione circolare tra passato e futuro, proiettando il personaggio in un contesto avveniristico di salvezza ed eroismo, dal quale tornerà indietro spinto dal suo senso del dovere, affrontando consciamente un ingiusto destino. La storia in sé contiene e omaggia elementi caratterizzanti numerosi fumetti, da Capitan America a Lanterna Verde, da Buck Rogers all’Alien Legion, passando attraverso concetti da "space opera" transizionale come “2001 Odissea nello Spazio” o da mitologia fantascientifica alla Jack Kirby. Gli archetipi dell’opera Kirbiana sono fortemente presenti anche nella storia sulla giovane Astra, con una serata di festeggiamenti per laurea che la porterà letteralmente dall’altro lato della galassia. La narrazione di Busiek è qui da un lato introspettiva, ma dall’altro più leggera e ariosa rispetto alle altre storie del volume, ambientata in un contesto galattico e fantascientifico ricco di spunti e dettagli che fa da brillante ed efficace contorno al percorso di responsabilità e consapevolezza della protagonista.
In conclusione, Astro City: Stelle Splendenti è una lettura completa e soddisfacente, di rara raffinatezza e sensibilità nella sua decostruzione dei fondamenti del genere supereroistico, ponendo concrete riflessioni esistenzialistiche che, non dimentichiamolo, sono efficacemente visualizzate dal disegnatore Brent Eric Anderson, abilissimo nell’illustrare le sceneggiature di Busiek con uno stile classico, ma anche con molto equilibrio nell’interpretazione dei personaggi ed una rilevante poliedricità nonché ricchezza di dettagli.

Dati del volume

  • Editore: Magic Press
  • Autori: Testi di Kurt Busiek, Disegni di Brent Eric Anderson, Alex Ross
  • Formato: Brossurato, 204 pagg., colore
  • Prezzo: € 18,00
  • Voto della redazione: 9
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