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Venom 1

Dopo la testata di Deadpool, la Panini presenta in Italia una nuova pubblicazione mensile dedicata ad un altro “bad boy” della Marvel: Venom.
Sotto la collana ombrello Spider-Man Universe, il V-Man torna dunque nelle edicole, come titolare di un proprio albo, a distanza di 14 anni dal primo mensile omonimo, chiuso nel 1998. Il personaggio che esordisce in questo numero uno è però qualcosa di totalmente nuovo e diverso rispetto a quanto abbiamo letto di lui in passato: da mutaforma violento, pericolosissimo e antropofago (goloso in particolar modo di cervelli umani), dotato degli stessi poteri di Spider-Man, Venom diventa un super-soldato corazzato, tenuto a bada da procedimenti chimici e usato dall’esercito americano come arma anti-terrorismo. A fare la differenza con le sue precedenti incarnazioni c’è, anche, l’avvicendamento del protagonista umano: dopo la nemesi di Peter Parker, ovverosia Eddie Brock, e il membro dei Thunderbolts ed ex Scorpione, Mac Gargan, il nuovo ospite del simbionte alieno è una vecchia conoscenza dei lettori dell’Uomo Ragno: Flash Thompson.

Atleta promettente, bullo al liceo, ammiratore di Spider-Man, militare in carriera, eroe di guerra, Flash ha perso le gambe in Medio Oriente mentre soccorreva il proprio ufficiale superiore. Per il suo spiccato senso del dovere, viene scelto per il progetto “Rinascita 2.0”, ovverosia lo sviluppo di un nuovo super-soldato dopo Capitan America, utilizzando il parassita extraterrestre Venom, trasformato in una corazza polifunzionale grazie ad un mix di tecnologia e chimica. Seguendo un rigido protocollo, Flash viene esposto al Venom per periodi non superiori a 48 ore, continuamente monitorato ed impiegato all’estero in missioni di pace (preventiva?), confrontandosi con guerre e pulizie etniche, ma anche con villains della Marvel come Jack Lanterna e Kraven il Cacciatore.

Questo primo numero si apre con una storia breve tratta da The Amazing Spider-Man n.654, che presenta un sintetico, ma esaustivo, sunto della fusione tra Flash e il simbionte, avente l’obiettivo di illustrare le idee cardine del restyling del nostro anti-eroe, con tutto l’apparato e le procedure corredate al suo addestramento e le future missioni. Narrativamente un po’ scontato, ma comunque intrigante per alcune invenzioni, l’antefatto lascia il posto ai primi due episodi della nuova serie di Venom, che lo vedono agire prima in un fantomatico paese dell’Est, teatro di un genocidio che richiama alla memoria quello della guerra di Bosnia/Erzegovina degli anni ’90, poi nella Terra Selvaggia, la giungla preistorica nascosta nell’Antartide. Scritta e disegnata da Rick Remender e Tony Moore (il team artistico di FrankenCastle), la nuova incarnazione del V-Man risulta una lettura agile, intrigante e piacevole, improntata principalmente su missioni militari, legate comunque da un filo narrativo comune, con trame a lungo termine riguardanti sia gli avversari del protagonista, sia il suo stesso fato, sospeso continuamente tra la vita e la morte. Questo, a causa del precario equilibrio biologico tra la sua fisiologia umana e la sua corazza aliena, sempre a rischio di sfuggire di controllo. Per certi versi, i concetti di base di questa sorta di reboot riprendono quelli di un celebre manga di fantascienza come The Guyver, con letali armature biologiche, tanto potenti quanto dannose per la salute del portatore. Remender modula comunque bene tutti gli elementi caratterizzanti il Venom e li evolve in maniera concreta e credibile, sviluppando anche inediti aspetti pratici riguardanti le sue facoltà mutaforma.

Le storie hanno un timbro narrativo lineare, incentrato principalmente sull’azione, con spettacolari sequenze di combattimento disegnate con estro da un talentuoso Tony Moore, autore di tavole ricche e dettagliate, il cui stile ricorda quello del primo Art Adams degli anni ’80. Lo sceneggiatore, inoltre, infonde nelle sue storie un senso di precarietà sul protagonista, non dimendicando la precedente caratterizzazione di Venom, che si riaffaccia pericolosamente ogni volta che il suo ospite perde il controllo emotivo. Anche da questo punto di vista, il personaggio di Flash Thompson è descritto come una figura tragica: handicappato e con la vita sociale a pezzi, ha una chance di tornare nuovamente a camminare solo esponendosi al parassita alieno e rischiando così la sua incolumità. Una bella interpretazione del personaggio, ma comunque non ancora approfondita a dovere nei suoi aspetti psicologici principali.

Chiude il sommario dell’albo la prima storia con protagonisti il duo di vigilanti soprannaturali Cloak e Dagger, futuri comprimari dell’evento ragnesco Spider-Island con una miniserie a loro dedicata che sarà pubblicata nei prossimi numeri del mensile. Qui, la Panini ha preferito presentare ai lettori più giovani i due characters, ristampando il primo numero della loro omonima miniserie del 1983, pubblicata sei anni dopo in Italia dalla Play Press, all’epoca licenziataria di una buona parte del materiale Marvel. L’episodio in questione, scritto da Bill Mantlo (storico autore della casa delle Idee) e disegnato da un acerbo, ma già bravo, Rick Leonardi (Spiderman 2099, Uncanny X-Men), è una delle migliori storie in assoluto sulla coppia di tragici eroi, venata da forti toni drammatici, inusuali all’epoca della sua uscita, quasi trent’anni fa.
Nel complesso, Spider-Man Universe: Venom si svela un albo interessante, con un sommario forte e, nonostante l’origine da spin-off dell’universo dell’Uomo Ragno, è dotato di una sua indipendenza che lo rende, potenzialmente, una lettura molto intrigante.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Dan Slott, Rick Remender, Bill Mantlo Disegni di Paulo Siqveira, Tony Moore, Rick Leonardi
  • Formato: Spillato, 80 pag. a colori
  • Prezzo: € 3,30
  • Voto della redazione: 7
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