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Shirtlifter

In mezzo a quattro manga, nella prima infornata di volumi targati Ren Books troviamo anche Shirtlifter, autoproduzione dell’autore canadese Steve MacIsaac. Il volume, parzialmente biografico, propone al lettore uno spaccato della vita gay passando dal momento dalla presa di coscienza al tradimento, dalle scelte sbagliate a quelle felici, il tutto in una raccolta di racconti di diversa lunghezza in grado di contraddistinguersi per un gusto estetico particolare, fatto di molte linee nette e campiture di colore uniformi, che fanno pensare a un incrocio tra incisione e grafica pubblicitaria.

Un attore stanco della vita in Giappone, un ragazzo confuso dalla scoperta del proprio orientamento sessuale, una famiglia problematica, amore, sesso, la paura dell’AIDS sono solo alcuni degli elementi proposti dalle storie contenute in questo volume, che si apre con il racconto lungo Letti disfatti, storia di ambientazione nipponica che rappresenta una  vera e propria partenza col botto, grazie alla profondità con cui MacIsaac analizza la quotidianità della coppia di protagonisti in relazione con le realtà con cui si trovano ad entrare in contatto (la vita giapponese, il rapportarsi con una cultura differente, il tradimento, le problematiche interne e, infine, quella che sembra la difficoltà a fare coming out in una società così culturalmente e attitudinalmente differente).
Sul finire di Letti disfatti, inoltre, l’autore realizza una sequenza incentrata su un rientro a casa della coppia, in automobile; sequenza che diviene un vero e proprio saggio di come disegno e colore, giocando con le ombre, possano aggiungere un livello narrativo supplementare alla storia, con le ombre proiettate dalla luce dei lampioni che costruiscono e amplificano il senso inevitabile di una rottura imminente.

Seguono dieci storie autobiografiche che non lesinano sui particolari sessuali, senza paura di turbare il lettore occasionale. Se infatti la fisicità dei personaggi  viene presentata al lettore in modo piuttosto diretto e aggressivo, è pur sempre vero che questa ha sempre una valenza narrativa e che non è mai fine a se stessa: alcune scene sono più introspettive, altre con un maggior sviluppo narrativo, altre ancora presentate dall’autore come vere e proprie istantanee.
A fianco di un tratto la cui cura è altalenante (le anatomie, di tanto in tanto, sono talmente anaboliche da apparire quasi deformi, mentre le fisionomie, a volte sembrano sbrigative) ma che è destinato a migliorare con i numeri successivi (come confermano le anteprime dei numeri tre e quattro sul sito ufficiale dell’autore) MacIsaac dimostra ottime doti narrative relative al linguaggio fumettistico, e una spiccata propensione ad un’estetica minimalista.

Shirtlifter, come si è detto in apertura, è il primo volume non manga targato Ren, segno che in questo piccolo editore è forte la volontà di andare oltre, di non limitarsi al solo fumetto nipponico, ma di guardare anche ad altre produzioni. Il primo volume raccoglie le prime due uscite di una serie, al momento, giunta al suo quarto numero; una serie la cui lettura risulta piacevole anche a chi non si riconosce nelle atmosfere e nelle situazioni narrate.

Dati del volume

  • Editore: Ren Books
  • Autori: Testi e disegni di Steve MacIsaac
  • Formato: brossurato 96 pagine a colori
  • Prezzo: € 13
  • Voto della redazione: 7
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