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Ultimate Comics Spider-Man 13

Con il tredicesimo numero, giunge al capolinea la seconda serie italiana dedicata ad Ultimate Spider-Man, in concomitanza con la conclusione della saga intitolata “La morte di Spider-Man”. Senza svelare ai curiosi se questa morte sia reale o metaforica, possiamo comunque affermare che questa è una fine inequivocabile almeno per l’Ultimate Peter Parker.
Già allo stremo delle forze, dopo essersi preso una pallottola al posto di Capitan America, Peter corre nel proprio quartiere per impedire che i suoi peggiori nemici, capitanati da un Goblin fresco assassino del Dottor Octopus, facciano del male ai suoi cari. In quest’ultimo albo va, dunque, in scena la resa dei conti finale, un combattimento senza sosta che per 56 pagine presenta un fuoco di fila, fino all’epilogo, vero climax della saga e dell’intera serie a partire dai suoi esordi nel 2000.

Al di là dei numerosi colpi ad effetto, l’albo in sé non presenta grandi sviluppi di trama, limitandosi a procedere in maniera vivace fino all’annunciato finale col botto. Né si può dire che nel suo complesso la saga riservi contenuti particolarmente interessanti, replicando anzi situazioni in qualche modo già viste. Eppure, Brian Michael Bendis riesce comunque a rendere queste pagine uniche, e lo fa a vari livelli. Nell’immediato, complice l’attesa generata da una sapiente campagna promozionale, che parte già dal titolo della storia, la lettura risulta avvincente e percorsa da una suspense tragica dalla prima all’ultima vignetta.
Ma molto di più, Bendis si rivela ancora una volta un abilissimo architetto, riannodando in quest’ultima storia situazioni e temi visti lungo tutta la serie e condensandoli in quello che, proprio per questo, risulta esserne il degno finale. In questo senso, si può ben dire che il valore de “La morte di Spider-Man” non sia tanto nella storia in sé, come dicevamo, ma si rende evidente una volta inquadrato quest’ultimo capitolo nel contesto più generale dell’intera serie.

Bendis costruisce, insomma, un climax perfetto, facendo vivere al personaggio la sua sublimazione e il trionfo nel momento stesso in cui conosce il proprio epilogo (un po’ con un “effetto martirio”). Non a caso, le ultime parole di Peter in queste pagine ne sono la sintesi perfetta.
Tale effetto, per altro, è rafforzato dal ritorno alle matite di Mark Bagley, disegnatore storico della testata, che regala la sensazione ancora più netta di trovarsi alla conclusione naturale del ciclo, avviato dai due autori nel decennio passato. E, mai come questa volta, ci si rende conto che lo stile del disegnatore si fa parte integrante della storia e della sua percezione. Stile che, per altro, si conferma di ottima qualità, con uno storytelling veloce, un’impostazione della pagina di grande effetto e una potenza grafica che rende perfettamente giustizia all’importanza narrativa del momento.

Insomma, degna conclusione per quello che, assieme alle prime due stagioni di Ultimates, è stato senza dubbio il miglior titolo Ultimate, nonché quello capace di mantenere la media qualitativa più alta con una continuità tutt’altro che abituale. La fine della lettura non manca per altro di lasciare una certa curiosità rispetto agli sviluppi futuri, certi che Bendis saprà mantenere, e magari valorizzare ulteriormente, quella vena Ultimate non sempre rispettata in passato sulle altre testate. Ma questo si avrà modo di giudicarlo a partire da maggio, con i nuovi titoli della cosiddetta terza stagione Ultimate.
Un ultimo accenno va alla gestione dell’evento targata Panini, buona nella tempistica come nella presentazione, inclusa la busta “funebre” che racchiude quest’ultimo albo, allo stesso modo di quanto era avvenuto negli Stati Uniti.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: testi di Brian Michael Bendis; disegni di Mark Bagley
  • Formato: spillato con busta, 56 pagine a colori
  • Prezzo: € 3,30
  • Voto della redazione: 7
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