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Kirby Genesis 1

Lanciata nel 1971 dalla N.A.S.A., la sonda spaziale Pioneer 10 è uscita fuori dal sistema solare ed è in viaggio nello spazio profondo, contenendo informazioni sulla razza umana e un messaggio rivolto a qualsiasi forma di vita extraterrestre intelligente. Un messaggio che giunge a qualcuno e, nel vuoto cosmico, viene assorbito e valutato. E la N.A.S.A. riceve una risposta. Misteriose entità aliene, simili a Dei, stanno per scendere sulla Terra, ma il loro arrivo è concomitante ad una serie di singolari eventi, con diverse creature antropomorfe provenienti da altre galassie che convergono anch’esse sul nostro pianeta.

Con un’impostazione sintetica nei contenuti editoriali (avrebbero giovato al lettore molte più informazioni a riguardo), la Panini Comics presenta in Italia la prima parte della maxi-serie Kirby Genesis, pubblicata dalla Dynamite Press, con la quale l’acclamato scrittore Kurt Busiek riprende e rilancia tutti i personaggi del cosiddetto “Kirbyverse”: un universo composto da vari carachters che il grandissimo disegnatore/narratore, Jack “il re” Kirby, ha creato all’inizio degli anni ’80 fuori dalla Marvel e dalla DC, prima per la (defunta) casa editrice indipendente Pacific comics (Captain Victory, Silver Star) e poi per la Topps Comics ad inizio dei ’90 (Secret City Saga, Night Glider, Captain Glory).
Disegnata in maniera realistica ed evocativa da Jack Herbert, con interventi pittorici di Alex Ross, Genesis è un vero e proprio reboot del “Kirbyverso”, con tutti i suoi personaggi che rivivono in una versione riveduta e aggiornata ai nostri tempi. Nella saga, Busiek mescola tra loro fantascienza, mitologia classica, supereroismo, commedia e cultura pop, con uno sviluppo dei contenuti e ritmi fortemente cinematografici, che sembrano ispirarsi agli incipit di film come "Indipendence Day" e "Starman", con l’arrivo sulla terra di numerose entità aliene o paradimensionali, attirate da una qualche misteriosa causa che sembra legarli l’uno all’altro.

La narrazione di Busiek è abbastanza introspettiva e, come era accaduto già nella sua Astro City, l'autore imposta il racconto attraverso gli occhi di persone normali, come ad esempio il giovane studente universitario Kirby (graficamente reso con i lineamenti dell’attore comico Jay Baruchel), il quale si ritrova catapultato in una serie di eventi legati all’arrivo di questi singolari personaggi; da quest’ultimo punto di vista, la trama ha un’impostazione corale, con un cast molto affollato ma poco approfondito, proponendo una lunga carrellata di carachters che funge, in pratica, da semplice (quanto lunghissimo) prologo introduttivo alla storia, senza avere un forte senso compiuto, visto che la narrazione non entra nel vivo né rivela i suoi cardini principali, risultando un po’ frammentaria. Tenendo conto dei contenuti meramente preparatori della storia, nel corso della lettura si palesa il dubbio che questa maxi-serie non sia altro che una colossale ripresentazione al pubblico dei personaggi kirbiani creati 30 anni fa, inseriti nel corso della storia con pochissimi dettagli a carico e senza interagirazione tra loro, facendo venire il sospetto che avranno – come era già accaduto per Project Superpowers - maggiore approfondimento nelle prossime miniserie dedicate ad ognuno (per ora ce ne sono ben tre, Captain Victory, Silver Star e Dragonsbane), costringendo, dunque, i lettori a fare più acquisti per avere un quadro chiaro dell’opera.

Dati del volume

  • Editore: Panini comics
  • Autori: Testi di Kurt Busiek, Alex Ross; disegni di Jack Herbert
  • Formato: Brossurato, 112 pagg, a colori
  • Prezzo: € 12,00
  • Voto della redazione: 4
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