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Lindbergh 1

Nella città-stato di Eldora, isolata in cima a una vetta e circondata solo da nuvole che ne segnano il confine invalicabile, una legge sacra bolla come criminale ogni tentativo di spiccare il volo. L’ultimo ad averci provato è il “guardiano del confine” Merius, per questo considerato a sua volta come criminale e, da allora, dato per morto. Ma la passione per il volo è stata ereditata, assieme alle funzioni di guardiano, dal piccolo figlio Knit che, assieme al suo strano cucciolo Plamo, vive ai margini della società di Eldora finché, un giorno, dal cielo piomba una mostruosa creatura accompagnata da un enigmatico individuo di nome Shark, che rimetterà in gioco tutto il mondo di Knit.

In Lindbergh il volo è motore di ogni circostanza e avvenimento: si affaccia nei nomi e nel lessico, rappresenta il confine della legge, la paura del potere, e le aspirazioni umane. Mentre da un lato è inevitabile che la memoria corra a miti come quello di Icaro, a intrigare di più è invece, in questo primo tankōbon, il sottotesto sulla sacralità e su come questa viene costruita e sfidata. Una sfida che qui non è ribellione, ma ha il volto semplice di un’innocente aspirazione a “uscire”, così da poter viaggiare in mondi diversi da quello immutabile imposto dalla tradizione.

Ahn Dongshik imposta una trama lineare, in cui gli antefatti vengono chiariti subito e l’intreccio si sviluppa senza svicolare o rimandare eccessivamente le svolte. Ciò nonostante, la lettura non manca, in chiusura, di lasciare un’attesa per gli sviluppi futuri con una punta di mistero fornita, soprattutto, dal personaggio di Shark. La caratterizzazione dei personaggi, a parte lo stesso Shark, non è eccessivamente complessa, ma nella sua semplicità risulta coerente, diretta ed efficace, senza scadere nella banalità. L’autore mostra una buona capacità nel rimanere in equilibrio, ricercando la misura anche nei momenti più concitati ed evitando certi eccessi espressionistici tipici del manga.

Molto piacevole è anche il tratto sottile e dettagliato, con un uso dei retini abbondante senza essere invadente e che, anzi, regala spessore alle figure. La costruzione della pagina non presenta soluzioni troppo particolari, posizionando le vignette in gabbie serrate e abbastanza rigide: ciò fa sì che, nei pochi casi in cui si il campo si apre, l’effetto climax risulti anche più riuscito, comunicando in maniera più forte, per esempio, l’esperienza del volo.

Ahn Dongshik delinea insomma un piacevole fantasy, intrecciando nella semplice trama una buona tessitura di sottotesti e raccontando il tutto con un ritmo ben cadenzato ed efficaci tempi narrativi. La lettura restituisce, per altro, una forte sensazione di unitarietà grazie alla svolta finale che anticipa scenari del tutto diversi per il secondo volume.

Dati del volume

  • Editore: GP Publishing
  • Autori: testi e disegni di Ahn Dongshik
  • Formato: brossurato con sovracoperta, 194 pagine in b/n
  • Prezzo: € 5,90
  • Voto della redazione: 7
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