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Devil e i Cavalieri Marvel 4

La bistecca è al sangue, ma le patate sono bruciate. È questa la sensazione che si ha leggendo il quarto numero del progetto Panini dedicata ai Cavalieri Marvel: un ottimo piatto, guastato dal contorno. Se Daredevil mantiene un livello qualitativo molto alto, infatti, i comprimari minano profondamente la leggibilità della testata. Fortunatamente, la serie principale ha un'alta tenuta sulla lunga distanza, difficile da trovare altrove, e costituisce un ottimo banco di prova per più letture, talmente stratificata risulta la tela su cui scrivono e dipingono rispettivamente Mark Waid e Marcos Martin.

I due proseguono il radicale cambio di rotta all’impianto narrativo di Devil, plasmando le gestioni passate a proprio piacimento, facendo tesoro tanto del taglio realistico quanto dell’aspetto più scanzonato del personaggio, ma portando il tutto a un nuovo livello. Consulenti legali passa dalla forte carica espressionista della scena d’apertura, ambientata in un zoo del del Bronx, alle atmosfere cittadine in cui Matt Murdock ha messo in moto un meccanismo di difesa alternativo: insieme a Foggy, insegna ai propri clienti come difendersi da soli in sede giudiziaria. Come evidenziato da Giuseppe Guidi nelle note del numero, l’ambiente esterno è di nuovo un personaggio, ora più che mai (lo si nota fin dalla copertina). La metropoli pulsa di vita e attraverso di essa viene illustrato il concetto di paesaggio interiore, uno sfondo cioè integrato con l’umore del protagonista e, più in generale, viene amplificato il taglio che Waid vuole dare alla serie. A questo contribuiscono anche le tavole evocative di Martin, ricolme di virtuosismi mai gratuiti e focalizzati sulla fruibilità della storia. I colori di Muntsa Vicente eccedono nella direzione dei toni freddi verso la fine della storia, restando comunque aderenti al lavoro di Martin.

Mentre il Punisher di Greg Rucka e Marco Checchetto si assesta su un buon livello qualitativo (anche grazie alla performance di quest’ultimo), la terza parte di Addio a Ghost, ancora legato agli eventi di Fear Itself, rappresenta invece il punto più basso della collana. Rob Williams, in altri lidi onesto mestierante, si dimostra qui incapace di imbastire un racconto moderno, mostrando stanchezza di ritmo e assenza di pathos, mentre il tratto confusionario di Brian Ching si assesta ai dei livelli di molto inferiori alla sufficienza. Una testata che avrebbe raccolto favori negli anni novanta, ma che su questi lidi è decisamente fuori tempo massimo.

Peter Milligan e Jason LaTour chiudono il numero con Seconda vista, un episodio della collana Daredevil: Black & White, in cui Matt non sfrutta la possibilità di tornare a vedere per paura di perdere l’ipersensibilità degli altri quattro sensi. Milligan mostra in modo delicato, prima, e brutale, poi, cosa significherebbe per l’eroe riottenere la vista. LaTour segue ispirato la sceneggiatura e il prodotto confezionato risulta il migliore di quelli letti finora, nonostante siano lontani i fasti di Batman: Black & White, evidente modello di paragone con cui la Marvel si confronta.

Tirando le somme, Devil e i Cavalieri Marvel, anche solo per la presenza di Waid, è un egregio prodotto e lascia il lettore, nella speranza di leggere un miglioramento nei comprimari, affamato e avido della portata successiva.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Mark Waid, Greg Rucka, Rob Williams e Peter Milligan; disegni di Marcos Martin, Marco Checchetto, Brian Ching e Jason Latour
  • Formato: Spillato, 80 pag. colore
  • Prezzo: € 3,50
  • Voto della redazione: 7
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